di Salvatore D’Alessio

Salvatore D’Alessio, libraio di Ubik Foggia e curatore di “Leggo Quindi Sono”
Salvatore D’Alessio, libraio di Ubik Foggia e curatore di “Leggo Quindi Sono”

 

 

 

 

 

 

 

 

Modus Legendi”, la rivoluzione gentile dell’indipendenza.

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Dopo una pausa prolungata torniamo a parlare di editoria indipendente e lo facciamo puntando l’obiettivo su un esperimento stupendo che si chiama “Modus Legendi”.

Attorno alle piccole case editrici continua ad esserci un numero sempre maggiore di lettori attenti, innamorati dei cataloghi e pronti a supportare con tutte le proprie forze i libri che pubblicano.

Sul gruppo facebook “Billy, il vizio di leggere” (fondato da Angelo Di Liberto e Carlo Cacciatore) i lettori nei mesi passati si sono chiesti come mai in vetta alle classifiche dei più venduti ci siano molto spesso titoli privi di spessore e carenti di bellezza, da questa riflessione l’idea di una “rivoluzione editoriale gentile”.

il-posto-ernauxQuesto gruppo ha scelto una rosa di cinque titoli indipendenti, tra quelli più amati, ha aperto le votazioni in rete e ne ha scelto uno, “Il posto” di Annie Ernaux, edito da L’orma, l’obiettivo era mandare questo titolo nella classifica italiani dei più venduti in libreria, una settimana di tempo per acquistarlo e dimostrare al mercato il potere dei lettori.

L’esperimento è riuscito, se ne è parlato ovunque e la notizia è rimbalzata sui giornali, sulle radio, grazie anche alla coesione tra giornalisti, scrittori, editori e librerie che hanno fatto loro questo esperimento.

Adesso “Modus Legendi” ci riprova con una nuova cinquina strepitosa, titoli bellissimi, non del tutto nuovi, per ribadire che i libri non hanno scadenza e che non è mai troppo tardi per scoprire una storia che si era persa.

Fino al 22 gennaio si può scegliere il nuovo titolo.

(http://ultimapagina.net/forum/topic/749-modus-legendi-2017-la-votazione/)

Se ancora avete le idee confuse o non li avete ancora letti è l’occasione giusta per andare a ripescarli in libreria. Io ve li racconto tutti e cinque!

“Ho dormito con te tutta la notte”, Cristiana Alicata, Hacca
“Ho dormito con te tutta la notte”, Cristiana Alicata, Hacca

Le lacrime possono essere anche una cosa bella, sanno liberarci dai brutti ricordi, sciolgono i groppi in gola e lucidano i bauli della nostra memoria.

Ce lo dimostra Cristiana Alicata, che, con una voce sincera, cristallina e nitida, sbroglia i nodi dei ricordi di una famiglia, coi suoi dolori, coi distacchi, con le confessioni, le bruciature e le cicatrici che restano.

Questo libro ci fa crescere insieme alla sua protagonista, che da bambina insicura diventa una donna forte, coi viaggi e le persone che incontra trova la sua dimensione, impara a conoscersi, ad annodare i fili che aveva lasciato indietro.

Si innamora, capisce che ama le donne, con coraggio gira il mondo e combatte il suo buio. La creatura, che da piccola, vegliava spaventata il sonno della madre, si ritrova a fissare il volto della sua compagna che riposa e in quei lineamenti vede la sua notte dissolversi in un’alba rassicurante, piena di forza e di energia.

Il passato è un mosaico di affetti irrisolti, guerre, armistizi, traslochi e fughe; e la ricerca del tempo perduto può essere, a volte, l’unico modo di ritrovarsi

 

“Etica dell’acquario”, Ilaria Gaspari, Voland.
“Etica dell’acquario”, Ilaria Gaspari, Voland.

Gaia è bella, egocentrica e infelice. Un giorno di novembre torna nella città in cui ha studiato, dopo un’assenza di dieci anni.

A Pisa niente sembra cambiato, invece è cambiato tutto. Gaia ritrova gli amici di una volta e il suo amore ai tempi dell’università. A dividerli ci sono, ora, gli anni passati lontani e la morte di una compagna di studi, Virginia, avvenuta in circostanze oscure.

L’inchiesta sul misterioso suicidio si snoda tra le vie della città e i collegi della Scuola Normale, fra ricordi sepolti e ossessione che vengono alla luce.

Con una scrittura precisa, asciutta e magnetica, Ilaria Gaspari racconta gli anni più belli della nostra vita, quelli più densi, più pregni, quelli che segnano per sempre il destino. La crescita raccontata come un grande acquario a cui sopravvivere, cambiare, evolvere, lezioni di vita per aumentare le proprie difese e sopravvivere ai pesci più grandi, che sono anche quelli più cattivi.

 

“Neve, cane, piede” Claudio Morandini, Exòrma.
“Neve, cane, piede” Claudio Morandini, Exòrma.

Un romanzo breve, ovattato, pieno di neve e di brividi, provocati sia dal racconto del freddo, sia dall’emozione che restituisce la storia di una solitudine.

Adelmo Farandola si è rintanato sulla cima di una montagna, ha deciso che vuole stare lontano da tutti, ha una percezione distopica del mondo, la sua vita la condivide solo con un cane che a lui pare gli parli.

Questo animale è la sua spalla, gli tiene compagnia nel rincorrersi delle stagioni, nei cicli di gelo e disgelo, mangiano insieme, vivono in simbiosi, ma quando credono che lo loro vita scorra grama ma tranquilla, ritrovano resti umani sotto la neve. Il loro equilibrio verrà cambiato per sempre e dovranno fare i conti col resto del mondo che avevano tagliato fuori.

Un “romanzo di montagna” insolito, che ci porta in un’atmosfera magica.

Con una lingua spesso colorata e vivace, Claudio Morandini dissolve il tono nero di una storia forte.

Il risultato riuscitissimo, è una fiaba grigia, grigia come il ghiaccio, che ci fa formicolare le dita e ci fa sentire tutti vulnerabili.

 

“Non piangere” Lydie Salvayre, L’asino d’oro.
“Non piangere” Lydie Salvayre, L’asino d’oro.

Questo romanzo è forte come la frase da cui prende il titolo, come tutte le emozioni a cui rimandano queste due parole.

Con questa storia, Lydie Salvayre racconta di sensazioni universalmente condivise, eppure lo fa con una storia personalissima che è quella della sua famiglia e dei suoi genitori.

La memoria è l’eredità più grande che possiamo ricevere in dono, la Salvayre cattura per sempre i ricordi di giovinezza di sua madre Montse, prima che vadano via per sempre.

Estate 1936, la guerra civile spagnola sta per esplodere, Montse e suo fratello José, sentono addosso la cappa del franchismo, sono cresciuti in un villaggio contadino, in un contesto chiuso, cattolico, maschilista e asfissiante.

L’ondata rivoluzionaria restituisce ai ragazzi la speranza di un riscatto.

In quei mesi caldi fuggono via e raggiungono Barcellona per sostenere i repubblicani spagnoli, in quella grande città scoprono la vita fuori dal recinto delle loro case, scoprono l’amore, la politica, il potere delle parole e degli sguardi, insieme ai giovani di tutta Europa provano a fare la rivoluzione.

La Montse adulta ci spiega che diventare grandi è una piccola battaglia, che qualcuno forse proverà a costringerci a un compromesso, ma la passione che abbiamo custodito dentro non sarà mai disposta a firmare un armistizio.

 

“L’ultimo amore di Baba Dunja” Alina Bronsky, Keller editore.
“L’ultimo amore di Baba Dunja” Alina Bronsky, Keller editore.

Trenta anni dopo il disastro di Chernobyl, una storia toccante e delicata torna a puntare i riflettori su una pagina triste della storia, un avvenimento epocale che ha cambiato per sempre il modo degli umani di relazionarsi al mondo e alla natura.

Lo fa questa giovane autrice che scrive in tedesco col pensiero rivolto alla Russia da cui è andata via. Baba Dunja è una vecchia infermiera, un po’ scontrosa che contro i consigli di tutti prepara il suo fagotto e torna a Cernovo, un villaggio vicino al luogo del disastro atomico. In quel luogo desolato e abbandonato cerca di ricostruire il suo habitat, prova a riaffondare le radici nella sua terra che è stata avvelenata, e tra amori tardivi e pericoli incombenti si impegnerà con tutte le forze per ritrovare la sua pace.

Una riflessione bellissima sull’identità, sul tempo e sulle frontiere.

Piccoli già grandi: Modus Legendi
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