Valentina, blogger di "La biblioteca di Babele"
Valentina Accardi, blogger di “La biblioteca di Babele”

Mi piace moltissimo partecipare alle iniziative di altri blogger e fare squadra, così ho risposto molto volentieri alla proposta di Giuditta per la sua rubrica sui tre colori dopo che Francesca Ottobre mi ha passato il testimone. Ho dovuto sceglierne solo tre, altrimenti mi sarei sbizzarrita, e ho scelto tre libri fra le mie ultime letture, giusto per non andare troppo indietro e, anzi, parlare di alcune uscite recenti.

ROSA 

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Il rosa è un colore che non ho mai sentito troppo mio nonostante sia una donna. Da piccola tutte le bambine erano continuamente vestite di rosa come delle bamboline e io, volendomi ribellare a questa cosa, penso di non aver mai indossato nulla di questo colore. Da grande invece inizio ad apprezzarlo, ma più nella sua variante pastello, che trovo più tenue. Un libro con una copertina rosa di cui voglio parlare è Carissimi, un romanzo di Letizia Muratori (La Nave di Teseo, 19 settembre 2019). Si tratta della storia di Nurit, una ragazza di diciotto anni che quando ne aveva sette ha scoperto di essere nata da un’inseminazione artificiale. Il padre biologico, Giorgio, è morto da poco ma lei era riuscita a mettersi in contatto con lui, a parlarci e a scoprire tante cose sulla sua vera famiglia. Decide quindi di realizzare un documentario basandosi su lettere, testimonianze, interviste e telefonate con i parenti ancora in vita ricostruendo anche la storia familiare di Giorgio. Ma scoprirà anche qualcosa che non si aspettava.

 

GRIGIO

busato grigio

Il grigio è considerato un colore triste, ma a me piace moltissimo. Mi ricorda l’inverno, la mia stagione preferita, e poi si abbina un po’ a tutto. Lo trovo molto elegante. Però il libro a cui abbino il grigio non è poi così allegro, quindi mi sa che questa volta un po’ di ragione nel dire che è triste ce l’hanno. Non sarò mai la brava moglie di nessuno di Nadia Busato (SEM – Società editrice milanese, 22 marzo 2019) è la ricostruzione, in parte veritiera e in parte romanzata, del suicidio di Evelyn McHale, che il primo maggio del 1947, dopo essere tornata da una visita al fidanzato, decise di lanciarsi dalla terrazza panoramica all’ottantaseiesimo piano dell’Empire State Building (c’è una sua foto che è passata alla storia come “The most beautiful suicide” proprio perché atterrò su una limousine conservando tutta la sua bellezza, era come se dormisse). Non si conoscono i reali motivi del suo gesto, ma l’autrice in ogni capitolo ci racconta la storia di chi in qualche modo era legato a lei o di chi si trovò a gestire il tragico evento.

 

BLU

heti blu

Il blu, in tutte le sue sfumature, è il mio colore preferito, e cosa c’è, nel mondo dei libri, di più blu di una copertina Sellerio? Il libro che ho scelto per questa rubrica è Maternità di Sheila Heti (trad. Martina Testa, 21 marzo 2019), un romanzo che mi ha fatto bene e male allo stesso tempo e che sono sicura che in futuro rileggerò. La voce narrante, ormai alla soglia dei quaranta, s’interroga non solo sulla sua voglia di essere madre o meno, ma anche sui motivi che la portano a dubitarne. Davvero non ha un desiderio forte di mettere al mondo una nuova vita oppure è la società che la spinge a procreare, come se fosse una tappa obbligata dell’esistenza di una donna? Non vuole, come banalmente si potrebbe pensare prima di leggere il libro, difendere la scelta di non avere figli, ma cerca di trovare una soluzione per se stessa. Analizza la sua persona, il rapporto con gli altri e l’essere donna nella società odierna; offre moltissimi spunti di riflessione alle donne ed è un ottimo modo per il lettore uomo per mettersi nei panni del gentil sesso. L’ho sottolineato quasi per intero.

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Valentina cede il testimone a Simona Scravaglieri di “Letture sconclusionate“, che il prossimo mese scriverà “i tre colori” delle sue letture.

I Tre Colori di Valentina Accardi