Dieci Buoni Motivi

di Jonathan Bazzi

Jonathan Bazzi

per NON leggere “Febbre”

febbre

1. La voce narrante non vi risparmia niente, è sfacciata, non conosce vergogna, lettori qualificatissimi riferiscono di aver pensato: ma questo era proprio necessario dirlo? Su Amazon una delle recensioni peggiori (una stellina) si dice inorridita dalla presenza di una scena di masturbazione infantile con dei peluches.

2. Non è scritto in romanzese, è tutto al presente, con frasi brevissime, un sacco di a capo, parole singole, isolate, pensieri interrotti. Secondo voi un romanzo si può scrivere in questa maniera??

3. Un accanimento inaudito verso la propria terra. Un messaggio indirizzato all’autore da parte di un abitate del paese protagonista del libro recita: “Vergognati. A Rozzano c’è anche tanta gente perbene.”

4. Non segue un ordine chiaro: racconta due momenti temporali a capitoli alternati. C’è chi ha chiesto all’autore il permesso di leggere prima tutti i capitoli pari, poi tutti quelli dispari: l’autore è ancora sotto shock, è un romanzo che rovina i rapporti.

5. Dove sono i buoni e dove i cattivi? In questo libro si fa troppa confusione, si mischia tutto. Il protagonista si lagna di essere bullizzato ma chiama puttane le compagne di classe, spera che il nonno crepi presto e non fa una piega quando al padre viene la leucemia.

6. I balbuzienti sono figure simpatiche, da barzelletta, e in questo libro si pretende invece di parlare del loro dolore. Con tutti i problemi che ci sono al mondo…

7. In particolare gli uomini fanno una figura pietosa: violenti, bugiardi, oppressivi, maneschi. Le responsabilità sono sempre di entrambi, uomini e donne, e certe donne te le tirano dalle mani. Non sarà mica l’ennesimo libro femminista?

8. Lancia messaggi pericolosi: se le persone sieropositive non parlano di sé un motivo ci sarà. Certe cose vanno tenute al riparo dalle malelingue. E se poi te ne penti?

9. Un libro non si giudica dalla copertina, e questo induce proprio a fare l’opposto.

10. È dedicato ai bambini invisibili: ma che ca**o vuol dire?

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Febbre”
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