di Maria

Maria

 

 

 

 

 

L’impasto delle buone indagini è fatto di errori, improvvisazione e, appunto, fortuna.

Una delle differenze fra gli investigatori bravi e quelli mediocri sta in questa consapevolezza. Il bravo investigatore sa che la fortuna è importante e cerca di mettersi nelle condizioni perché gli eventi propizi siano più probabili. Ed esiste una sola tecnica per fare questo, nelle indagini e in generale nella vita: moltiplicare le occasioni. Cioé moltiplicare i tentativi, senza preoccuparsi del fatto che molti di essi saranno dei fallimenti. I migliori sono quelli che sanno fallire rapidamente, con eleganza e senza conseguenze.

In “La versione di Fenoglio” (Einaudi Stile Libero) Gianrico Carofiglio riesce a dare “lezioni”, questa volta sull’arte dell’investigazione, senza mai essere saccente e neppure noioso.

la-versione-di-fenoglioCon la concisione, la chiarezza e l’ordine che contraddistinguono il suo stile ha imbastito una storia delicata e nel finale anche commovente, in cui si contrappongono la saggezza e l’esperienza dell’età matura, da un lato, e l’entusiasmo e la fragilità della gioventù, dall’altro.

E così i due protagonisti: l’attempato maresciallo dei carabinieri Fenoglio – che, dopo “Una mutevole verità” e “L’estate fredda”, torna in questo ultimo libro di Carofiglio – e il giovane Giulio si scambiano confidenze e racconti in un percorso inusuale e (non solo metaforicamente) riabilitativo, al cui termine entrambi hanno imparato molto.

Il rapporto e i dialoghi tra i due ricordano la trama de “Le tre del mattino”.

Nel romanzo ritroviamo episodi e personaggi tratti dalla vita vera (soprattutto, casi giudiziari e soggetti malavitosi) come in “Passeggeri notturni” e “L’arte del dubbio”; l’ambiente, poi, è quello giudiziario presente nella serie dell’avvocato Guerrieri (“Testimone inconsapevole”, “Ad occhi chiusi”, “Ragionevoli dubbi” e “Le perfezioni provvisorie”)

In sintesi, per bocca di Fenoglio viene tratteggiato un sunto dei principali temi cari allo scrittore (e a noi lettori).

E così restiamo, soddisfatti della lettura, in attesa del suo prossimo libro.

Maria consiglia: La versione di Fenoglio