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Per  conservare la Bellezza, è necessario talvolta rinnovare il look.

È quello che ha fatto “Un’altra galassia” a Napoli proponendo gli eventi il 4 e 5 maggio, dalle 20 in poi, all’interno del Museo Archeologico Nazionale. Dopotutto Valeria Parrella, la scrittrice napoletana che organizza la manifestazione insieme a Pierluigi Razzano, Massimiliano Virgilio e Rossella Milone, è tra le voci che più in Italia dialogano finemente con la classicità. Non solo nelle sue opere dedicate al teatro, come “Antigone” o “Euridice e Orfeo” (di cui ho parlato QUI), ma anche nei suoi romanzi (se volete testare il mio giudizio, leggete “Tempo di imparare”, all’interno troverete pagine in cui le fatiche di Ercole diventano emblema contemporaneo e universale della forza di affrontare le difficoltà. Io ne ho chiacchierato QUI con la scrittrice)

“Un’altra galassia” è la ciliegina sulla torta del corso di scrittura, quest’anno dedicato a “L’Ignoto doppio”, tenuto insieme con gli organizzatori del Festival da Patrizia Rinaldi, e che prevede 16 lezioni, da novembre ad aprile, con 10 borse di studio a copertura del 100% della retta per 10 allievi iscritti alle scuole superiori del comune di Napoli.

Se andare al Museo di sera ha di per sé un fascino speciale, visitare un museo che si anima di letture, reading, parole e passione lo è ancora di più.

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La manifestazione si è aperta con un omaggio a Anna Maria Ortese: a vent’anni dalla morte venti scrittori napoletani sullo scalone del MANN hanno fatto sfilare le sue parole su “La grande via”, disperdendole nell’aria e nei cuori della sua città.

“Un’altra galassia” si propone non come il consueto festival letterario, ma è ricco di proposte originali e coinvolgenti, come il reading supportato dall’indianata (quest’anno con Marco Rossari, il 4 maggio) e l’evocazione d’autore, in cui uno scrittore vivo cerca di rievocare lo spirito di uno scrittore morto. Quest’anno un programma di grandi nomi: Chiara Valerio con Virgilia Woolf; Paolo Di Paolo con Thomas Mann (“Mann al Mann” recitava l’incontro, a testimoniare la ricerca di un dialogo fecondo e ironico tra luogo e scrittore); Stefano Bartezzaghi con David Foster Wallace.

Io ho partecipato alla seconda, conclusiva serata, con il desiderio struggente di esserci anche alla prima. Nella sala della Meridiana, con alle spalle un cavallo bronzeo, fremente, Paolo Di Paolo ha evocato Thomas Mann, conducendo un auditorio silente e coinvolto nel cuore dell’inquietudine con cui Mann ci parla a distanza di secoli, ormai. Nella sala del Plastico di Pompei, Massimo Valerio Manfredi con un’affabulazione che oserei definire televisiva, ha reso vivi i luoghi e i personaggi classici che si animano nelle pagine dei suoi numerosi romanzi, zigzagando tra gli aneddoti personali e biografici che lo riguardano, a quelli storici e leggendari delle storie che tratta.

Come evento conclusivo, nella sala dei corridori, che non poteva essere gremita per problemi di sicurezza del pubblico e delle opere, costringendo molta gente a rimanere fuori, alla presenza di un solo corridore, che è divenuto quasi emblema dello scrittore evocato, con piena padronanza e acribia Stefano Bartezzaghi ha richiamato lo spirito di David Foster Wallace, mostrandone la grandezza e l’unicità.

Certo le sedute spiritiche letterarie nelle chiuse del Monastero delle Clarisse Cappuccine dette Le Trentatrè, dove si sono tenute le passate edizioni di “Un’altra galassia”, avevano una cornice ideale e naturale, di fronte all’immensità dello sfondo e delle suggestioni emanate dalle sale del MANN. Raccoglimento vs spaesamento, tra le due non saprei scegliere.

A dimostrare che nell’evocazione d’autore “Un’altra galassia” svela la sua anima più autentica, al Salone del Libro di Torino, che si terrà dal 10 al 14 maggio, tra gli eventi del SaloneOff sarà riproposta dallo scrittore e giornalista Pierluigi Razzano: al Cimitero monumentale di Torino, venerdì 11 alle 18.30, sarà evocato lo spirito di Zelda Fitzgerald.

Museo-Archeologico-Nazionale-NapoliIl MANN, con la sua grandezza e vetustà, non ha tolto a “Un’altra galassia” lo spirito di festa, che tanto mi aveva colpito l’anno scorso nella cornice più raccolta del Monastero delle Clarisse. Il pubblico ha conservato la voglia e l’entusiasmo di incontrarsi, come avviene in una festa di amici. È felice, come sempre, è stato incontrarsi tra il pubblico con Patrizia Rinaldi e Viola Ardone.

“Un’altra galassia” ha chiuso la sua ottava edizione, che però per me è la seconda. L’anno scorso ne ricavai una sensazione di grande entusiasmo, come potete (ri)leggere QUI. Se è vero, che la seconda prova è sempre più difficile e ostica della prima da superare, confermo che per quanto mi riguarda la manifestazione napoletana si riconferma gioiosamente festa dei libri con i lettori nella città. Non vanta le platee numerose e affollate dei grandi Festival nazionali, ma conserva una misura intima che rende gli incontri proposti più veri e autentici, più partecipati e coinvolgenti.

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