Dieci Buoni Motivi
di Elia Gonella
per NON leggere “Tenebre“
Non leggete Tenebre perché:
- È una raccolta di racconti: cosa c’è di peggio?;
- Se proprio dovete leggere dei racconti, in giro se ne trovano di più rassicuranti;
- Voglio dire, nella prima storia una ragazza si ritrova uno scarafaggio vivo dentro il cranio;
- E andando avanti, le cose non migliorano;
- Come se non bastasse, non è sempre facile dividere i personaggi in buoni e cattivi;
- E spesso non hanno nemmeno un nome! “L’uomo”, “la ragazza”, “il bambino”… l’autore poteva impegnarsi un po’ di più!;
- Non ci sono descrizioni di paesaggi suggestivi né di piatti della tradizione regionale;
- Ho già detto che si tratta di una racconta di racconti? E i racconti non vendono – non vorrete mica essere gli unici a comprarli?;
- Il libro è permeato da un certo pessimismo: non vi motiverà a essere più in forma, più felici e più produttivi;
- Si parla di paura, di perdita, di case abbandonate, demolite, infestate dagli oggetti lasciati dai morti, di amicizie tradite. Tanto valeva allegare al libro un proiettile per spararsi in testa.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Tenebre”