Nadia, Christina e Erika, blogger di Crunched
Nadia, Christina e Erika, blogger di CrunchEd

MARRONE di Erika Casciello

gialloLa mia scelta ricade su questo romanzo di formazione in chiave nevroromantica: “Acqua salata” di Jessica Andrews.

Un romanzo dalle tinte forti, che si potrebbe quasi mangiare, annusare e lo si immaginerebbe dai sapori forti e dalle note pungenti.

Sono tanti i colori che affiorano dai caratteri: dai grigi dei cieli londinesi, alla sfumatura ferrea del mare freddo, al nero della notte. Colori freddi e taglienti di una natura selvatica e cruda, colori intimi e aspri, cupi e scomodi, così come la scelta del colore simbolo: il marrone.

“Se l’amore fosse un colore, sarebbe marrone. È il colore della ruggine, del marcio e della decomposizione, di avocado guastati dal tempo, del fango, della vecchiaia e delle cose che sono state dimenticate. È il colore del tabacco e del caffè, della terra, del cioccolato e del whiskey. Di cose che sono deliziosamente dense e stucchevoli.”

Marrone come gli scogli affioranti dalla bassa marea, le alghe essiccate al sole, il sangue rappreso. Una scelta affascinante e forte, rude e originale.

 

GIALLO di Christina Bassi

marrone

“Una stagione selvaggia”, Lansdale

So cosa state pensando: ha scoperto l’acqua calda! Ebbene, sì, ma da quando l’ho scoperta non posso più fare a meno di consigliarla! Leggere Lansdale (di cui, da gran paracula quale sono, ho scelto il primo libro della saga di Hap e Leonard con la scusa di parlare di tutti) è un viaggio immersivo che mi ha proiettato in un mondo di cui avvertivo il giallo in ogni sua sfumatura: è così che immagino il Texas, le balle di fieno, il fango delle paludi, le distese di palmizi, la terra arida e argillosa, una spiga di grano masticata in maniera indolente da un uomo sovrappeso con la canottiera macchiata di chili e sudore. Il giallo è nei panorami e negli occhi dei personaggi, tutti al limite dell’indigenza, sempre con qualche conto da pagare ma che non perdono mai la voglia di divertirsi un po’ scolandosi una birra ghiacciata e parlando di donne (o di uomini, perché no: il tema dell’omosessualità è presentato con una naturalezza che mi ha molto colpito).

 

VERDE di Nadia Caruso

verde

Il colore che ho scelto è il verde, la speranza, che per me è da sempre rappresentata da un libro che è fra i primi che ho letto e di sicuro quello a cui più sono affezionata: “L’ultimo elfo” di Silvana De Mari.

Un libro fantasy edito da Salani e spacciato per libro per ragazzi che, nei fatti, a casa mia ha fatto piangere tre diverse generazioni.

Rappresenta la speranza, la tenerezza, l’innocenza, la diversità come “colpa inconsapevole” ma anche come incredibile forza, l’incrociarsi di solitudini che si abbattono tra loro creando qualcosa che ti scalda dentro, sempre di più, ad ogni pagina; rappresenta il coraggio.

Ma soprattutto, seguendo la storia di una quasi favola, l’autrice mette il lettore faccia a faccia con una profonda realtà: indipendentemente da chi siamo o da quale sia la nostra razza, ognuno di noi è il risultato delle proprie scelte, ognuno di noi può decidere di seguire una strada come può, allo stesso tempo, decidere di opporsi ad essa.

Ognuno di noi rappresenta il risultato di ciascuno dei propri atti di volontà.

Il piccolo elfo bambino protagonista di questa storia riuscirà a farsi largo lungo le strade di un mondo rude e freddo a colpi di una disarmante innocenza, riuscendo a convertire anche gli animi più barbari semplicemente portandoli a scegliere, concretizzando così sempre di più quel senso di (verde) speranza che alla fine di questo volume vi porterà a pensare che davvero “tutto andrà bene”.

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Nadia, Christina ed Erika di CrunchEd  cedono il testimone a Veronica di “Il cassetto dei calzini spaziati” che il prossimo mese scriverà “i tre colori” delle sue letture.

I Tre Colori di CrunchEd