– Mamma, ma queste città esistono davvero?

Nelle domande dei bambini c’è sempre il senso ultimo e profondo delle cose. Giuseppina, a 8 anni, coglie il nesso fascinoso tra realtà e sogno (perché di sogno si tratta, più ancora che di finzione) implicito in quel “fantastica” che rinnova il termine “geografia” in “Appunti di geofantastica” di Gianluca Caporaso, con illustrazioni di Sergio Olivotti (Lavieri). Se la geografia scrive e descrive la conformazione dei paesi, la geofantastica ne racconta i contorni fantastici e fantasiosi, alla maniera ariostesca.

Sono tutte città da nomi reali: Ischia, Terralba, Corleone, Cosenza, Metaponto, Corsano, Casalbordino. Se nomen omen come dicevano i latini, allora si parte con Gianluca Caporaso e il misterioso viaggiatore che riusciva a farsi raccontare le cose nascoste di ogni città che attraversava, dalla topofantastica.

Ischia è la città dell’iniziale perduta, Terralba la città del sole ai piedi, Corleone quella dei coraggiosi, Cosenza la città senza cose, Metaponto la città del mezzo ponte, Corsano la città della buona salute, e Casalbordino la città dei sognatori.

Dal nome al destino, in un riscatto dell’identità più profonda. Nei racconti c’è un senso della collettività molto forte, che mi sembra sia il messaggio “politico” degli “Appunti” e che è il testimone più importante da lasciare nelle mani dei nostri figli. Non solo la comunità degli adulti è in grado di cambiare e migliorare lo stato cittadino, ma anche e soprattutto i bambini, perché

Solo gli occhi grandi di un bambino sanno far fare le capriole alla vita.

Per i viaggiatori spinti dalla curiosità, ogni luogo nasconde una meraviglia, in ogni dove c’è qualcosa che diventa proprio e accompagna nei successivi giri e nel viaggio stesso della vita, così accade al lettore viaggiante di “Appunti di geofantastica”:

dagli Ischitani impara a dire “ti amo” in gran silenzio, guardando negli occhi l’anima gemella e aspettando che il batticuore come un’alta marea, arrivi fino in gola. A Terralba sperimenta che i baci devono arrivare freschi come l’aria di montagna. Dai Corleonesi apprende che bisogna tornare alle cose che contano davvero e per comprenderle bisogna fare silenzio. Dai Cosentini l’importanza delle marce della pace anche in anni privi di guerre. Dagli abitanti di Corsano che ridere fa bene al cuore.

Però come spesso accade ai viaggiatori, ci sono i luoghi del cuore, quelli in cui si lasciano pezzi di sé e in cui ci si fermerebbe a vivere per sempre, perché sono fatti a propria misura.

Per me e Giuseppina: Metaponto, che in un momento della sua storia è stata Pontelungo, la città del benvenuto. Forse questa scelta, per i capricci della fantasia che si sposa con la realtà, è influenzata dalla circostanza che davvero Metaponto è stata per noi la città del benvenuto in Basilicata, quando ci siamo trasferiti cinque anni fa e abbiamo abitato a Metaponto, per un lungo mese di mare, come primo luogo lucano. Io amerei che i miei figli si unissero ai bambini della Metaponto di Gianluca Caporaso, che al posto delle figurine si scambiano le lettere degli alfabeti. Perché Metaponto è la città del mezzo ponte:

un po’ di strada l’avrebbero fatta gli stranieri e un po’ ne avrebbero fatta loro.

Giuseppina, invece, si fermerebbe volentieri per parlare il pitagorico, da appassionata delle tabelline.

Nuccia, dal canto suo, sceglierebbe di vivere a Casalbordino, attirata dalla rivolta dei bambini, dalle loro urla e dai graffiti scarabocchiati sui muri per costringere il sindaco a cambiare il nome della città per dedicarla al pilota Pietro Bordino. Perché i libri sono sempre rivoluzionari, e aiutano a comprendere che ci sono cause per cui vale la pena mettersi in gioco.

Geofantasia anche nelle illustrazioni di Olivotti, poeticamente stilizzate, che fanno da contrappunto alle parole, rivestendole di ulteriore incanto. La grafica, forse di non facile lettura per i piccoli (ma il libro va letto “insieme” grandi e piccini, come i cosentini nelle sere di Eufemia: si mettono in cerchio e stanno zitti fino a quando qualcuno trova le parole per rompere il silenzio e cominciare racconti pieni di eroi, mostri e animali), è una magia tutta da scoprire. Una seconda lettura si può fare seguendo il percorso delle cancellature o delle sottolineature o dei rimandi e delle evidenziature.

In conclusione, come appendice imprescindibile, il Decalogo del viaggiatore misterioso, che racchiude la grazia e la leggerezza di un’anima bella e meravigliata.

 

 

Dalla Geofantastica ai sogni e da questi ai poeti. Gianluca Caporaso e Sergio Olivotti ci insegnano che il mondo va ridisegnato lasciando spazio a loro: i bimbi, i poeti e i sognatori.

Appunti di geofantastica