Dieci Buoni Motivi
di Daniele Germani
per NON leggere
“Come eliminare la polvere e altri brutti pensieri“
1 Perché la diversità fa paura e ti mette spalle al muro, meglio non pensarci.
2. Perché 180 pagine di polvere e brutti pensieri potrebbero dare una scossa al tuo sistema nervoso.
3. Perché a volte ti fermi, ti assenti, ti distrai, ti incanti su una nota stonata, e alla fine ti accorgi che quella nota stonata sei tu: un libro che ti dice questo può essere urticante.
4. Perché questa storia profuma di gelsomino e sei troppo assuefatto allo smog.
5. Perché uno dei personaggi è convinto che le Gymnopédies di Satiè siano state create per accompagnare quello che resta del giorno dopo la pioggia, e questo è un pensiero dolcemente malinconico.
6. Perché parla di manicomi, di pazzi e delle nevrosi della vita contemporanea.
7. Perché lo stile di uno scrittore emergente è imprevedibile, richiede concentrazione, è camminare con i piedi nudi su una spiaggia di ciottoli piuttosto che infilarsi nelle pantofole vecchie e comode di qualche autore di bestseller che scrive ormai a memoria.
8. Perché i personaggi non sono tanti però ci sono diversi colpi di scena e questa cosa può infastidire chi pensa che la lettura concili il sonno.
9. Perché il suo primo romanzo è andato bene e all’autore non vuoi dare la soddisfazione di sfondare con il secondo.
10. Perché una volta che hai eliminato tutta la polvere e tutti i tuoi brutti pensieri, poi che cosa ti resta?