Con grande gioia e tanta, tanta felicità do il benvenuto a Salvatore D’Alessio, che ha accettato il mio invito a curare dal suo personale, ricco, variegato punto di vista, una rubrica dedicata all’editoria indipendente, con un grazie per arricchire la mia casa di libri.

 

Salvatore

Di editoria indipendente Giuditta ha sempre parlato tanto, però ha pensato di darle ancora più spazio e mi ha chiesto di curare una nuova rubrica che parlasse solo di queste pubblicazioni, ecco allora “Piccoli già grandi”.

Nel mare magnum delle nuove uscite, vogliamo dare spazio alle storie dei “piccoli” che più ci piacciono, quelle che riteniamo “già grandi”, appunto.

Mi chiamo Salvatore D’Alessio e sono un libraio, io e i miei colleghi della libreria Ubik di Foggia, tre anni fa abbiamo avviato un focus permanente sull’editoria indipendente: “Leggo QuINDI Sono”.

14182124_10210623901862101_740117423_n

All’ingresso della libreria abbiamo dedicato un intero corner alle novità dei “piccoli”, in modo che tutti possano vederle e scoprire quelle storie che trovano meno spazio nelle terze pagine dei giornali e che di fianco ai best seller sarebbero rimaste meno visibili.

In questi anni abbiamo ospitato quasi tutti gli editori indipendenti e i loro scrittori e dall’anno scorso abbiamo portato queste storie nelle scuole, con un progetto di “educazione alla lettura critica”: nel corso dell’anno centinaia di ragazzi adottano i libri selezionati, li scambiano, li leggono, presentano gli autori e alla fine dell’anno votano il libro (e l’editore) che hanno amato di più.

Il futuro editoriale italiano dipende dagli indipendenti ed è giusto che tutti, a partire dai ragazzi (che restano i lettori più forti nel nostro paese) si affezionino a questi marchi e scoprano le case editrici più vicine ai propri gusti.

Parlare di editoria indipendente mai come ora è importante, non è una cosa da fricchettoni, ogni lettore vero deve avere a cuore la questione della bibliodiversità.

Abbiamo riscoperto la genuinità in tutti i campi, nel modo di scegliere i cibi, i viaggi e gli abiti. Per la filosofia orientale siamo tutto quello che mangiamo, tutto quello che respiriamo, ma soprattutto, siamo quello che pensiamo, e inevitabilmente siamo tutto quello che leggiamo.

In questo periodo gli indipendenti sono l’ago della bilancia, sono quelli che stanno difendendo il Salone del Libro a Torino, sono quelli che stanno inventando nuovi sistemi per non soccombere alla polarizzazione dei grandi editori.

I “piccoli” traducono autori stranieri importanti e danno spazio a nuove scritture italiane esordienti che difficilmente avremmo avuto la possibilità di trovare sugli scaffali.

Leggere libri speciali, come questi, è un’esperienza senza paragoni.

Ora guardate la biblioteca della vostra casa, i loghi sulle copertine dei vostri libri, e provate a immaginare cosa sareste oggi se non aveste lì nel vostro bagaglio di storie, il pastorello dormiente di Nottetempo, la pressa dei marcos y marcos, l’airone di e/o, l’uccello di carta di Liberaria, il cane di Bao, l’elefantino di Clichy, il ciuchino de L’asino d’oro, l’uomo di bici di Elliot, quello volante di Voland, la nuvola di Nutrimenti, l’arco de Il Saggiatore, la freccia di Sur, l’H cerchiata in grassetto di Hacca, lo stampatello di Fandango, la M stilografiga di Minimum fax, la doppia N di NNE, l’incrocio newyorkese di 66THand2ND.

Senza le letterature oltre confine di Keller, di Iperborea, di Del Vecchio, senza la letteratura di viaggio di Exòrma, senza la narrativa di genere e i romanzi di formazione di Playground, senza la Ernaux nel catalogo de L’orma, senza lo Stoner di Fazi, saremmo persone diverse e lettori più poveri.

Per questo motivo, in questo nuovo angolo del salotto di Giuditta, parleremo di queste e di molte altre case editrici, con tutte le novità e le storie di questi editori “piccoli” che continuano a regalarci libri grandi e importanti.

Le dimensioni, in editoria, non contano.

(Nei prossimi giorni, la prima “piccola” segnalazione, l’anticipazione di un romanzo attuale quanto bello: Istanbul Istanbul di Burhan Sonmez che arriva in libreria il 9 settembre per Nottetempo, un libro intenso e senza tempo che vi farà riflettere sul potere salvifico delle storie. Non lo abbiamo scelto a caso!)

Piccoli già grandi
Tag: