Stefania Pessina blogger di mamma, mi leggi una storia
Stefania Pessina
blogger di mamma, mi leggi una storia

Di solito quando vado alla ricerca di un libro, vengo dapprima attirata dal titolo, poi lo sfoglio un po’ alla ricerca di un qualcosa che mi convinca che quel libro fa per me. Cerco nelle illustrazioni, sbircio tra le parole…e lo prendo.

Non ho invece mai scelto un libro partendo da un colore…come invece faccio oggi.

Nei libri per bambini il colore è un elemento molto importante, è integrante della storia se non addirittura fondamentale.

I tre colori che ho scelto (e non è stato facile limitarsi a tre!) sono il giallo, il nero e il rosso.

GIALLO

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Il giallo è un colore che mette allegria, associato molto spesso alla gioia.

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Nell’albo illustrato della sud-koreana Suzy Lee “Chiedimi cosa mi piace” (autore B. Waber – Terre di Mezzo Editore), il giallo è un colore predominante nelle prime pagine.

C’è infatti molta gioia e allegria nella giornata di questa bambina che finalmente trascorre del tempo con il suo papà.

Una bambina così gioiosa, così felice, così innamorata della natura e di tutto ciò che la circonda.

Lei così energica, così entusiasta, così piena di vita, e lui invece così calmo così pacato.

È il giallo dell’autunno e della sua varietà di colori.

È un giallo che ad un certo punto si trasforma in rosso, che segna l’incalzare del tempo con i protagonisti che, alla fine del racconto, si ritrovano distesi sulle foglie cadute, scalzi, a godersi quel momento tutto loro.

Il libro è una celebrazione proprio al tempo, al tempo lento”, quello che ci permette di cogliere i particolari.

Ecco allora che è proprio lei, la protagonista, che ci obbliga a rallentare.

La storia è un alternarsi di domande e risposte, anzi, un ripetersi della domanda, che è poi il titolo del libro, “chiedimi cosa mi piace?”.

Ma le risposte della bambina, non sono altro che ciò che lei vede in quel momento.

Quando si trovano nel parco la bambina risponde che le piacciono i cani, i gatti e le tartarughe, et voilà, nelle illustrazioni troviamo proprio un cane, un gatto e una tartaruga (giocattolo).

Se all’inizio può sembrare una fatalità, il lettore si accorgerà andando avanti con la storia, che invece è proprio così: la bambina ama tutto ciò che la circonda, ama il tempo trascorso con il papà, ama la vita e i suoi colori.

 

NERO

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Il secondo colore che ho scelto è il nero.

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Guardando la copertina di questo libro, “La bambina dei libri” (di O. Jeffers e S. Winston – Lapis Edizioni), penserete che mi sia sbagliata ma in realtà non è così. E ora vi spiego il perché.

Secondo me il colore che meglio rappresenta questo libro è proprio il nero, il nero delle parole scritte, il nero delle parole stampate.

Eh sì, perché questo libro è una “celebrazione” ai libri stessi, alle storie, alle parole.

La protagonista, una bambina, viene proprio dal mondo dei libri, dove le parole animano i libri stessi, formano cioè il mare, le strade.

Le parole diventano così montagne o si trasformano in grotte scure, in muri o foreste.

È grazie alle parole dei libri che leggiamo se la nostra fantasia riesce a liberarsi e partire alla volta di altri mondi.

Da notare poi che le parole utilizzate per creare le onde, le montagne, non sono parole qualsiasi ma sono le frasi, le parole dei libri letti e amati dagli autori di questo albo.

Troviamo così parole tratte da La Bella e la Bestia, Heidi, Alice nel Paese delle Meraviglie, Cappuccetto Rosso, e molti altri.

L’onda per esempio è creata con le frasi tratte da I viaggi di Gulliver, il Robinson svizzero, Le avventure di Pinocchio e Ventimila leghe sotto i mari.

 

ROSSO

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Il terzo colore è questa volta proprio il rosso.

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Il libro che ho scelto è un silent book, un libro senza parole, dove già dalla copertina si può notare l’utilizzo del rosso per indicare il titolo, cioè “Viaggio”, (di A. Becker, Feltrinelli Editore) la barca e quel piccolo bastoncino che la protagonista tiene in mano.

Questi tre elementi sono il succo della storia, gli elementi fondamentali, la chiave per interpretare e capire questo albo illustrato.

La storia inizia con l’immagine di una bambina, la nostra protagonista, che, seduta sui gradini di casa, si sta annoiando mentre altri bambini giocano lì vicino.

Queste prime pagine sono piuttosto grigie, sembra tutto sbiadito, tutto tranne il rosso che risalta.

Rosso è il monopattino, rosso è l’aquilone, rossa è la palla: la bambina va in casa alla ricerca di qualcuno che giochi con lei ma sia la madre, sia il padre che la sorella sembrano tutti molto indaffarati e la bambina se ne torna sconsolata in camera sua.

È lì che nota quel bastoncino rosso: sembra un pennarello, una matita e così disegna sul muro una porta…e parte per un’avventura.

Durante il suo viaggio il bastoncino rosso sarà come una sorta di bacchetta magica che le permetterà di creare una barca per navigare sul fiume, una mongolfiera per non cadere dalla cascata, un tappeto volante per scappare dai samurai e una nuova porta per tornare alla realtà.

Ma tornata alla realtà incontrerà un bambino con in mano un bastoncino viola…ed inizieranno così a giocare assieme.

In questo albo illustrato il rosso porta il lettore nel migliore dei viaggi possibili, quello della fantasia, dove tutto è possibile senza nemmeno il bisogno di una singola parola.

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