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Nel dedicarmi il nuovo libro “Enciclopedia della donna. Aggiornamento” (Einaudi), dopo la presentazione a Potenza con Gaetano Cappelli, Valeria Parrella scriveva: Ti aspetto a Napoli. P_20170527_080239

Quale occasione migliore che aderire all’invito per “Un’altra galassia”, la festa letteraria che Valeria Parrella insieme con Rossella Milone, Massimiliano Virgilio e Pierluigi Razzano, con l’aiuto di giovani ed entusiasti volontari, organizza da sette anni in città?

Io ho partecipato all’ultima giornata, l’11 giugno, apprezzando la riservatezza con cui Stefano De Matteis ha rivolto domande ad ampio spettro a Howard Jacobson, in modo che l’intellettuale inglese potesse dispiegare tutta la sua verve ironica e deliziare il pubblico; o l’incalzare delle domande di Ottavio Ragone a Jeffery Deaver, che hanno concesso ai tanti lettori presenti di entrare non solo nel nuovo romanzo, “Il valzer dell’impiccato” (Rizzoli), che lo scrittore americano presentava in anteprima in Italia, quanto nel laboratorio di scrittura e nella poetica che sostanzia la sua concezione narrativa. Prova dell’attenzione e della cura riservata agli incontri, la presenza di due bravissimi interpreti che hanno saputo rendere agevole e immediata la traduzione: Giovanna Pistillo con Jacobson e Seba Pezzani con Jeffery Deaver, grandi professionalità che hanno contribuito in modo sostanziale al successo dell’incontro.

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Lo spessore della manifestazione si è mantenuto costante in tutte e tre le giornate: Domenico Starnone, Walter Siti e Simonetta Agnello Hornby (che ha dialogato con Patrizia Rinaldi) venerdì 9 giugno; Antonio Manzini con Tony Laudadio e Burhan Sӧnmez sabato 10 giugno.

Accanto alla formula più canonica del dialogo con l’autore, due sono le trovate geniali che rendono particolare “Un’altra galassia”, almeno ai miei occhi.

campaniL’Indianata, di cui è stato protagonista Sandro Campani il 10 giugno: un reading sostenuto da un grappino che i lettori a turno dovevano bere, perché lo scrittore continuasse a leggere. Reading particolarmente indicato per “Il giro del miele”, il nuovo romanzo di Campani edito da Einaudi, che ha come cornice alle diverse storie che racchiude, il racconto di una lunga notte di parole tra Davide e Giampiero, accanto al fuoco, e con una bottiglia di grappa a far loro compagnia e stabilire il tempo del dialogo. (La mia chiacchierata con Sandro Campani sul romanzo QUI)

La seconda trovata è l’Evocazione d’autore, più prosaicamente detta “seduta spiritica”, in cui a uno scrittore è affidato il compito di riportare in vita un autore scomparso. Il 10 giugno è toccato a Paola Mastrocola con lo spirito di Ovidio, e l’11 a Massimo Carlotto con l’evocazione di Jean-Claude Izzo.

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La seduta spiritica di Massimo Carlotto ha chiuso come meglio non si poteva la settima edizione di “Un’altra galassia”. Fine e partecipe conoscitore dello scrittore marsigliese, (a lui si deve la pubblicazione in Italia dei romanzi di Izzo nel catalogo della casa editrice E/O) Carlotto ha saputo trarre dall’esperienza letteraria di Izzo gli elementi più necessari, di più universale attualità, l’utopia e il desiderio di convivenza, incistando i nostri tempi, fatti di migrazioni e di attentati, nella produzione visionaria di Izzo. Nelle parole di Carlotto non è mancato un velo di nostalgia per quello che oggi la voce di Izzo avrebbe potuto rappresentare, e una buona dose di rammarico per la poca fortuna di cui lo scrittore gode nel mondo, a partire dalla sua città, Marsiglia, e dalla sua nazione, la Francia, panorama di incomprensione in cui l’Italia sembra essere l’unica eccezione per l’attenzione e l’amore che nutre per i romanzi del Marsigliese. 

pubblicoSuggestivo lo scenario dell’Evocazione: le chiuse del Monastero delle Clarisse Cappuccine dette Le Trentatrè. La presenza di tre monache tra il pubblico, attente e partecipi, ha reso ancora più particolare e caldo l’ambiente, come a sancire che la letteratura non ha sbarre né confini, ma coinvolge tutti in un linguaggio universale che supera ogni chiusura culturale, esistenziale, ideologica. Non è questa la forza dei lettori?

locandine e libriUna festa dei libri con i lettori nella città: ho constatato che questa formula è l’identità e il senso più vero e sentito di “Un’altra galassia”, che gli organizzatori hanno saputo coniugare con leggerezza e divertimento, senza trascurare lo spessore della proposta letteraria e culturale. Mi è parso di respirare un’aria particolare, frizzante come il piacevole venticello che si è alzato nel pomeriggio, che non sono in grado di tradurre a parole: una partecipazione meno presenzialista e più sentita. Mi è sembrato di essere davvero in una comunità di privilegiati, quelli che decidono di riservarsi del tempo, riuniti e animati da una grande passione, quella dei libri, mentre a pochi passi dalle mura del monastero, nel pieno centro storico di una città fascinosa per le mille contraddizioni come Napoli, la vita i ritmi i percorsi degli altri continuavano a scorrere nella loro banalità ricca di senso.

Non sono in grado di spiegarmi meglio, posso solo consigliarvi di non perdere l’ottava edizione a giugno 2018 di “Un’altra galassia”. Io ci sarò!

Un’altra galassia