di Antonello Saiz

Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”
Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”

 

 

 

 

 

 

Libri, librerie, innovazioni e riscoperte

000000000000000000000000000000000000000000000000000000000000Venerdì 15 Dicembre alla Camera dei Deputati, Sala della Lupa, una lunga cerimonia ha visto la Libreria Diari di bordo tra le trenta storie di eccellenza dell’innovazione digitale e del Made in Italy. La Sala della Lupa, il salone più ampio dell’ala berniniana, deve il suo nome alla presenza di una scultura della lupa romana in bronzo. Il fasto dell’ambiente è arricchito dagli arazzi fiamminghi alle pareti. In questa aula, dopo l’uccisione di Matteotti, si ritirarono i deputati antifascisti nell’estate del 1924 per protestare contro la violenza fascista e fu in questa aula che fu proclamato il risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946 e si svolgono ancora oggi riunioni di particolare importanza. Un grande onore per me e Alice e i lettori dei Diari ricevere un riconoscimento in questa Sala.
Un confronto con i rappresentanti politici alla Camera dei Deputati per la quarta edizione di Wwworkers, di cui Rainews24 è media partner. Wwworkers è la comunità degli artigiani (dal design al cibo all’intelligenza artificiale) che crescono grazie alla tecnologia e si fanno conoscere in tutto il mondo.
Fare impresa in digitale vuol dire vivere in Rete la propria realtà commerciale e accanto al negozio fisico, creare un negozio grande quanto il mondo. Una storia di successo, la nostra, accanto ad altre trenta altre storie di successo ovvero le tendenze del lavoro, un punto con esperti, aziende hi-tech, analisti, addetti ai lavori, scienziati.

Un riconoscimento importante e prestigioso che va a premiare anche la costante Divulgazione dei libri fatta in questi anni attraverso la Rete. La proposta e la promozione culturale fatta attraverso i nostri eventi, e siamo ormai a quota 350 in questi quattro anni. Un progetto di proposta e riscoperta anche di autori come Bianciardi, Malerba, ma pure di contemporanei come Francesco Permunian, Filippo Tuena, Gian Luca Favetto, Daniele Benati. Quelli che per noi sono dei Giganti, Dei Titani. Scrittori non sufficientemente supportati dai Librai prima di tutto e poi dagli addetti ai lavori, dall’editoria, dai critici. Hanno premiato noi e non altri con un riconoscimento importante, sicuramente, anche per questo lavoro di riscoperta sulla Rete di grandi Autori contemporanei. Grande spazio agli esordienti e ai giovani autori nella nostra libreria, a quelli che con simpatia chiamiamo scrittorini, prendendo a prestito la parola, ma non per dileggio, noi! Grande spazio agli scrittorini, ma senza dimenticare mai di chi sa fare Letteratura in Italia, ormai da anni!

Paolo Albani
E questo abbiamo fatto anche nel Sabato successivo al riconoscimento, ospitando Paolo Albani per chiudere la nostra stagione di incontri. Ed è stata una grande opportunità per tutti , ascoltarlo nell’ultima tappa del DigiunaTour in cui è venuto a raccontarci “I sogni di un digiunatore e altre instabili visioni”, edito da Exòrma edizioni.
Storie brevi, brevissime, acidule, sulfuree, di una comicità surreale, a volte involontaria. Sono vicende in apparenza bislacche, improbabili, visionarie, ma in realtà, a modo loro, riflettono le paure, le contraddizioni, le aspettative della nostra incerta quotidianità.
C’è la storia di quel tizio che trova due giovani sbandati che fanno l’amore dentro la propria casella postale, o quella dello scrittore che incontra un suo postero in un caffè di Firenze e scopre che i libri che ha scritto non li legge nessuno, o ancora la storia di quel giovane che sta per sposarsi con un’extraterrestre e intraprende un viaggio low cost per Marte o del tale che per tutta la vita è stato perseguitato dal successo.
Ma Paolo Albani racconta anche episodi realmente accaduti come quello dell’italiano Giovanni Succi, digiunatore di mestiere, che fece del digiuno uno spettacolo da fiera e che nel 1886 a Parigi digiunò per trenta giorni consecutivi.
I diversi punti di vista delle storie contenute in questo libro appaiono come riflessi di una visione instabile, fugace, che sembra scomporsi appena dopo essersi fissata sulla pagina. Alludono forse alla precarietà del nostro percepire il mondo e noi stessi come entità separate, un mondo dove tutto cambia di continuo e in fretta mentre noi abbiamo sempre più confusamente l’impressione di continuità, di essere sempre gli stessi.
Paolo Albani è uno scrittore, poeta visivo e performer italiano. Dirige Nuova Tèchne, rivista di bizzarrie letterarie e non, è membro dell’OpLePo (Opificio di Letteratura Potenziale. È autore di curiosi repertori enciclopedici, tra i quali “Aga magéra difúra. Dizionario delle lingue immaginarie”, che riprende nel titolo un verso del celebre “Dialogo dei massimi sistemi” di Tommaso Landolfi, “Forse Queneau. Enciclopedia delle scienze anomale”, in omaggio a Raymond Queneau e Mirabiblia. “Catalogo ragionato di libri introvabili” (Zanichelli), “Il complesso di Peeperkorn. Scritti sul nulla” (Italo Svevo).
Paolo Albani è autore di numerose pubblicazioni e di racconti comico-surreali, tra i quali “I mattoidi italiani”, pubblicato nella collana Compagnia Extra di Quodlibet.
I mattoidi italiani di questo repertorio, il primo nel suo genere in Italia, sono personaggi esistiti o esistenti fautori di teorie singolari, a volte deliranti, elaborate in vari campi del sapere: linguisti e ideatori di lingue universali, astronomi e fisici, trasmettitori del pensiero, architetti, quadratori del cerchio, poeti, inventori, profeti, visionari, politici eccetera. Corredato dalle foto di alcuni mattoidi, dalle copertine dei loro libri e da vari documenti (planisferi, macchine astruse ecc.), il libro è un ampio campionario di autori bizzarri, nessuno dei quali ha mai varcato la porta di un manicomio, per quanto in certi casi siano completamente fuori dalla realtà.
Ci sono fisici che vorrebbero dimostrare che la terra non gira intorno al sole; poeti che si interrogano se fu fatto prima l’uovo o la gallina; rinnovatori sociali che propongono la castità insieme al divieto di caccia e pesca; curatori di foruncoli che diventano filosofi dopo essere stati visitati dallo spirito di Nietzsche; mistici atei che prescrivono di non adorare alcun Dio, di non guardarsi nudi, di non bere vino, di non andare al cinema, di non sbirciare le gambe delle fanciulle e di vivere sulle vette dei monti, dove però scorgono rosate parvenze di donne nude fra albero e albero; medici che teorizzano ibridi fra l’uomo e diversi animali; inventori che suggeriscono di bere con una cannuccia l’uovo direttamente dal sedere della gallina per rigenerare il fluido vitale nell’uomo; e così via. Un repertorio analogo di folli letterari di area francese e belga era stato fatto da Raymond Queneau e André Blavier.

Sempre di Paolo Albani nella collana Compagnia Extra “Dizionario degli istituti anomali nel mondo”, Quodlibet.
Nel mondo nasce ogni tanto qualche strampalatissima associazione, club, partito, accademia, scuola o simili, dalle finalità a volte ridicole, a volte insensate o stupide oltre ogni dire, che però sempre insegnano qualcosa sulla specie umana, e la sua indefessa agitazione mentale. Istituto di Demenza Volontaria, Agenzia Generale del Suicidio, Istituto Scientifico per il Regresso Umano, Camera di Scrittura per Inoperosi, Collegio della Sragione, Centro per la Diffusione delle cognizioni inutili, Società Segreta di Letteratura Portatile, per fare qualche esempio.
Alcuni di questi istituti sono esistiti o esistono, altri sono allo stato ancora di ipotesi avanzata da qualche pensatore, da qualche scrittore non ortodosso, da aspiranti scienziati e aspiranti capipopolo.Nel Dizionario degli istituti anomali nel mondo è descritta e documentata (con foto) l’attività normale di ogni singolo istituto, i casi più insoliti accaduti, i casi di demenza superlativa, l’attività dei membri e i rari casi in cui si sia giunti a qualcosa.
Ancora per Quodlibet nella collana diretta da Ermanno Cavazzoni, Paolo Albani ha scritto “Umorismo involontario”.
C’è umorismo involontario quando uno crede di fare una cosa seria e invece per ignoranza o per caso fa qualcosa di comico. È un umorismo che s’insinua ovunque, nei romanzi di certi scrittori, nelle poesie, nei film di serie B, nei pittori della domenica, nelle storpiature linguistiche dei bambini, in ogni forma di kitsch e di trash, nelle farneticazioni dei mattoidi, nelle papere televisive, negli errori di stampa, nei discorsi dei politici (dal presidente americano George W. Bush è nato il termine «bushismo»), negli strafalcioni detti in ambulatori, tribunali, scuole ecc.; persino nel modo di morire ci può essere senza volere umorismo: nel 2002 una donna della Virginia (usa) scelse una carota per fare autoerotismo e fu tanto il successo che morì per un embolo.

Annie ErnauxDomenica 16 Dicembre, sul numero 368 della «Lettura» del «Corriere della Sera» è stata pubblicata la prestigiosa Classifica di qualità, redatta da una giuria, composta da 311 membri, che ha premiato come miglior traduzione del 2018 quella di “Una donna” di Annie Ernaux di Lorenzo Flabbi, edito da L’orma. Siamo davvero felici di questo risultato,visto che tutti i libri pubblicati in Italia dalla casa editrice L’Orma, si trovano ai Diari. Un altro importantissimo riconoscimento per la traduzione era stato assegnato a Flabbi, il Premio Stendhal, per “Memoria di ragazza” della stessa Ernaux. Ricordiamo che è da poco uscito in libreria “La Vergogna”.

Yvetot, giugno 1952. L’universo del bar-alimentari dell’infanzia di Ernaux viene sconvolto da un episodio spartiacque, terrificante: durante una lite il padre cerca di uccidere la madre, salvata forse solo dal provvidenziale intervento della figlia dodicenne. Attraverso il quotidiano confronto con le compagne di scuola, tutte borghesi, il rapporto con il mondo di provenienza – violento, contadino, operaio, non istruito – adesso si incrina. Lo «sguardo degli altri» si fa d’un tratto macigno, capace di schiacciare ogni slancio e condizionare ogni gesto. E’ il libro in cui, come non mai, Ernaux affronta di petto l’indicibile: il trauma e la vergogna che hanno acceso in lei il desiderio di ribellarsi e di scrivere.Romanzo dell’infanzia e dei suoi abissi, ”La vergogna“ ricostruisce con spietata lucidità una presa di consapevolezza: quella di una bambina di dodici anni testimone della «scena» spartiacque, rimasta a lungo indicibile, che le fa scoprire di colpo di essere dalla parte sbagliata della società. Inventariando i linguaggi, i riti e le norme che delimitavano il suo pensiero e la sua condotta di allora, Ernaux sprofonda nella memoria intima e collettiva – fatta di usanze, espressioni e modi di dire – e scompone l’habitat del mondo in cui era immersa: la scuola privata, i codici della religione cattolica, il culto della «buona educazione», le leggi non scritte ma inviolabili della gerarchia sociale.
Come nessun altro, Annie Ernaux riesce a mettere a fuoco con bruciante distacco – da esemplare «etnologa di se stessa» – la più indifesa delle età, raccontando quel violento e reiterato sconcerto che è l’ingresso nella vita adulta.

Tunuè
Da Lunedì 17 Dicembre una nuova casa editrice di Latina ha trovato posto tra gli scaffali dei Diari: Tunué. Un nome di fantasia, un suono, un semplice enunciato immaginario che non ha significato o riferimento simbolico, è la perfetta identificazione di ciò che la casa editrice vuole testimoniare all’esterno: non avere confini né delimitazioni di genere e connotarsi come una realtà dinamica e innovativa. In pochi anni dalla fondazione Tunué è divenuta un punto di riferimento sia per i lettori che per i critici. Tunué è una casa editrice specializzata in graphic novel per lettori junior e adulti, nonché nella saggistica dedicata al fumetto, all’animazione, ai videogiochi e ai fenomeni pop contemporanei.
Nel 2014 ha inaugurato una collana di narrativa italiana, «Romanzi», diretta dallo scrittore Vanni Santoni, che sta riscuotendo notevoli successivi di critica e pubblico (candidature al Premio Strega, vendita dei diritti di adattamento cinematografico, vendita diritti all’estero), alla quale si è affiancata «Straniera», co-diretta da Giuseppe Girimonti Greco, che presenta traduzioni letterarie dai mercati esteri. Questa collana di narrativa, in breve tempo, si è afferma come una delle principali fucine italiane di nuovi talenti letterari. Un titolo per tutti: “Dalle Rovine” di Luciano Funetta che nel 2015 entra prepotentemente nella cinquina dei finalisti al Premio Strega.La qualità e l’articolazione delle proposte ne hanno fatto un punto di riferimento nell’attuale panorama editoriale italiano e un partner riconoscibile a livello internazionale.

Con un libro, da poco pubblicato, “Ricrescite” di Sergio Nelli, la collana Romanzi di Tunué, diretta da Vanni Santoni, si è lanciata nella riscoperta di classici contemporanei, titoli che troppo presto sono finiti fuori catalogo e che meritano quindi di essere recuperati. “Ricrescite” è un libro che anticipa gli ibridi letterari e la retorica della resilienza, un grande romanzo diaristico sul solco di Max Frisch.

“Nelli racconta un ricrescere simile a quello dei rami di un albero, che non conosce scorciatoie culturali, ma si porta dietro tutto il peso psicofisico di un individuo, tenendo insieme corpo e pensiero, natura e cultura.”

scrive Carla Benedetti.
Ricrescite è un atto complesso: in uno dei più importanti romanzi ibridi degli ultimi vent’anni, Nelli racconta la capacità di uscire da una crisi. Il rapporto con il figlio, le stagioni, il lavoro, il paese natale, i moti cosmici, i fantasmi e gli angeli, ogni cosa può farsi tessera di questo ricostruirsi. Con un linguaggio che spezza la pagina in percorsi filosofici e lirici, Ricrescite indaga il rapporto tra l’uomo e la natura a cui dobbiamo allo stesso tempo tutto e niente. Nato a Fucecchio, Sergio Nelli vive a Firenze. Decano della ribollente scena letteraria fiorentina, ha pubblicato vari romanzi, tra cui Orbita clandestina.

«Rileggo dopo molti anni questo piccolo gioiello di genere indefinibile, questo piccolo libro che respira e fa respirare, pubblicato per la prima volta nel 2004 da Bollati Boringhieri e che adesso viene ripubblicato da Tunué, ad apertura di una serie di ristampe annuali che si prefiggono meritoriamente di salvare alcune opere che la macina editoriale e culturale di questi anni, e le logiche puramente mercantili e mediatiche che le governano, destinerebbero altrimenti all’oblio; di andare a ripescare alcune perle sepolte…La prima volta che l’avevo letto mi avevano colpito la sua particolare, sotterranea atmosfera, la sua eccentricità, il suo passo a volte grave a volte scherzoso, la sua disperata grazia, il suo essere sempre in bilico tra narrazione e pensiero, autobiografia intima e sguardo allargato sul mondo, spunti lirici e riflessivi, illuminazioni e affondi. […] Rileggendo adesso il libro prima di scrivere queste righe, a distanza di molti anni, mi colpiscono ancora le stesse cose. Ma mi arrivano anche, e ancora di più, tutto il sotterraneo tessuto di riflessioni, i passaggi improvvisi e ariosi, i cortocircuiti: i vulcani, il bambino con i vermi, le osservazioni sul mondo naturale, la comunità di recupero per alcolisti, che è anche quello un luogo dove si sperimenta il sogno di un possibile ricominciamento e di una ricrescita… Perciò questo libro è anche una cura.»

scrive Antonio Moresco nella prefazione a questa nuova edizione.

E a noi dei Diari che ci piace tanto la narrativa di riscoperta e i recuperi non può che farci piacere suggerire e consigliare questo libro.

In un sistema editoriale così rapido nel mandare sugli scaffali novità e ristampe, ma anche a far sparire i volumi che “non si muovono” subito, ottimi libri finiscono sommersi, condannati anzitempo al “fuori catalogo”. Libri quindi da recuperare, e che è utile recuperare anche perché, per molti lettori di oggi, si tratta di vere e proprie novità. Crediamo, specificamente, nel recupero di “Ricrescite” di Sergio Nelli, che marca oggi quattordici anni dalla prima pubblicazione, perché è un grandissimo romanzo ibrido che, sulla scia del “L’uomo nell’Olocene” di Frisch, ha tracciato una paradigmatica storia di resilienza quando ancora la parola non era stata abusata e svuotata dai media, e lo ha fatto, e lo fa, con armi letterarie di finezza rara, come ben specifica Antonio Moresco nella sua sentita prefazione.

scrive Vanni Santoni, direttore della collana Romanzi.

Mercoledì 19 abbiamo presentato il libro di Natale dei Diari,la nuova edizione aggiornata della meravigliosa “Guida tascabile per maniaci dei libri” di Edizioni Clichy in una nuova edizione scritto da The Book Fools Bunch per la Collana Beaubourg.
Dietro il nome degli autori di questo libro, The Book Fools Bunch, si cela un misterioso gruppo di esperti e maniacali lavoratori dell’editoria italiana, con base a Firenze, che da anni oltre a proporre volumi che i grandi editori trascurano, si attiva organizzando flash mob, rave, performance, reading e altre simili «provocazioni» non istituzionali per sensibilizzare il nostro paese verso il problema della mancanza di attenzione al mondo dei libri.
Un libro che si propone come una sorta di indispensabile «bibbia» per i veri lettori forti, gli instancabili e inarrestabili «maniaci» dei libri. Impossibile elencare tutto ciò che questa anomala guida contiene, tra continui rimandi e richiami fra l’una e l’altra sezione. Oltre seicento pagine per tredici capitoli: i libri fondamentali, i migliori libri per bambini e ragazzi, i libri imperdibili dei librai italiani, le vite in pillole, gli incipit, i premi, i bestseller, le stroncature, i migliori film tratti dai libri, le curiosità, i cocktail e le ricette nei libri, le frasi sui libri, una breve storia dell’editoria da Gutenberg a oggi.
Un catalogo, un repertorio, un’enorme serie di elenchi, nomi, titoli, richiami. Una guida verso il paradiso per i lettori.

Ma le sorprese non sono finite: se andate a pagina 133, tra i libri imperdibili dei librai italiani, trovate anche quelli selezionati da Antonello e Alice dei Diari di bordo di Parma.
Abbiamo selezionato 10 libri che abbiamo amato tantissimo e che, secondo noi, sono imprescindibili nella propria libreria e nella nostra festa di Natale di Mercoledì 15 Dicembre ne abbiamo parlato con l’editrice Clichy Franziska Peltenburg-Brechneff, raccontando i 10 libri scelti da noi!
Nella nuova edizione aggiornata, riveduta e corretta, troverete un’intera sezione dedicata ai «dieci libri imperdibili» scelti da duecento librai italiani, sia di librerie indipendenti che di librerie di catena. Un libro che si propone come una sorta di indispensabile «bibbia» per i veri lettori forti, gli instancabili e inarrestabili «maniaci» dei libri.
Ecco i 10 libri imperdibili dei librai di Borgo Santa Brigida:

Hilde Domin, Alla fine è la parola, DelVecchio

Silvio D’Arzo, Casa d’altri

Gilberto Severini, Congedo ordinario, Playground

Carlo Levi, Cristo si è fermato a Eboli

Mario Benedetti, Il Diritto all’allegria, nottetempo

Rejean Ducharme, Inghiottita, la Nuova Frontiera

Tiffany McDaniel, L’estate che sciolse ogni cosa, Atlantide

Gioconda Belli, La Donna Abitata

Albrecht Goes, Notte inquieta , Marcos y marcos

Jesmyn Ward , Salvare le ossa, NN E

Nello Zaino di Antonello: Libri, librerie, innovazioni e riscoperte
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