Dieci Buoni Motivi

di Chiara Rapaccini

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per NON leggere “Baires”

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Non leggetelo. Ha una copertina autoreferenziale, spudorata. Rap crede di saper far tutto e inciampa su un disegno.

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Non leggetelo. Frida, una donna di mezza età, ex bella, fa sesso spesso e volentieri con un coetaneo, eros morboso, compiaciuto, nell’acqua fangosa di un silos alla periferia di Buenos Aires. Niente di più disgustoso di due esseri umani di mezza età che si toccano.

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Non leggetelo. Se siete persone mediamente tranquille, se non vi piace avere paura e vi augurate di dormire sonni tranquilli. Ci sono scene adrenaliniche, inquietanti, scritte a ritmo sincopato, che richiedono Valium a litri. Perché rischiare l’infarto per un libro?

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Non leggetelo. Se siete femmine e avete deciso che a un certo punto della vita si tirano i remi in barca, quel che è fatto è fatto. Potrebbero venirvi idee strane, grilli urlanti in testa, desideri incontenibili di fuga in luoghi impossibili come le Pampas argentine. Pazze idee che scatenerebbero guai col partner. E di questi tempi, è meglio tenerselo, il maschio.

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Non leggetelo. Che vi importa di Buenos Aires? Sarà poi vero che quella metropoli sterminata, lontana da tutto, sia un luogo brulicante di idee, di magia, di moda, di arte estrema? Meglio una storia intimista che si svolga a Roma o a Bari. Libri e buoi dei paesi tuoi.

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Non leggetelo. Perché è la solita menata autobiografica, mezza vera e mezza finta.

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Perché stavolta non c’è traccia di disegni e l’unica cosa che Rap sa fare, è disegnare. Non fidatevi di chi vi dice che la scrittura di Baires è visionaria, che ti sembra di leggere con i 5 sensi…Tutte stupidaggini.

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Non leggetelo. Se i cambi repentini di stile vi fanno girare la testa. La megalomane scrittrice passa istericamente da un linguaggio per adulti, a uno per bambini, a uno onirico. Con disinvoltura (o almeno così pensa lei).

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Non leggetelo. Se non vi piace la moda. C’è una lunga scena che racconta una sfilata di modelle-vampire dai capelli a cipresso e le ciglia fucsia arrotolate che sfilano al ritmo di colonne sonore di Dario Argento. A Buenos Aires. Aridaje.

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Non leggetelo. Perché potreste divertirvi. Sì, insomma fa ridere spesso e volentieri. Ma poi è drammatico. E poi magico.

Insomma una gran confusione. Il finale? Sembra in un modo e invece è in un altro. Rap, ma tornatene a fare le vignette di Amori Sfigati, è meglio per tutti!

Rap

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Baires”
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