Dieci Buoni Motivi

di Isabella Bignozzi

per NON leggere “Il segreto di Ippocrate”

Il segreto di Ippocrate

 

Ecco dieci buoni motivi per non leggere “Il segreto di Ippocrate”:

1.Pensare all’antica Grecia vi fa venire in mente l’atrio della scuola, i pomeriggi sui libri; il muro scrostato dietro la cattedra, i segni rossi sul compito; insomma vi viene da sbadigliare e da tremare insieme. E questo libro ha un titolo che vi fa lo stesso effetto: pare intriso di antica Grecia come i savoiardi nel caffè (buono però il tiramisù).

2. Credete che le antiche civiltà siano roba opaca e remota, per vecchi bibliotecari o guardiani da museo, gente con i baffoni grigi e i pantaloni di velluto troppo larghi. Giusto se l’archeologo fosse come Harrison Ford, o Angelina Jolie, allora fareste persino un salto a Ninive (forse).

3. Leggete solo contemporanei americani di corrente postmodernista, dove la sovrapposizione dei piani temporali e le diversità tra fabula e intreccio, nei numerosi flussi di coscienza che si confondono con le affermazioni extradiegetiche… fermi tutti, troppo complicato; questo è un libro per niente alla moda: una storia semplice scritta in modo semplice (che noia).

4. Pensate che tutti i medici siano degli impostori o abbiano doppi fini; studiano medicina per arricchirsi, o per vantarsi; meno male che c’è Google! Che uno poi, quello che c’ha, lo capisce da solo.

5. Credete che Kalokagathìa sia una parolaccia, che le Panatenee siano una specialità del forno sotto casa, e che Ciro sia una marca di pelati. E non siete per niente curiosi né vi va di cambiare idea.

6. Siete alla ricerca di un libro al passo con i tempi, tecnologico, competitivo, multimediale; forse “Il segreto di Ippocrate” potrebbe darvi qualche dritta per aumentare i like sul sito dello studio, o per far risultare più pubblicazioni; oppure per diventare primario, e comprarvi finalmente quella decappottabile (rossa).

7. Siete certi che l’amore – quello vero, quello grande – non esiste; che siamo tutti cattivi e nessuno si vuole bene veramente; che nessuno fa niente per niente. Insomma, siete dei duri, e non vi vengono i lucciconi neanche pensando alla vostra nonna quando andava dal parrucchiere a farsi i capelli azzurri.

8. Siete amanti della legge del più forte, del più furbo, e tutti hanno un secondo fine; Darwin è il vostro scienziato preferito e ogni cosa ne nasconde un’altra; e poi, soprattutto: «Basta con questo buonismo!»

9. Non vi va di perdere tempo a leggere una favola, un racconto di luoghi e tempi che non esistono più. Che non vi venga voglia di correre in Grecia a cercare il platano nel giardino, la vallata tra gli alberi; la scogliera con il trono di pietra, il vociare del piccolo porto; i pescatori che aggiustano le reti, i cipressi dietro il tempio di Asclepio; meglio evitare, no?!

10. Siete degli intellettuali veri; non sorridete mai (c’è poco da ridere); gli unici libri seri sono disfattisti, nichilisti: perché l’umanità – l’abbiamo già detto – è cattiva e si estinguerà a breve. E odiate gli ingenui, le ingenuità e soprattutto gli esordienti (che sono i più ingenui di tutti). Ma poi, questo libro, non l’avrà mica scritto una donna?

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Il segreto di Ippocrate”