I due luoghi dove mi sarebbe piaciuto chiacchierare con te sono Parigi, piace Saint Sulpice, oppure Lecce, Piazza Sant’Oronzo. E tra il Salento e Parigi si snoda la vicenda di “Idda”, il nuovo romanzo per Einaudi Stile Libero di Michela
Quella sera, infatti, mentre cercava la palazzina di via Gianturco 2, guardandosi intorno Imma vedeva un quartiere placido, con le palme fra un blocco di case e l’altro, l’aiuola con i giochi per i bambini, le costruzioni bianche e giallo
Alla Balduina! E dove sennò? Per comprendere fino in fondo il senso dell’invito di Andrea Pomella dovete arrivare alla fine di questa chiacchierata, a meno che non abbiate già letto “L’uomo che trema” (Einaudi), nuovo romanzo straordinario dello scrittore romano,
Non so dove ci saremmo potute incontrare, ma non dispero che possa avvenire ancora. Di fronte all’indecisione di Mariastella Eisenberg sul luogo ideale da scegliere come sfondo per la nostra chiacchierata, ne propongo io uno, quello forse primigenio, della sua
Seguo con attenzione il lavoro di Giovanni Turi, prima come blogger (QUI il link al suo blog “Vita da editor”) e da un paio d’anni come editore di TerraRossa Edizioni: attenzione, cura, fiuto e tanta competenza e spirito critico, mai
Cara Giuditta, questa volta ti avrei dato appuntamento in un farfallario oppure in un ex manicomio. Non è la prima volta che incontro Fabio Stassi per chiacchierare di un suo libro e della sua scrittura, che ha sempre la capacità
Ti avrei invitata, cara Giuditta, a fumare una sigaretta – o se non fumi a respirare passivamente la mia, sebbene fumi raramente – di fronte al largo dei Torrioni di Sant’Elpidio a Mare. Di fronte a una gola che schiude
Immagino una chiacchierata con te verso sera, sedute sui gradini di pietra della chiesa di Verdeto. Davanti a noi l’intera vallata e, sullo sfondo, il castello di Boffalora e il sole che tramonta oltre le colline. Quelli indicati da Laura
Per il luogo di incontro ho pensato al Boccascena Cafè, situato all’interno del Palazzo Litta in centro a Milano, adiacente alla sala teatro. Mi immagino i tavolini e poco più in là l’ingresso, il palcoscenico vuoto che vediamo in lontananza.
– Ci saremmo incontrate… sulla scalinata di Trinità dei Monti, le cupole di Roma davanti a noi. Per me l’immagine dell’apertura mentale si trova lì. Non posso che rispondere con un luminoso sorriso di consenso a Lisa Ginzburg, e seguirla