DIECI BUONE RAGIONI

di Emanuela Canepa

Foto Basso Cannarsa
Foto Basso Cannarsa

per NON leggere “L’animale femmina”

L'animale femmina

  1. Parla di una ragazza limpida contro cui la vita si accanisce, e quante ne abbiamo sentite di storie così?
  2. Le figure femminili sono quasi tutte impotenti, o acide, o deluse, o arrabbiate. Non è da escludere che l’autrice ce l’abbia con le donne.
  3. Il meccanismo narrativo si avvia con il ritrovamento fortuito di un portafoglio pieno di bollettini postali. Chi è che paga più i bollettini alla Posta piuttosto che online?
  4. L’antagonista è un vecchio inasprito dalla vita per colpa di un abbandono, ma se tutti reagissimo così a un trauma la terra sarebbe un posto pieno di derelitti.
  5. La vicenda si svolge quasi interamente in un ufficio legale ma nemmeno un episodio è ambientato in tribunale, un set che almeno avrebbe garantito un po’ più di pepe alla vicenda.
  6. Rosita, la protagonista, certe volte ti fa prudere le mani: andiamo, reagisci! Perché ti fai trattare così?
  7. Il personaggio di Guido ha una perversione veramente ridicola. A chi viene in mente di fare cose simili?
  8. L’avvocato Lepore è insopportabile: chi si crede di essere?
  9. Alla fine non c’è alcuna morale. Il racconto è tendenzioso.
  10. Sostanzialmente non succede niente. Duecentosettanta pagine di dialoghi fra i due protagonisti.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “L’animale femmina”
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