Dieci buoni motivi
di Alessandro Gazoia
per NON leggere Tredici lune
1. Il gioco, a carte scoperte, dei dieci buoni motivi per non leggere un certo libro è trovare dieci motivi per leggere comunque un certo libro. Nessuno dirà mai «non leggete il mio romanzo perché il capitolo 8 mi è venuto malissimo» (preciso che il mio romanzo non ha un capitolo 8) e non si può neppure dire «non leggete il mio libro perché è un capolavoro», sarebbe violare le regole del gioco.
Dunque il mio primo motivo per non leggere Tredici lune è: non leggetelo perché racconta molto di editoria. I lettori sono stufi di storie di editoria.
2. E invece no, i lettori sembrano interessati a leggere ancora altre storie di editoria. Il primo motivo è ottimo. Aggiungo come secondo motivo che Tredici lune racconta molto di editoria ma non si riconosce nessuno. Non ci sono personaggi mascherati, non è un romanzo a chiave.
3. Dannazione, ho sbagliato. Quello sopra potrebbe davvero essere un buon motivo per non leggere. Mi viene l’ansia… Meglio andare più veloci, senza pensarci troppo.
Il terzo motivo è che Tredici lune racconta di calcio e Maradona (senza sapere che).
4. E racconta di cinema e Fassbinder (il titolo viene da lui).
5. E racconta di Maradona e Fassbinder e pure di altre cose in uno stesso capitolo.
Insomma, non ci saranno troppe cose insieme?
6. Ad esempio il capitolo finale comincia con le ciliegie. Cosa c’entrano a quel punto le ciliegie? Non c’erano ciliegie prima.
7. Ad esempio il capitolo iniziale comincia con: «Mento e non mi accorgo di farlo».
8. Tredici lune è un romanzo e questo va bene.
Ma è ambientato in Italia nel 2020.
9. Tredici lune è un romanzo d’amore.
Ma non sono già stati scritti troppi romanzi d’amore?
(Ecco, così funziona benissimo, mi sono rimesso in carreggiata. Ce la posso fare.)
10. Però come romanzo d’amore è pure particolare, siamo onesti.
Di che colore sono gli occhi degli amanti?
Non si sa.
Ho detto tutto.