Dieci Buoni Motivi

di Aldo Simeone

Aldo Simeone

per NON leggere “Per chi è la notte”

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1.È l’opera prima di uno scrittore esordiente, che deve ancora farsi le ossa. La vita è breve e bisogna stabilire delle priorità. Innanzi tutto Proust, Joyce, Faulkner, un paio di russi, l’ultimo Einaudi, il prossimo della Ferrante…

2. Non è né carne né pesce: romanzo storico? Di formazione? Di guerra? Fantastico? Fanta-reale? Per adulti? Per ragazzi? Lo scrittore è confuso.  

3. Il protagonista è un bambino di undici anni che vive in un paese sperduto della Garfagnana durante la guerra, non ha né padre né amici: che c’entra con me, con i problemi di oggi?

4. Ancora la Seconda guerra mondiale?! E che ne sa l’autore, nato negli anni Ottanta del consumismo e della fine del comunismo? Bisogna scrivere di ciò che si conosce bene, in presa diretta, in prima persona.

5. Fa paura.

6. Non fa per niente paura.

7. In epigrafe ha una citazione di Stephen King. Allarme rosso: è letteratura di consumo, puro intrattenimento, racconto d’evasione, anzi: di diserzione.

8. In epigrafe ha una citazione di Stephen King: siamo alle solite, un italiano che vuole fare l’americano. Il confronto è improbo, la sfida persa in partenza.

9. Romanzo storico: no. La storia è noiosa, e poi si sa già come va a finire.

10. Non si capisce come va a finire. Chi vince? Chi perde? Ma soprattutto: chi?

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Per chi è la notte”
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