Decalogo per NON leggere

Le terzine perdute di Dante (Rizzoli best BUR, 2015)

di Bianca Garavelli

  1. Perché Dante Alighieri è il protagonista, sia della parte ambientata nel Trecento, sa di quella ai giorni nostri (e basta, ancora lui, ormai è di moda!)
  2. Potrebbe avallare l’ipotesi che Dante abbia trascorso qualche tempo nella Parigi fervida di cultura e scienza del 1309.
  3. Svela una qualità mentale del Sommo Poeta che potrebbe sorprendere.
  4. Dante e la sua opera sono terreno di caccia di forze misteriose che vengono dal passato e agiscono ai giorni nostri.
  5. Mostra come possiamo ancora ricevere messaggi dalla Commedia.
  6. Ci parla di come ci sentiamo di fronte alla scienza odierna, forse esorcizzando i nostri dubbi e le nostre paure
  7. Racconta un possibile amore di Dante, al di là di Beatrice
  8. Potrebbe svelarci la vera natura della “selva oscura”
  9. Anche un lettore distratto di oggi qui potrebbe imbattersi nella sua “Beatrice”
  10. Dante si divertirebbe a leggerlo, scoprendo segreti su di sé.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Le terzine perdute di Dante”
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