Dieci Buoni Motivi per NON leggere

Quattro soli a motore”

di Nicola Pezzoli

1 Non leggermi, se di una storia t’interessa solo scoprire, dopo 500 pagine di piattume (o di pattume), da chi divorzierà la principessa, chi ha stuprato la pipa del commissario, chi ha trafugato la supposta radioattiva da cacciare in culo al maggiordomo (che ovviamente è una spia russa eptagiochista)… La trama nel mio libro c’è, ed è pure assai avvincente e originale, ma c’è anche tanta gustosissima Scrittura (e non ho nessuna intenzione di scusarmene).

2 Non leggermi, se soffri di allergia per le storie di formazione raccontate in prima persona da un (ex) ragazzino: se ti hanno fatto schifo Il giovane Holden di Salinger, La sottile linea scura di Lansdale, Panino al prosciutto di Bukowski, il racconto The body di King (e il film Stand by me), allora è probabile che ti farà schifo anche Quattro soli a motore.

3 Non leggermi, se pensi che un romanzo debba essere ambientato non più indietro dell’altroieri, ed essere pieno di gallinelle modajole, tecnoglioniti che sbocchinano ininterrottamente telefonuzzi o tablet, e cazzoncelli lobotomizzati che non parlano d’altro che di musica, reality e del loro motorino escrementizio: la mia storia si svolge, per fortuna mia e dei lettori, nella lontana estate del 1978, in un mondo agreste e misterioso.

4 Non leggermi, se a scuola eri un bullo che terrorizzava i più deboli, se adesso sei un genitore violento che picchia i bambini, o se sei una di quelle bigotte di paese che con la loro truce autorità sottomettono persino il prete: potresti riconoscerti in qualcuno dei personaggi negativi, e rimanerci male.

5 Non leggermi, se ritieni che un autore debba per forza imporsi di essere sciatto, asettico e banale, e che gli scrittori che sanno essere brillanti, talentuosi e divertenti siano invece, chissà perché, esibizionisti e “autocompiaciuti”.

6 Ma non leggermi neppure se pensi, all’estremo opposto, che uno scrittore debba essere un eruditoide pedante, soporifero e ammuffito, che ti stordisce con periodi arzigogolati e interminabili, e che la “Letteratura” sia quella cosa in cui si scrive “Egli” al posto di “Lui”.

7 Non leggermi, se sei una di quelle persone che obbligano i figli a mettere una moneta nel barattolo come multa se gli scappa una parolaccetta: nel mio libro le cosiddette parolacce ci sono, come ci sono nella vita, e in tutti i romanzi che si rispettino.

8 Non leggermi, se per comprare un libro hai bisogno di lenzuolate pubblicitarie sui giornali, o di marchette televisive plurime, o delle lodi sperticate di qualche giornalistozzo illustre: io ai giornalistozzi illustri non devo stare mica tanto simpatico, sai?

9 Non leggermi, se ti piacciono quei barbosi autori politicizzati tipicamente italioti che dalla prima all’ultima riga ti spiegano per benino per chi votano, e per chi dovresti votare pure tu per non sentirti una caccola umana. Se proprio t’interessasse ti dico solo (ma te lo dico qui, non nel libro) che non sono né un fascista, né un militarista, né una pecorscimmia omofoba, né un integralista religioide. Ma neppure un khmer rosso…

10 Non leggermi, se pensi che un romanzo debba o far solo ridere o far solo piangere. La mia scrittura è Tragicomica nel senso più totale del termine, e sempre lo sarà (potrebbe capitarti di ridere e piangere più volte anche nella stessa pagina, sentendoti un po’ folle, ma di una follia bella e spiazzante).

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Quattro soli a motore”