di Antonello Saiz

Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”
Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”

 

 

 

 

 

 

 

Nel tempo del grande impoverimento culturale

“C’è un impoverimento culturale che si fa sentire e la cattiva politica è figlia della cattiva cultura”.
Stefano Rodotà

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Cosa deve fare di concreto un bravo Libraio nel tempo del grande impoverimento culturale, nel tempo della grande barbarie culturale? Può solo suggerire belle storie e cercare di leggere e informarsi e tenersi attivo nel percepire segnali intorno. Iniziamo lo zaino di questa settimana consigliando un buon libro come “Le Notti Blu” di Chiara Marchelli edito da Giulio Perrone Editore. Lo consiglio perché è un buon libro di letteratura contemporanea e che ci riguarda. Sì, proprio di letteratura contemporanea. 19251307_10213985303775336_2097154347_nGiovedì scorso mi è capitato di essere a Bologna alla doppia presentazione dell’ultimo libro di Marcello Fois, “Del dirsi addio”, e quello di Ivano Porpora, “Nudi come siamo stati”. L’ho detto a tutti i miei amici e pure sui social: credo in assoluto di aver assistito a una delle più belle presentazioni in assoluto, dopo tanti anni. Una vera e propria lezione di letteratura in cui si è spaziato dal Decamerone al Faust, dai Promessi Sposi fino alla raccolta di racconti “Ruggine e ossa” di Craig Davidson. Durante questa presentazione Marcello Fois a più riprese ha spiegato che esistono in Italia tanti bravi scrittori contemporanei capaci di scrivere belle storie e scritte bene. Gli autori hanno poi spiegato che sono libri buoni, quelli che pongono interrogativi, quelli che non danno risposte o risoluzioni definitive. A “Nudi come siamo stati” di Ivano Porpora abbiamo già dedicato un intero zainetto nel maggio scorso tra gli scrittori parecchio pieni di figaggine (QUI).
Il  libro di Marcello Fois,”Del dirsi addio”, edito da Einaudi, racconta invece di un bambino di undici anni che sparisce nel nulla in una Bolzano diafana. Intorno a lui, scheggiato e vivo, il mondo degli adulti, in cui nessuno può dirsi innocente e forse nemmeno del tutto colpevole. Al commissario Sergio Striggio per inciampare nella verità sarà necessario scavare a fondo dentro se stesso, ed essere disposto a una distrazione ininterrotta. A vivere appieno i sentimenti che prova, per una donna e soprattutto per un uomo. A stilare un elenco di cose bellissime. Ad accompagnare un padre ingombrante nel suo ultimo viaggio e a ripensarsi bambino. Perché solo imparando a cambiare punto di vista è possibile chiudere i cerchi e non farsi ingannare da un gioco di specchi. Quando s’imbatte nel caso del piccolo Michele, scomparso dall’auto dei genitori in un’area di sosta senza lasciare traccia, il commissario Striggio sta attraversando un periodo piuttosto complicato. A casa, Leo vorrebbe che lui la smettesse di nascondere il loro amore, soprattutto al padre. E il padre, dal canto suo, sta per arrivare da Bologna con una notizia sconcertante. La sparizione di Michele un bambino «speciale», dotato di capacità di apprendimento straordinarie e con seri problemi di relazione è un ordigno destinato a far deflagrare ogni cosa. A riattivare amori, odi, frammenti di passato che ritornano: perché in gioco è soprattutto l’umanità, in tutte le sue declinazioni. Forse la soluzione può venire piú facilmente dalla dimensione interiore che dagli snodi di un’indagine tradizionale. Per questo, mentre indaga, il commissario vive, pensa, si distrae, si perde. Cosí gli altri intorno a lui. Il nuovo romanzo di Marcello Fois è un noir al calor bianco, tesissimo ma continuamente franto, interrotto dalla vita e dai pensieri di chi la sta vivendo, incentrato sui sentimenti e sulla capacità di riconoscerne la voce piú autentica. Fois scolpisce una galleria di personaggi tridimensionali e vivi: gli abitanti della sua storia si scoprono deboli e spesso bugiardi, capaci di rancore ma al contempo in grado di perdonare e di piangere le loro manchevolezze. Genitori, figli, fratelli, colleghi e amanti: tutti partecipi di un mistero che sta ben attento a nascondere la propria soluzione fino alle battute conclusive, quando Fois cala finalmente gli assi e rivela ancora una volta la sua grande tempra di narratore universale.

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La lezione di Fois e Porpora faceva il paio con quella a cui avevo assistito solo il giorno prima ai Diari dove Luca Briasco, coadiuvato da Jacopo Masini e Seba Pezzani, presentava la sua personalissima guida alla letteratura americana contemporanea dal titolo appunto, “Americana”. Americana ripercorre le tracce degli scrittori che hanno esplorato i territori del «grande romanzo americano» indagandone i toni, i registri, le sfumature e crea uno spazio in cui convergono la curiosità del lettore e quella dell’autore: un dialogo lontano dall’accademia che conduce alla scoperta, o riscoperta, di autori che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cultura statunitense e che sono amati e venerati anche nel nostro paese. Il lavoro e la poetica di quaranta autori attraverso la lente focale di un loro scritto: Luca Briasco ci conduce in un ricco, e insieme curioso, percorso di lettura.
19477921_10213985305295374_815583232_nIl libro di Chiara Marchelli lo abbiamo presentato in una libreria, stracolma di gente oltre ogni misura nonostante il caldo soffocante, assieme a Marta Occhipinti sabato 24 giugno.
Il dolore come banco di prova estremo è il protagonista del libro. Il dolore di una perdita, la perdita del figlio, dal punto di vista dei genitori che gli sopravvivono. Il dolore che ti cambia, e cambia pure la percezione delle cose intorno. Il dolore che non sai mai dove ti porta.
Si parla, anche e soprattutto, di amore e sentimenti, esplorati in tutte le possibili declinazioni, e del modo di trovare una qualche possibilità per continuare e continuare a vivere, per poter ricostruire qualcosa intorno alle macerie dopo il grande dolore ricavato da una grave perdita, da un lutto. I due protagonisti del libro, Larissa e Michele, attraversano il romanzo, provandoci, ognuno a modo suo, cercando di contenerlo questo dolore che deriva dall’inspiegabile suicidio del figlio Mirko. Ci provano a continuare a vivere con quella diversa consapevolezza che acquisisci quando un muro di dolore cominci a trascinartelo dietro. Nella vita di ognuno di noi prima o poi accade qualcosa di inaspettato che ci mette a dura prova e leggere o aver letto libri come questo che raccontano il dolore, fortifica. Nel leggere le pagine del libro con la storia solida e la scrittura precisa, scientifica non ci si stupisce della candidatura di questo meraviglioso romanzo al Premio Strega 2017 e al suo essere arrivato sesto tra i semifinalisti.
Tutti crediamo di conoscere le persone che amiamo: Larissa e Michele si conoscono da una vita, così come pensano di conoscere Mirko, il figlio che lascia gli Stati Uniti, dove è nato, per vivere in Italia e sposare Caterina. Un colpo di fulmine che non hanno mai approvato pienamente. Larissa e Michele sono sposati da oltre trent’anni, vivono a New York, hanno una vita agiata e hanno saputo costruire un rapporto solido, basato sulla cura reciproca, sulle piccole e generose attenzioni e sulle affettuose abitudini della loro quotidianità. “Le notti blu” racconta, come una sorta di lastra a raggi X, il matrimonio di Larissa e Michele e la loro vita che sembra normalissima, se non fosse per un dolore tremendo che accompagna, e regola, le loro esistenze. È una notizia dall’Italia a rompere l’equilibrio che la coppia ha faticosamente costruito.

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Dicevamo all’inizio che un bravo libraio nel tempo della grande barbarie deve tentare in ogni modo di suggerire titoli di libri belli e innovativi. Regalare ai lettori belle storie.
19576352_10214031717655654_128901269_nMartedì 27 nei Giardini dell’Ortobotanico a Parma, in via Farini 90 in associazione con la Nuova Editrice Berti abbiamo accolto la scrittrice Tasneem Jamal. A conversare con l’autrice del libro “Dove l’aria è più dolce”, in uno scenario naturale d’incanto, è stato Diego Saglia, docente di letteratura inglese all’Università di Parma.
“Dove l’aria è più dolce” di Tasneem Jamal, tradotto da Francesca Cosi e Alessandra Repossi, è il romanzo d’esordio della scrittrice di origini indiano-ugandesi, che oggi vive in Canada, e prende spunto dalla reale storia della sua famiglia. Scritto in modo scorrevole, semplice ma preciso, il romanzo abbraccia un periodo di tempo che va dal 1921 al 1975.
19621616_10214031717535651_301655381_nÈ il 1921 quando Raju abbandona Malia, in India, e si imbarca a Bombay su una nave diretta in Africa. La giovanissima moglie di Raju, Rehmat, ha appena partorito un bambino nato morto e, febbricitante, vede il marito andare via in cerca di fortuna in un altro continente. Raju raggiunge l’Uganda dopo un lungo viaggio in mare; è un giovane ragazzo con un’incredibile voglia di lavorare, costruire, realizzare un sogno. Inizia a lavorare in un chioschetto di alimentari e ferramenta, ma pian piano si fa strada e avvia un’attività tutta sua. Rehmat lo raggiunge in Uganda e, l’uno dopo l’altro, in questa terra nascono i loro figli. Gli indiani in Uganda se la passano bene: lavorano tutti e molto duramente, guadagnano parecchio, molto più degli stessi ugandesi; alcune famiglie, come quella di Raju, hanno domestici africani in casa, dando loro stessi lavoro ai nativi. Raju e tutti gli indiani in Uganda non abbandonano le loro tradizioni: continuano a cucinare i loro piatti tipici, a professare la loro fede religiosa, a organizzare matrimoni e svolgere cerimonie proprio come se fossero in India. Ma il sogno è destinto a spezzarsi quando il presidente Obote viene destituito a seguito di un colpo di stato e si insedia Idi Amin, nel 1972. La famiglia di Raju è ora molto numerosa: i figli si sono sposati quasi tutti, hanno generato nipoti, portato nuore in casa per dare una mano a Rehmat, ma il diktat di Idi Amin è tassativo: tutti gli asiatici devono andarsene dall’Uganda; il dittatore adduce al fatto che gli indiani rubano lavoro agli africani, sfruttano le risorse, mandano in India o in altre parti del mondo i soldi che guadagnano in Uganda. L’Africa è degli africani. Se la Gran Bretagna non vuole ospitare gli asiatici con la cittadinanza inglese, il Canada si propone di accoglierli volentieri. Non resta altro, per la famiglia di Raju, che prendere una decisione, quella senza dubbio più difficile. Restare in Uganda oltre il termine della scadenza del diktat di Idi Amin significa essere imprigionati e torturati a morte; scappare dall’Uganda significa lasciare la generosa terra che anni prima li aveva accolti.

 

Nello Zaino di Antonello questa settimana troviamo:

"Le Notti Blu" di Chiara Marchelli, Giulio Perrone Editore.
“Le Notti Blu” di Chiara Marchelli, Giulio Perrone Editore.
"Nudi come siamo stati" di Ivano Porpora, Marsilio Editori.
“Nudi come siamo stati” di Ivano Porpora, Marsilio Editori.
"Del dirsi addio" di Marcello Fois, Einaudi.
“Del dirsi addio” di Marcello Fois, Einaudi.
"Americana" di Luca Briasco, Minimum Fax.
“Americana” di Luca Briasco, Minimum Fax.
"Ruggine e Ossa" di Craig Davidson, Einaudi.
“Ruggine e Ossa” di Craig Davidson, Einaudi.
"Dove l’aria è più dolce" di Tasneem Jamal,Nuova Editrice Berti.
“Dove l’aria è più dolce” di Tasneem Jamal,Nuova Editrice Berti.
Nello Zaino di Antonello: Il tempo dell’impoverimento culturale