10 BUONI MOTIVI
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"Un'imprecisa cosa felice" di Silvia Greco, Hacca Edizioni.

 
1.     Perché i protagonisti sono degli eterni ragazzini creduloni, contradittori e dal cuore buono. Troppo poco trendy per lettori che cercano personaggi seriosi e risolti.
 
2.     Perché la storia è una favola moderna con tanto di morale e lieto fine. La realtà è un’altra cosa.
 
3.     Perché più che un libro, è uno zoo: tra le pagine trovi 11 gatti veri, 1 gatto immaginario, centinaia di lumachine e un cane con un nome improbabile.
 
4.     Perché si legge tutto d’un fiato in poche ore, e se ti scappa la pipì a metà libro te la terrai finché non l’avrai finito. Non fa bene.
 
5.     Perché i cavalli a dondolo sono nati per dondolare, non per correre lontano.
 
6.     Perché il verde è il colore del profumo prati. Nefasta premonizione di una brutta rinite.
 
7.     Perché ti verrà voglia di scrivere telegrammi per comunicare con i morti e difficilmente troverai una telegrafista ben disposta quando cercherai di dettargliene uno.
 
8.     Perché è scritto un po’ in prima e un po’ in terza persona. Un  po’ al presente, un po’ al passato. Un po’ con un linguaggio basico come un libro per bambini, un po’ poetico come un poemetto classico e un po’ comico come un testo di cabaret. Cosa si è fumata l’autrice?
 
9.     Perché ogni volta che andrai al mercato a comprare le uova e te le incarteranno in carta di giornale, resterai profondamente deluso.
 
10.  Perché quando ti capiterà di calpestare una cacca per strada, non penserai più né “che schifo”, né “porta bene”, ma ti mancherà qualcuno di molto importante.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Un’imprecisa cosa felice”
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