Dieci buoni motivi 

di Letizia Vicidomini 

Letizia Vicidomini

per NON leggere “Lei era nessuno” 

Lei era nessuno

1.Se LEI era nessuno perché dovreste conoscerla? Inutile.

2. Un amore ventennale senza musi lunghi e ripicche? Impossibile.

3. LEI si accontenta di vedere il suo uomo per poche ore al giorno, non pretende che l’accompagni a fare shopping  né all’Ikea. Improbabile.

4. LEI è vedova, lui improvvisamente scompare. Classico intreccio di giallo con Mantide Assassina: avrà fatto fuori anche il secondo. Prevedibile.

5. Lui ha dato generalità, lavoro e indirizzo falsi (chiamalo fesso), e LEI non sa come riacciuffarlo. Monotono.

6. LEI scopre che è in attesa di processo, per violenza domestica e manipolazione psicologica di moglie e figlia. Tutte le scuse sono buone per tagliare la corda, eh? Geniale.

7. Tutti mentono, prima o poi, in questa storia. Inverosimile.

8. L’amore può essere una prigione, e andarci a finire sul serio per amore nella narrativa è un cliché. Noioso.

9. Edvige è una suocera novantenne, lucida, allegra e moderna. Ma vogliamo scherzare? Suocere simili non esistono. Infondato.

10. Due madrine d’eccezione, Rosa Teruzzi e Gabriella Genisi, hanno firmato le frasi augurali di questo libro: ovvio che sono state minacciate o drogate dall’autrice. Oppure che davvero credono nelle potenzialità di questa storia nera, anzi, nerissima (anche se dentro ci sono tutti i colori della vita). Credibile.

Dieci buoni motivi per NON leggere “ Lei era nessuno”