di Maria

Maria

 

 

 

 

 

Anne Tyler, fortunatamente, non ha mantenuto il proposito di concludere la sua carriera con il bellissimo “Una spola di filo blu” (2015) che, a sua detta, avrebbe dovuto essere l’ultimo romanzo.

La danza dell'orologioCon “La danza dell’orologio” si torna a parlare di storie comuni, pervase da un fondo di sottile malinconia eppure in fondo consolanti per il lettore, che non può fare a meno di immedesimarsi nei protagonisti.

In tono più dimesso e spento rispetto ai precedenti romanzi l’amata scrittrice americana (nella quale, purtroppo, è dato ormai cogliere qualche segno di stanchezza) riesce comunque a non deluderci narrando con la consueta delicatezza una bella vicenda e sorprendendo il lettore nel commovente finale.

I personaggi – soprattutto, la protagonista Willa, spenta e pigra ma invece ricca di sentimenti – ci colpiscono per la semplicità e la linearità nei comportamenti, così frequenti nella vita quotidiana di chiunque, eppure alla fine mai scontati nella unicità delle singole esistenze e dei rapporti umani.

Ed in ciò consiste la peculiarità dell’Autrice: minimalista nello stile, ma abile  maestra nelle descrizioni della complessità dell’animo umano e dei paesaggi urbani. 

Nel giardino della prima casa c’era una scultura di metallo, una semplice linea curva, molto moderna. Il campanello era illuminato da una lucina accesa anche di giorno. Sonya suonò.

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