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Sono stati giorni pieni di Felicità quelli trascorsi a Libri Come, la Festa del Libro e della Lettura, che si tiene all’Auditorium Parco della Musica di Roma, giunta ormai alla IX Edizione.

Felicità è il tema della festa, che si è coniugato in un ricchissimo programma andato in onda dal 15 al 18 marzo, con figure di spicco del mondo letterario internazionale e nazionale.

IMG-20180318-WA0000Io sono arrivata il pomeriggio di sabato 17 marzo, non in tempo però per partecipare a tre incontri a cui tenevo moltissimo, per l’ammirazione che nutro per le scrittrici che li hanno tenuti: Giusi Marchetta, il cui libro “Dove sei stata” (Rizzoli) è da poco in libreria e già sul mio comodino, con Nadia Terranova, della quale aspetto con trepidazione il nuovo romanzo, previsto per ottobre, dopo averla amata con “Gli anni al contrario” (Einaudi) e prima ancora come scrittrice per ragazzi; Daria Bignardi, di nuovo in libreria con “Storia della mia ansia” (Mondadori), insieme a Michela Murgia, come ai tempi di “Le invasioni barbariche”, un appuntamento fisso della mia settimana e uno dei pochi momenti in cui accendevo la televisione; Letizia Pezzali, che mi ha folgorata per la scrittura lucida e ficcante di “Lealtà” (Einaudi Stile Libero), con Elena Stancanelli, il cui sguardo sui libri è sempre altrettanto ficcante.

IMG_20180319_074055Ma in tempo per partecipare alla conversazione di Paolo Giordano, che a breve dovremo di nuovo leggere in un romanzo fortemente atteso, e Sally Rooney, il caso letterario del momento con “Parlarne tra amici” (Einaudi), di cui però vi racconterò in maniera dettagliata in un altro post, perché ho avuto il piacere di proseguire la serata con lei, insieme ad altri blogger, su invito della casa editrice, per conoscere più da vicino scrittrice e romanzo. Una serata felice che merita spazio e dettagli.

Ad accogliermi l’immagine scelta per questa edizione, un bimbo su una valigia che legge sospeso nell’infinità del cielo, con il tondo della luna a fargli da cornice e da lampada. Un’immagine che nella serenità pensosa che emana, coglie il dramma dei nostri tempi, lo sfondo a cui il tema della felicità non può che far riferimento:  valigie in cui si mettono bambini per fuggire alle guerre. Un tema coraggioso, dunque, quello della felicità, che non può mai essere coniugato in prima persona singolare, ma sempre al plurale.

Pluralità ben rappresentata dalla ricchezza del programma di Libri Come, a cura di Marino Sinibaldi, Michele De Mieri e Rosa Polacco, voci della mia radio del cuore, RadioTre, che accompagna da sempre il mio secondo lavoro pomeridiano: la tassista dei figli in giro per la città; o le lunghe serate passate a stirare, ascoltando i podcast delle varie trasmissioni, prima tra tutte Fahrenheit. Se non ci fosse RadioTre mi sentirei una “Desperate Housewive”!

La domenica, eccomi ben presto all’Auditorium, con le amiche del cuore che si alternano fino a pranzo a farmi compagnia. Non riusciamo ad andare alla Terza Lezione di Felicità, con Diego De Silva ed Ester Viola, perché ben presto sold out, come tanti degli eventi domenicali in programma, sia quelli a pagamento (la cifra simbolica di 3euro per gestire il traffico della sala) sia quelli gratuiti, non più nel garage (spazi scuri e dall’acustica imperfetta) ma nei vari Studio della struttura, dinnanzi ai quali si formano lunghe e vocianti file di lettori, che entrano fino a capienza massima.

Cosa più difficile è tracciare il mio percorso, presa dalla frenesia di fare più cose possibili, che diventa l’impossibile, perché rispetto alle passate edizioni in cui il tempo dei singoli eventi era fortemente contingentato, in questa c’è molta più flessibilità, che se da una parte ha il vantaggio di non interrompere discorsi in maniera rigida, dall’altro rende ancora più necessario fare delle rinunce perché è quasi impossibile spostarsi da un evento all’altro successivo se in due sale diverse, a causa delle lunghe file che se prese in ritardo non consentono l’entrata. Questa la ragione per cui mi perdo “La felicità dei libri” con Annalena Benini, Antonio Moresco, Michela Murgia e Alessandro Zaccuri; o Sandra Petrignani con Pierluigi Battista e Cristina Comencini su “La corsara” (Neri Pozza), visto che si era ancora in fila alle 17.20, mentre l’incontro sarebbe dovuto cominciare alle 17; o ancora Carlo Carabba con il suo “Come un giovane uomo” (Marsilio), libro che ho già letto e trovato formidabile per lo stile lussureggiante di metafore, insieme a Chiara Valerio, che è sempre motivo di felicità ascoltare, in cui non sono riuscita ad entrare essendo arrivata in ritardo, trovando la sala già piena.

Ma anche questo è motivo di Felicità, e denota il successo della manifestazione che non fa il pienone solo per i “grandi” nomi, soprattutto internazionali, che si alternano nella Sala Petrassi, nel Teatro Studio Borgna o nello Spazio Risonanze, da Piero Angelo a Nathan Englander, Clara Sanchez, Régis Jauffret, Gianrico Carofiglio, Andrea Camilleri, Khaled Khalifa e Jennifer Egan, per citare solo quelli di domenica, ma in tutte le sale in cui si ritrovano le voci più interessanti del panorama letterario italiano del momento.

Io scelgo: Mattia Torre con Francesco Piccolo per l’ironica e divertente presentazione di “La linea verticale” (Baldini&Castoldi); Rosella Postorino, che a mio avviso con “Le assaggiatrici” (Feltrinelli) ha scritto uno dei libri più belli che io abbia letto, insieme a Loredana Lipperini, “la signora dei libri” come amo definirla.

IMG_20180319_074030Poi lei, Jennifer Egan, una delle scrittrici più brave al mondo, come l’ha introdotta Elena Stancanelli. Grande compostezza e chiarezza di visione. Ne parlo, uscendo dalla sala, con Nadia Terranova, che presente all’incontro mi dice: – Come scrittrice mi perderei qualcosa se non partecipassi a incontri come questi – dichiarazione che me la fa amare ancora di più, perché testimonia la consapevolezza di un percorso di formazione e maturità, di cui ognuno di noi dovrebbe farsi carico, sempre. “Manhattan Beach” (Mondadori) è un corposo romanzo storico, che si confonde con il noir, e che traccia attraverso la protagonista Anna, la violenza del sogno americano.

Mi perdo di certo altri incontri interessanti, come quello della Bookblogger Giulia Ciarapica, a colloquio con Annalena Benini, giornalista che seguo con coinvolgimento, e Paolo Di Paolo, scrittore e intellettuale lucido e partecipe ai nostri tempi. Eli Gottlieb con “Un ragazzo d’oro” (minimum fax) insieme a Diego De Silva; Giorgio Biferali che, conosciuto e apprezzato con il suo racconto su Calvino, per la nuova collana “Scrittori del 900” di La Nuova Frontiera junior, sono curiosa di leggere nel romanzo “L’amore a vent’anni” per Tunuè e che era nel programma di Libri Come insieme al direttore della collana Tunuè, Vanni Santoni, uno degli interpreti più acuti delle voci nuove e insolite della narrativa italiana. E mi perdo ZeroCalcare, ahimè!

Ma il dono dell’ubiquità, noi lettori possiamo sperimentarlo solo immersi nella lettura, ancora non c’è stato concesso nella realtà.

La Felicità di essere a LibriCome