di Maria

Maria

 

 

 

 

 

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Peter May non si smentisce e, dopo la trilogia dell’Isola di Lewis (L’isola dei cacciatori di uccelli, L’uomo di Lewis e L’uomo degli scacchi), in Il sentiero, tradotto per Einaudi da  Alessandra Montrucchio confeziona un eco-thriller di qualità.

La storia si dipana in un’atmosfera sempre più cupa e opprimente e il mistero si infittisce dopo l’esordio in cui un uomo senza memoria approda sulle sponde di una inospitale isola del mare del nord.

L’ambientazione è quella consueta dei gialli di May, suggestiva e perfettamente resa da sapienti descrizioni e immagini di panorami marini e interni di tipici cottage scozzesi delle Ebridi.

Interessanti e accuratamente trattati gli aspetti scientifici dedicati al mondo delle api e alla loro importanza per il pianeta.

La narrazione è in prima persona e si alterna con il racconto di situazioni collaterali che si ricongiungono incastrandosi perfettamente a formare la complessa trama, mentre l’affascinante protagonista – immemore del proprio passato – resta parzialmente sconosciuto anche a noi lettori fino alla fine.

Nulla, pertanto, si può rivelare dell’avvincente storia per non guastare il gusto della (consigliatissima) lettura.

Maria consiglia: Il sentiero
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