Dieci buoni motivi

di Simone Marcuzzi

per NON leggere “Fratelli

Fratelli Marcuzzi

1.In copertina sono ritratti due uomini di spalle: hanno sicuramente qualcosa da nascondere;

2. è il quarto romanzo di un autore che non conoscete: se costui non ce l’ha fatta con i primi tre, non merita un altro tentativo;

3. il titolo è “Fratelli” e parla esattamente di questo, una coppia di fratelli: più banale di così non si può;

4. in esergo ha una citazione di Marylinne Robinson: ecco qua, un altro autore italiano che vuo’ fa’ l’americano;

5. la storia ha al centro due fratelli maschi e tenta di raccontare il loro complesso rapporto in modo tenero, limpido, crudo. Peccato che a entrare in libreria siano soprattutto le donne;

6. parla di persone che faticosamente si definiscono e si costruiscono delle certezze, per poi metterle in dubbio e provare a definirsi un’altra volta: troppa confusione;

7. parla (anche) di musica ascoltata con il walkman, con il lettore cd, con l’iPod, insomma è un libro fuori tempo massimo;

8. il libro parla delle piccole cose della vita, e di come a volte queste diventino nel tempo le grandi cose della vita: potreste addirittura commuovervi;

9. il libro pone molte domande e non dà quasi alcuna risposta;

10. dopo averlo letto mia madre mi ha detto: “È molto malinconico, sì… un po’ come te”.

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Fratelli”