di Francesca Ottobre

Francesca Ottobre, blogger di "Gli Amabili Libri". Francesca piedi per terra e testa tra le nuvole. Ho un'insana dipendenza da storie e mi prendo cura dei miei amabili libri tra blog e social network.
Francesca Ottobre, blogger di “Gli Amabili Libri”.

 

 

 

 

 

 

 

Aspettavo la visione di Normal People come di solito attendo i saldi ad inizio anno. Da quando è stata annunciata la mia unica preoccupazione era: speriamo che non rovinino il libro. Permettetemi un excursus rivolto a chi come me vive di libri. Quando veniamo a conoscenza di una trasposizione cinematografica o televisiva di un libro che abbiamo tanto amato, all’inizio saltelliamo dalla gioia, poi quando l’euforia va scemando l’unica cosa che ci preoccupa è il libro e la sua integrità. Avendo amato tantissimo il libro di Sally Rooney da cui è stata tratta la serie tv (in Italia è uscito per Einaudi dal titolo “Persone Normali”) non vedevo l’ora di vedere il prodotto finale, ma al tempo stesso temevo una possibile delusione dietro l’angolo.

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Soddisfatta? Credetemi o meno, ma Normal People non ha disatteso le mie aspettative. Raramente mi sono trovata di fronte a un prodotto così ben confezionato, capace di portare sullo schermo le emozioni racchiuse tra le pagine. La prima scelta azzeccata, e che a mio modestissimo parere ha determinato la buona riuscita di tutto, è stata quella degli attori; Daisy Edgar- Jones e Paul Mescal hanno impersonato Marianne e Connell in maniera sublime e sono sicurissima che nessuno avrebbe potuto fare di meglio.

Di cosa tratta questa serie tv andata in onda su BBC Three e disponibile su Hulu per un totale di dodici puntate? Marianne e Connell sono due ragazzi nati e cresciuti in un paesino di provincia irlandese. Lei appartiene ad una famiglia ricca, è molto intelligente, ma pecca per quanto riguarda la sfera relazionale: in pratica trascorre le sue pause pranzo scolastiche in perfetta solitudine e non ha nessuno che potrebbe definire amico. Lui è cresciuto solo con la mamma che per mantenerlo lavora come domestica, è tra gli studenti migliori dei suoi corsi, fa parte della squadra scolastica e nonostante la sua timidezza è circondato da ragazzi della sua età con cui è solito intrattenersi dentro e fuori scuola. Marianne e Connell frequentano lo stesso istituto, ma non si sono mai rivolti la parola, come invece succede a casa di lei, quando lui va a riprendere la madre dal lavoro che guarda caso svolge a casa di Marianne. Durante questi incontri i due si avvicinano sempre di più, fino ad impostare un rapporto esclusivamente carnale e inspiegabilmente segreto. Infatti i due per quanto passino i loro pomeriggi a letto insieme, quando sono tra i corridoi scolastici non si salutano neanche.

Passa del tempo, i due si lasciano, fino a quando il destino li fa rincontrare al college, proponendo una situazione del tutto ribaltata. Marianne è diventata la ragazza più cool e più richiesta alle feste, mentre Connell fatica ad inserirsi in quel contesto a cui sente di non appartenere. Basta poco per riprendere le vecchie (in)sane abitudini e Connell e Marianne riprendono a frequentarsi mettendo su tira e molla infinito.

La bellezza del libro prima e della serie tv poi sta proprio lì, nel titolo: persone normali. A loro si rivolge, a loro parla. Chi non si è mai ritrovato in un rapporto di dipendenza? Chi non si è mai ritrovato suo malgrado coinvolto in relazioni disfunzionali? Chi continua a pensare di meritare poco, di doversi accontentare, di essere succube di relazioni che non portano a nulla di buono, chi calpesta ogni giorno la propria autostima, chi pensa che l’altro sia sempre migliore? Normal People piace a tutti, perché parla a tutti e di tutti.

 

 

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