I tre colori di InChiostro

Anna
Anna
Giulia
Giulia

 

 

 

 

 

Jessica
Jessica
Michela
Michela

 

 

 

 

 

 

 

InChiostro è un giovane blog letterario che racconta le letture-viaggio delle sue fondatrici: Anna, Giulia, Jessica e Michela. I tre colori di InChiostro sono la sua geografia, di ieri, oggi e domani.

GIALLO

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Il giallo è per noi di InChiostro quello accecante e caldissimo del Sudamerica più profondo. Il sole, una sfera che riempie il cielo e illumina tutto senza tregua, e la terra, che scotta anche di notte. La tradizione sudamericana affolla le pagine della nostra avventura di lettrici da che ne abbiamo ricordo. L’adolescenza è volata insieme alla disperata dolcezza della famiglia Buendía di Gabriel García Márquez e agli espíritus cileni di Isabel Allende. Crescendo abbiamo conosciuto Jorge Luis Borges e non l’abbiamo più abbandonato: incontrare la sua casa passeggiando per i viali alberati di Buenos Aires lascia senza fiato quanto riconoscere in pagine nuove e contemporanee  la sua fantasia archetipale. Mario Vargas Llosa ci ha invece mostrato la natura inafferrabile di una Lima antica, dai romanzi radiofonici di Pedro Camacho alla durezza del Collegio Leoncio Prado. Nelle storie sudamericane di oggi, spesso pubblicate in Italia da editori indipendenti, cerchiamo le radici di questa tradizione. L’inondazione di Adrián Bravi travolge come il fiume esondato che la abita, mentre Tempo di spargere pietre di Estevão Azevedo ci porta nelle voragini scavate da un Brasile irruente e irresistibile.

 

BLU

piero_guccione_mattina_di_luglio_a_punta_corvoBlu come il mare. Blu come il Mediterraneo che accarezza e frusta le coste dell’Europa, il nostro mare che seduce e uccide, un colore dalle molteplici sfumature, che porta il lettore a confondere il sottile confine tra giorno e notte, tra vero e falso, tra realtà e immaginazione.

L’Europa e l’Italia non sono solo meta dei nostri viaggi, sono anche la nostra casa, vecchia o nuova; le letture degli autori europei ci aiutano a capire il presente, a familiarizzare con le nostre radici e a comprendere il diverso.

Così ci siamo divertite con i brillantissimi romanzi di Amélie Nothomb, che scrive stravaganti storie di ambientazione parigina, ma non dimentica mai la sua essenza belga. Restando in ambito francofono, InChiostro ha voluto dare spazio al premio Nobel Patrick Modiano  assaporandolo in lingua originale.

Abbiamo poi virato verso Est, leggendo Epepe di Ferenc Karinthy, intellettuale ungherese che narra le vicende del linguista Budai, perso in una metropoli sconosciuta, un labirinto ingannevole in cui nulla vale la sua esperienza di abile glottologo, e la Notte inquieta di Albrecht Goes, scrittore tedesco che ambienta la sua storia in Ucraina durante la “guerra di Hitler”.

I suoi più grandi capolavori sono ambientati in Portogallo, ma sul nostro blog abbiamo voluto dare spazio a un Tabucchi insolito e meno conosciuto: in Per Isabel  il protagonista si serve di un mandala per cercare una donna conosciuta tempo prima e si muove in uno spazio surreale, quasi metafisico.

Il testimone passa poi al “giallo” nostrano, colore complementare al blu, l’antitesi cromatica di cui Giorgio Fontana, Roberto Costantini e Maurizio De Giovanni sono tre rappresentanti significativi. Il primo racconta della Milano degli anni Settanta in Morte di un uomo felice; il secondo chiude il cerchio di un’appassionante quadrilogia thriller con La moglie perfetta, ambientato in una Roma contemporanea e violenta e il terzo inaugura la serie del celebre commissario Ricciardi, nella Napoli del Regime con Il senso del dolore.

Ma la più grande attenzione ai tempi che corrono spetta ad Andrea Bajani con il suo romanzo Se consideri le colpe  e a Federico Rampini, con L’Età del Caos: ottimo esempio di narrativa contemporanea il primo, lucido spaccato sull’attualità il secondo, perché fantasia e realtà si intrecciano nelle pagine di InChiostro, così come nelle letture di ciascuno e nei gesti di ogni giorno.

 

ROSSO

citta_proibita_pechinoCalamita per gli occhi, il rosso riesce sempre a catturare lo sguardo che senza meta scruta l’orizzonte. Rosso sono quei paesi lontani, poco conosciuti e inevitabilmente affascinanti. Luoghi impregnati di culture millenarie che niente o quasi hanno in comune con la nostra.

È l’Iran perduto di Azar Nafisi che tanto avremmo voluto conoscere e che sembra essere finito per sempre. Il Giappone onirico di Banana Yoshimoto e Haruki Murakami – e a suo modo di Amelie Nothomb  – dove la morte è parte integrante e fondante dell’esistenza. Pensiamo specialmente a Mikage protagonista di Kitchen e alle sue alter-ego dei racconti di Sonno Profondo, entrambi della Yoshimoto; oppure al fantasma di Kizuko che avvicina e allo stesso tempo allontana Watanabe e Naoko in Norvegian Wood: un amore impossibile e ciononostante salvifico. Quell’amore che troverà piena espressione solo in 1Q84.

Sono, infine, l’India e la Cina della Trilogia della Ibis, nella quale Amitav Ghosh dà sfoggio di una lingua a dir poco unica, una specie di esperanto asiatico, il cui sincretismo riflette l’effetto del colonialismo inglese in questi due paesi.

Pochi grandi nomi di letterature estranee nelle quali tutti i punti di riferimento creati in anni di studio e di letture crollano; mondi complessi e ancora tutti da scoprire.

I tre colori di InChiostro