Dieci motivi (più uno)
di Sabina Minardi
per non leggere “Caterina della Notte”
1)Per evitare la tentazione di mollare qualunque cosa stiate facendo e partire immediatamente in direzione di Siena.
2) Per non dovervi rimproverare di essere stati molte volte a Siena senza essere mai entrati all’Ospedale di Santa Maria della Scala.
3) Per schivare il magnetismo di Caterina da Siena, donna irrequieta e coraggiosa, che denunciava cupidigia, affarismi, corruzione, avidità.
4) Per non affrontare la fatica di leggerne le sue invettive, i suoi moniti, i suoi suggerimenti, nella sua stessa lingua e scoprire quanto siano moderne le sue parole.
5) Per non cadere nello sconforto confrontando quanta bellezza fossimo in grado di generare un tempo e quanto poco lo siamo oggi.
6) Per non ritrovarvi a sorridere tutte le volte che vi ritroverete di fronte al simbolo della Scala, impresso sui muri e negli angoli più nascosti della Toscana.
7) Per non ripercorrere un’epoca complessa e ricchissima di eredità come il Trecento italiano, tra comuni divisi, peste, eresie, scismi e intrighi.
8) Per ignorare la domanda scomoda: quanto ne sappiamo veramente delle persone che ci stanno accanto?
9) Per non avere la conferma che bisogna sempre fidarsi del proprio istinto.
10) Per non ricordare che mille anni fa eravamo più in grado di oggi di affrontare la diversità, di accogliere gente in cammino, di confrontarci con culture lontanissime.
11) Per non perdere troppe ore di sonno, una volta cominciata la lettura di questo libro.