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Ti andrebbe un Chiacchierando per parlare di “D’amore e baccalà”, che mi ha riempito di suadade e dell’incontenibile desiderio di volare a Lisbona? – chiedo ad Alessio Romano.

E ci incontriamo al Café A Brasileira con Pessoa? – ribatte prontamente lui, con la squisitezza e disponibilità che sempre mi riserva. Non a caso questa non è la prima volta che lo invito sul blog. Oltre ad aver letto e apprezzato “Solo sigari quando è festa” (QUI) e aver chiacchierato con lui, quando “Paradise for all”, il suo romanzo d’esordio, è stato ripubblicato da Bompiani (QUI), Alessio Romano ha scritto anche i Dieci Buoni Motivi per non leggere i suoi romanzi, QUI e QUI e QUI, e ha curato non solo la raccolta “Gli Stonati”, ma anche messo insieme il decalogo per NON leggerla, QUI.

Il tono ironico, surreale e onirico, che mi ha conquistata nella lettura del nuovo libro di Alessio, ci guida anche nella chiacchierata che vi invitiamo a seguire.

Clicca sulla copertina per accedere alla scheda sul sito della casa editrice EDT
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Alessio, mi devo preoccupare? Eri a Lisbona per scrivere una guida adatta alle famiglie che volevano visitare la città e assaggiare le prelibatezze della cucina portoghese, da pubblicare nella collana Allacarta di Edt ideata da Luca Iaccarino, e… sei caduto rovinosamente dal famoso tram 28, in uno spericolato tentativo di “fare il portoghese”. Com’è accaduto? Cosa ti sei fatto? Come stai?

Cara Giuditta, fai proprio bene a preoccuparti! Volevo imitare i tanti giovani portoghesi che si “attaccano” al mitico tram 28 quando è in corsa, saltando sul predellino e tenendo le mani tra le fessure delle porte. Ma sono finito a terra come il ragionier Fantozzi che cerca di prendere il suo autobus al volo. Ho dato una bella botta, ma non è quello il vero problema. Devi sapere che da quando sono caduto non faccio altro che avere strane visioni in cui incontro personaggi importanti della storia di Lisbona. Da Amalia Rodriguez a Fernando Pessoa, da Antonio Tabucchi al suo Pereira. Sarà colpa del fascino onirico di questa città oppure si tratta di una commozione cerebrale?

 

La cosa preoccupante, caro Alessio, che sei così convincente e seducente che insieme a te rimaniamo “commossi” anche noi lettori, e crediamo alle tue visioni giocate su un “lusus” letterario che fa perno su riecheggiamenti e rimandi colti ma imbevuto di ironia. 

Forse la causa delle visioni non è la caduta del tram, ma le tavole e i bicchieri?

alessio-romano-scrittoreHai ragione: di tavoli e di bicchieri ce ne sono stati tanti. Ma a mia discolpa devo dirti che una volta tanto si trattava di lavoro. Il mio compito era quello di raccontare la città di Lisbona a partire dalla sua cucina. E io ho scelto l’universo delle tascas: le piccole trattorie a gestione famigliare dove spesso la madre cucina, la figlia fa da cameriera e il padre lava i piatti e porta i conti. Un piccolo mondo di tradizioni e ricette (per il baccalà ce ne sono 365 come i giorni di un anno) in cui è facile innamorarsi. Anche grazie alla magia del Fado

 

Della cucina portoghese, non solo del baccalà ma di ogni tipo di pesce, tra le pagine di “D’amore e baccalà” si sentono aromi e sapori, come il tintinnio dei bicchieri e il risuonare delle risate dei musicisti e degli artisti con cui ti accompagni, ma certo il Fado rimane la colonna sonora portante del tuo peregrinare, non solo perché la prima allucinazione ti porta “Nel letto di Amàlia” ma anche perché… non sempre nelle tascas la figlia serve ai tavoli, a volte bisogna sostituirla e se la sostituta ha capelli neri e occhi verdi, sulla sua pelle scura risalta il bianco dello splendido sorriso d’ordinanza con tanto di fossette. E sulle labbra solo un filo di rossetto rosa… il canto struggente del Fado può giocare tutto il suo fascino.

alessio-romano-scrittoreEh, sì ho proprio perso la testa per Beatriz, la cameriera più bella di Lisbona. Ed è proprio per ritrovare lei che sono finito in alcuni dei posti più particolare di Lisbona. Prima allo Chapitô, la scuola di circo che c’è vicino al Castelo, poi all’LX-Factory dove c’è la bella libreria Ler Devagar (che significa leggere lentamente) con dentro Pietro Proserpio e i suoi oggetti cinematici. E sempre seguendo Beatriz sono stato a sentire il Fado nella Tasca do Chico. Lì ho scoperto la magia di una musica tragica e poetica. Che è diventata anche patrimonio immateriale dell’Unesco. 

 

Ma non è l’unica donna con cui hai dovuto “combattere” a Lisbona. C’è anche Ofiusa, la Regina dei Serpenti… hai rischiato di svegliare anche lei, e si sa, quando lei si risveglia, è tragedia.

alessio-romano-scrittoreQuella è stata una delle visioni più lisergiche che ho avuto. Ma nasce anche questa da una storia di Lisbona. Come racconta Camões nel suo poema epico “I Lusiadi” Lisbona è nata perché Ulisse, in giro per il mondo, aveva trovato qui un posto perfetto per far sorgere una nuova città. Ma la zona era infestata dai terribili serpenti di Ofiussa, metà donna e metà rettile. Il furbo Ulisse la sedusse per avere il permesso di fondare la città. Ma poi una notte scappò via. Lei allora, presa dalla rabbia e dalla disperazione, si tramutò in un enorme mostro e scendendo verso il porto creò le sette colline su cui si trova oggi Lisbona. Le cui strade sono state forgiate dal dolore di un amore non corrisposto. Per questa è la capitale della saudade. 

 

Eri andato a Lisbona per scrivere una guida, ma poi il narratore che è in te ha preso il sopravvento sul viaggiatore? In controluce chi come me ha letto i precedenti romanzi ritrova il giallista che è in te, sopito dall’ironia ma non per questo meno intrigante.

Ti ha tenuto compagnia una gatta nel delizioso appartamento che hai preso in affitto, ma all’improvviso sembra che non sia mai esistita… Non puoi fare a meno del mistero, vero? 

alessio-romano-scrittoreIn realtà sono stato mandato a Lisbona proprio in quanto narratore. Il mio compito non era tanto quello di scrivere una guida gastronomica della città, ma quello di creare una trama avvincente a partire da questi temi. E se è vero che ci sono elementi di mistero è anche vero che c’è soprattutto una storia d’amore. Perché, come dico nel libro, Lisbona è meglio di Parigi. 

 

“D’amore e baccalà” ha mille sapori e profumi, perché Alessio Romano è uno scrittore molto consapevole e dalla scrittura fluida e godibile, che sa contemperare la letteratura con il gusto, l’erudizione con l’ironia, in un ritmo narrativo che cattura, diverte, conquista e ti lascia sazio. Di quella sazietà non strabordante, ma piena e ricca, che ti spingerebbe ancora a leggere a leggere.

Che aspettate? Buon viaggio a tutti voi: sarete in ottima compagnia tra le pagine di “D’amore e baccalà”.

Chiacchierando (per la seconda volta) con… Alessio Romano
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