Dieci Buoni Motivi

di Gianni Montieri

Gianni Montieri

per NON leggere “Le cose imperfette”

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1.È un libro di poesia, perché mai qualcuno dovrebbe leggersi un intero libro di poesia? Un libro cioè che ti fa fare continuamente avanti e indietro, ritornare su un testo o su un altro, addirittura ogni tanto pensare. No, su.

2. Alcune persone, dopo aver visto la copertina, hanno detto: “Che bella, non sembra nemmeno un libro di poesia”. Non vorremmo mettervi in difficoltà.

3. Il problema delle cose imperfette è che sono tutte quante, metti mai che vi riconosciate e che dopo esservi riconosciuti non vi piacciate più.

4. L’autore è un contemporaneo, uno che ha degli account social e che fa delle cose non da poeta, ovvero cose che l’immaginario vorrebbe che un poeta facesse. L’autore mangia, ride spesso, ascolta musica, guarda le partite.

5. Le poesie potrebbero addirittura piacervi, poi come la mettiamo? Ve la sentireste di andare in giro a dire che sono belle? Oppure di andare in giro, mentendo, dicendo che sono brutte?

6. Le cose imperfette è scritto da un napoletano ma in italiano.

7. Dentro le poesie del libro potreste trovarci David Foster Wallace, Roberto Bolaño, Cormac McCarthy, David Bowie, ma anche i migranti e Stefano Cucchi. Potreste commuovervi.

8. Le poesie sono quasi tutte brevi, si direbbe che l’autore non abbia la giusta complessità, si direbbe che ami particolarmente l’accelerazione della poesia. Leggerlo potrebbe farvi scoprire sintetici e incredibilmente intuitivi.

9. La copertina è blu, è perciò un libro che va bene su tutto e dovunque, rischiereste di litigarvelo in famiglia.

10. Il libro racconta soprattutto delle persone, ha dentro luoghi e case, vivi e morti, cose accadute e cose che forse accadranno, è un libro che non dà nemmeno una risposta.

 

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Le cose imperfette”
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