Trentina di origine, vive a Palermo dal 2010. Ha pubblicato un libro di poesie, Fili d’erba, nel 2007 e il saggio “La cattiva scuola” scritto con Stefania Auci nel 2017. Gestisce una pagina Facebook: Francesca leggo veloce.
Trentina di origine, vive a Palermo dal 2010. Ha pubblicato un libro di poesie, Fili d’erba, nel 2007 e il saggio “La cattiva scuola” scritto con Stefania Auci nel 2017. Gestisce una pagina Facebook: Francesca leggo veloce.

Titolo: Tu che eri ogni ragazza

Autore: Emanuela Cocco

Casa editrice: Wojtek edizioni

 

C’è un padre senza figlia e c’è una figlia senza madre.

Un rettangolo sghembo, che cede ai lati.

C’è un’educatrice che cerca una quindicenne persa, fuggita di casa.

“A – uccidono la ragazza.

La madre e il padre piangono.

La madre dice:perché noi?

Il padre:lo prenderanno e gli faranno il culo.

La madre: non poteva capitare a qualcun altro?

Gli faranno molto male, risponde il padre.

La madre: pensavo che saremmo stati risparmiati.

Il padre: sputerà sangue e rimpiangerà di essere nato.

La madre: mi manca.

Il padre:gli faranno il clo.

E il giorno dopo (sempre il padre): l’hanno preso!

La madre: e adesso?

Il padre: mi manca.

VOTATE PIETÀ”

 

Gesù, lo chiamano questo padre orfano di figlia che cerca nei disperati un segno, qualcuno da salvare, da aiutare. Per riscattare la sua figura di genitore che non ha saputo proteggere, si dedica agli altri, dona monete ai bisognosi, ripete gli stessi gesti rassicuranti per tentare di ricompattarsi e di domare il dolore che lo divora, il suo senso di colpa asfissiante.

Jungla invece scappa, se ne va da casa e dalla sua amica Adele che, come Gesù, le stava accanto spinta da una sorta di missione interiore, una spinta filantropica poco convinta che non è amicizia e che somiglia più alla pietà.

Duca invece, a dispetto del nome maschile, è una giovane donna, un’educatrice, una che i ragazzi sperduti li conosce da vicino.

Ci proverà Duca a cercare Jungla, la quindicenne giunonica e sgraziata, che non trova il suo posto nel mondo. Sullo sfondo vari personaggi secondari, figure evanescenti che si muovono come ombre dietro le quinte.

Tu che eri ogni ragazzaDi “Tu che eri ogni ragazza” colpisce l’impianto teatrale, con alternanza di capitoli dedicati ai vari protagonisti delle storie e con un sorprendente intreccio. A mio dire è uno degli aspetti più originali del lavoro della Cocco.

Il vero punto forte, dirompente, e destabilizzante è però la scrittura.

Forte, decisa, consapevole.

Questo romanzo è affilato come una lama. Solido, sicuro di sé e maturo, una prova di grande qualità.

Si evince immediatamente che Emanuela Cocco è una scrittrice che sa fare il suo mestiere poiché padroneggia con grande sicurezza la materia faticosa di cui è intessuto il suo libro.

La violenza dovrebbe essere la vera protagonista, insieme ai disagi e alle difficoltà adolescenziali e invece la vera star di Tu che eri ogni ragazza è la parola. Sempre giusta, spietata quando serve, lucida. Il ritmo è serrato, quasi un musical più che una pièce, i protagonisti sono personaggi a tutto tondo e hanno una presenza scenica tangibile.

Un melograno spaccato questo libro, aspro e succoso, rosso come il bollino sulla copertina, come il sangue che non si vede scorrere ma che c’è. Eccome se c’è.

La Recensora della Domenica: Tu che eri ogni ragazza