di Antonello

Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”
Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”

 

 

 

 

 

 

Uno Zainaccio pieno di Novità da Leggere per l’estate

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E’ tornata a trovarci ai Diari Chiara Marchelli, che tanto successo aveva avuto esattamente un anno fa, a fine Giugno 2017, con “Le Notti Blu”.
E’ stata proprio la scrittrice finalista al Premio Strega 2017 a inaugurare i Venerdì Letterari Estivi curati dai Diari di Bordo nel Giardino Del Gusto nel Cuore Di Parma: Il “MENTANA 104” di Luca Farinoti.
Il libro presentato è stato “New York una città di corsa- A perdifiato nella Grande Mela”, per la Collana Passaggi di Dogana della Giulio Perrone editore. La guida atipica racconta La Grande Mela in ogni suo risvolto attraverso le corse di Chiara, che a New York vive e lavora e che non passa giorno senza allenarsi nei parchi e nei quartieri. Una mappa della città con coordinate spazio-temporali ed emotive. Ma anche un percorso parallelo tra running e scrittura.

New York: un universo di stimoli, informazioni, punti di vista, persino di stereotipi. Raccontarla non è facile. Una città veloce, ricca di fermenti, oggetto di fantasie, in cui si aprono possibilità, nascono storie. Correre per adattarsi al suo continuo movimento, ma anche per lasciare briglia sciolta ai propri pensieri, per trovare un punto fermo. Correre ad Highland Park, soprattutto quando piove, quando ci si ritrova soli e riscoprire il rumore dell’acqua che cade, non dover pensare ad altro se non a se stessi. Oppure a Bed-Stuy, e ripercorrere le strade che hanno ispirato scrittori e musicisti come Frank McCourt e Norah Jones. Attraversare di corsa le storie e le culture di Brooklyn, collezionare ricordi a ogni falcata. Chiara Marchelli ci offre un racconto di New York attraverso gli occhi di chi la vive e la percorre: un resoconto amorevole del connubio tra corsa e scrittura. Pagine che dettano l’andatura dei passi e dei pensieri, che regalano l’opportunità di guardarsi dentro e intorno, senza mai rischiare di perdere il ritmo e rimanere indietro. Perché per raccontare una città che pare non fermarsi mai bisogna assecondarne i mutamenti, e forse, mutare un po’ con lei. Dopo “Le notti blu” Chiara Marchelli ci guida nella Grande Mela, ne ricrea tutto il caos e ogni segreta promessa.

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Giulio Perrone Editore è una casa editrice romana di biografie, romanzi e libri di viaggio, che da sempre dedica particolare attenzione ai narratori italiani contemporanei.
Fondata a Roma nel 2005 da Giulio Perrone e Mariacarmela Leto con lo scopo di creare una nuova realtà letteraria e culturale, sulla scia delle case editrici indipendenti romane. Punti cardine del progetto sono l’attenzione estrema per la qualità dei testi proposti, la cura per la veste grafica e una contaminazione fra arti e linguaggi che esplori le molteplici possibilità del fare cultura.
Obiettivi ambiziosi che la Giulio Perrone Editore si è impegnata a raggiungere con passione e competenza in questi tredici anni di lavoro, supportata ed approvata da grandi personalità come Rossana Campo, Lidia Ravera, Walter Mauro, Dacia Maraini, Paolo Poli, Ugo Riccarelli, Antonio Tabucchi e altri grandi scrittori.
Nella collana Passaggi di dogana, in cui la contaminazione tra letteratura e viaggio viene evocato a un nuovo modo di appropriarsi dello spazio, del luogo, del qui. Una collana che ospita guide letterarie, racconti di viaggio, incontri con città e persone che cambiano intere esistenze: dalla Lisbona di Tabucchi alla Roma delle periferie di Pier Paolo Pasolini e Giancarlo De Cataldo, fino alla Trieste da James Joyce a Claudio Magris e alla Napoli di Maurizio de Giovanni a Firenze Mare raccontata recentemente dall’amico Simone Innocenti e a Parigi con Colette di Angelo Molica Franco fino alla recentissima New York di Chiara Marchelli, appena pubblicato.
Da Gennaio 2018, per festeggiare i loro tredici anni di vita, i libri della Collana Passaggi di Dogana hanno incontrato la nuova bellissima veste grafica di un altro grande amico della libreria, Maurizio Ceccato. E pian piano tutti i vecchi titoli stanno cominciando ad avere una nuova ristampa in cui cambia la grafica grazie al restyling all’art-director Maurizio Ceccato.

00In questi giorni è arrivato in libreria il thriller letterario di Simon Urban “Piano D”, edito da Keller con traduzione dal tedesco di una cara amica come Roberta Gado e con i disegni di Roberto Abbiati.
“PIANO D” di Simon Urban fa sconfinare il catalogo Keller nei territori del giallo di qualità letteraria. Un bel libro con cui pensare a Berlino e alla DDR, e alla vostra quieta e “libera” quotidianità, in modo diverso! Il geniale thriller di Urban trasporta il lettore in un mondo che indaga con invenzioni sorprendenti i sistemi politici del passato e del presente, e lo tiene inchiodato a una trama brillante con una lingua poderosa, vivace e precisa. Tradotto in dodici lingue, “Piano D” ha conquistato lettori e critici, si è guadagnato un posto nella classifica dei dieci migliori crime novels dell’anno stilata da «Die Zeit», trovando l’equilibrio perfetto tra il genere poliziesco, la qualità letteraria e la satira dei migliori romanzi distopici o, come in questo caso, ucronici.

E’ una distopia politica *divertentissima* nella quale l’autore (uno dei maggiori copywriter tedeschi) immagina che non ci sia stata la Riunficazione tedesca, bensì la Rianimazione della DDR che è sopravvissuta fino ai giorni nostri ed è diventata patria dei disoccupati in fuga dall’Ovest. Con le tecnologie della Stasi si sono prodotti smartphone all’avanguardia, marchio Minsk, e cose di questo tipo. In una Germania dominata dalla Rianimazione della DDR anziché dalla Riunificazione tra Est e Ovest, un omicidio diplomatico rischia di far saltare le consultazioni sul transito del gas dalla Russia al mondo occidentale.
Per non compromettere equilibri già fragili il caso viene assegnato a due investigatori, uno dell’Est e uno dell’Ovest, che lavorano fianco a fianco in un mondo fatto di tranelli, amori finiti, desideri irrisolti, labirinti di prigioni e personaggi stralunati. Per quanto animati da fini e ideali opposti, all’apparenza sono entrambi al servizio di un unico padrone: la verità.
Simon Urban (Hagen, 1975) ha studiato Germanistica e Filosofia a Munster e Scrittura letteraria al rinomato Literaturinstitut di Lipsia. Si è formato come copywriter alla celebre Texterschmiede di Amburgo e ha lavorato per anni nelle migliori agenzie pubblicitarie tedesche; dal 2013 è freelance. Per l’agenzia Scholz & Friends ha ideato nel 2009 la prima pausa pubblicitaria letteraria live, premiata con il Grand Clio Award, e per l’agenzia Jung von Matt ha scritto nel 2014 lo spot di Edeka #heimkommen che ha vinto diversi Leoni al Festival internazionale della creatività di Cannes ed è annoverato tra i video virali tedeschi più cliccati di sempre, con quasi sessanta milioni di visualizzazioni. Il suo romanzo d’esordio, “Piano D” (2011), è stato finora tradotto in dodici lingue; la traduzione inglese è entrata nella longlist dell’IMPAC Award, mentre in Germania il romanzo ha raggiunto la Top Ten Best Crime Novels of the Year della Zeit e si è aggiudicato lo Stuttgart Crime Award come miglior debutto dell’anno. Nel 2014 è seguito il romanzo Gondwana. Simon Urban vive e lavora tra Amburgo e il Mar Baltico.

Becky SharpIn libreria anche il nuovo capitolo della serie inventata da Becky Sharp. È uscito infatti “Penelope Poirot e l’ora blu”. Marcos y Marcos aveva già pubblicato, precedentemente, i grandi successi “Penelope Poirot fa la cosa giusta” e ” Penelope Poirot e il male inglese”. Chi è la scrittrice italiana che si cela dietro questo pseudonimo? Se le chiedi cosa fa, Becky Sharp ti dirà di essere un’avventuriera della parola scritta e vanterà le sue prodezze da redattrice, copy e traduttrice.
Millanterà nobili natali nel regno della filosofia e della critica letteraria. Non paga, insinuerà di essere scrittrice, misteriosa e altresì tradotta oltralpe. In realtà si sospetta che si dedichi ad attività sedentarie e che nei libri, soprattutto, si nasconda.

Mai tornare nei luoghi dell’infanzia a troppo tempo di distanza: rancori covati a lungo possono esplodere in tua presenza.
Fate deluse, streghe impenitenti, orchi-mandrilli di provincia, ninfe che cantano nell’ora blu: il nuovo mystery con Penelope Poirot e Velma Hamilton è fatato. La Signora di un borgo in bilico tra Liguria e Piemonte organizza un convegno sulle fiabe nella sua villa. Per Penelope Poirot è un gradito diversivo dalle incombenze imposte da tanto cognome. Per Velma Hamilton, la sua segretaria, è un rischiosissimo tuffo nel passato: la villa è a Corterossa, paese dei suoi nonni italiani, meta di tutte le estati della sua infanzia. È pericoloso svegliare i ricordi. Tornare sulle rive del lago dove Velma, un tempo, attendeva le fate. Ora si festeggia sull’acqua, tra profumi di griglie, e spari dal bosco accolgono il crepuscolo. Ma proprio sul più bello, quando si vorrebbe lasciarsi andare, c’è una testa che cade.
Con il sangue che le scorre nelle vene, Penelope Poirot scopre in fretta che erano in tanti a detestare la vittima.
Il cavalier servente, la dottoranda mascolina, il Cristo boscaiolo… insomma, tutti coloro che ruotano intorno alla villa; ma anche Velma? Sì, anche Velma.
Sola contro tutti, Penelope Poirot segue accuratamente ogni pista, fino al disvelamento finale, in riva al lago, nell’ora blu.

1Da giovedì 28 giugno in tutte le librerie è arrivato “Pacifico”, il capitolo conclusivo della Trilogia di Grouse County di Tom Drury (tradotto, come gli altri due, da Gianni Pannofino). Sono tornati tutti: Tiny, Joan, Dan, Louise, Micah, Lyris, persino la capretta; e per la prima volta si sconfina dal Midwest alle spiagge di Los Angeles.
Il quattordicenne Micah lascia la casa paterna e Grouse County per raggiungere la madre, Joan, che si è trasferita a Los Angeles e fa l’attrice. È qui che muove i primi passi da adulto: una nuova scuola, nuovi amici e l’amore per Charlotte. Sua sorella Lyris, intanto, è andata a vivere con il fidanzato a Stone City e stringe amicizia con Louise, che ha aperto un negozio di antiquariato; mentre Tiny, rimasto solo a casa, decide di sperimentare ingegnose rapine nei centri commerciali. Ma il placido mondo della contea è scosso dall’arrivo di due forestieri: Jack Snow e Sandra Zulma, sulle cui vicende al limite del soprannaturale cercano di far luce Dan Norman, l’ex sceriffo ora investigatore privato, e Albert Robeshaw, il fidanzato di Lyris.
Tiny e Joan, Lyris e Micah, Dan, Louise e Mary: sono questi i personaggi a cui ci siamo affezionati. E nell’ultimo capitolo della trilogia le loro vite riprendono a scorrere sotto i nostri occhi, tra cambiamenti, scelte, scoperte e imprevedibili traiettorie. Tom Drury, come sempre, li osserva con divertita
tenerezza e profondo rispetto, restituendoci un’epica del quotidiano tra i cieli immensi del Midwest e la distesa sconfinata dell’oceano Pacifico.
Questo libro è per chi torna da un viaggio felice di sentire di nuovo gli odori di casa, per chi ama trovarsi in cucina di notte davanti al frigorifero, per chi ha tirato di spada con un metro pieghevole sgominando gli avversari, e per chi sa che subito dopo aver sognato non si può far altro che dire la nuda verità.
Tom Drury (Iowa 1956) è uno scrittore americano che ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui la fellowship della Fondazione Guggenheim. Dopo aver insegnato nelle università americane, attualmente vive e insegna a Berlino. “La fine dei vandalismi”, il suo primo romanzo, è uscito negli Stati Uniti nel 1994 ed è stato subito acclamato come miglior libro dell’anno dalle maggiori testate americane. Uscito a puntate sul New Yorker, ha ricevuto il premio come Notable Book dell’Ala, l’associazione delle biblioteche americane. NN Editore ha pubblicato anche gli altri due volumi della trilogia ambientata a Grouse County: “A caccia nei sogni” e “Pacifico”; nel corso dei prossimi anni pubblicherà la sua intera opera.

Su «Internazionale» a proposito del libro “L’amore all’inizio” di Judith Hermann, tradotto in italiano da Teresa Ciuffoletti per L’Orma edizioni nella collana Kreuzville, con una splendida copertina di Antonio Almeida è stato detto:

“Un romanzo che è il luogo di una metamorfosi delle paure che ostacolano l’amore, sul confine dove si toccano la realtà e i fantasmi”.

“L’amore all’inizio” è un romanzo pluripremiato e tradotto in molte lingue che potrete trovare ai Diari tutta l’estate.
Le critiche riguardo a questo magistrale ritratto di un’ossessione, uscito a fine maggio, sono davvero tutte entusiaste. Su Letture sconclusionate si scrive:

“Libro davvero magnifico, gestito con un’eleganza e una maestria che pochi riuscirebbero a dimostrare in lavori similari. L’attenzione alla deriva, alla solitudine sono solo alcuni dei particolari di un grande quadro, rotto da un’anomalia, sviluppato minuziosamente che lo rendono non solo un lavoro contemporaneo fuori dal comune ma anche donano al tutto un’eleganza e una raffinatezza nella rappresentazione che pochi immaginerebbero di trovare in storie del genere.

Stella abita in un tranquillo quartiere residenziale ai margini della città, madre a tempo pieno e infermiera part-time, si divide tra le cure ai suoi anziani assistiti, la saggia allegria della figlia Ava e l’attesa del marito sempre via per lavoro. Una vita come tante, in fondo anche desiderata, eppure persino troppo immutabile, e preda di improvvisi struggimenti.
Una mattina è sola in casa, e qualcuno suona al cancello del suo giardino. E’un uomo, mai visto prima, che le propone di fare due chiacchiere. Stella, turbata e sorpresa, rifiuta seccamente, ma quella figura inquietante e dall’aria disturbata si ripresenta giorno dopo giorno, in una catena di apparizioni sempre più pressanti. La vita della donna comincia a deformarsi, corrosa dallo sguardo di un essere sconosciuto, toccata da quella presenza fantasmatica e concretissima che la scuote nel profondo, mutando le insoddisfazioni di un quieto conformismo in uno sfumato crescendo di ossessioni.
Con una lingua nuda e uno stile scarno, di affilata economia verbale, Judith Hermann crea un ecosistema umano e urbano carico di tensione, capta una vibrazione emotiva che al contempo attrae e atterrisce, e ci porta all’origine, spesso ambigua e violenta, di tutti i desideri sepolti sotto il ricatto della normalità.

Tra le ultime novità pubblicate in casa Minimum fax brilla per innovazione e originalità sicuramente il romanzo ambizioso, distopico e apocalittico dal titolo “Aspettando i Naufraghi” di Orso Tosco.
cTra i partecipanti a una festa sfrenata che si conclude con un suicidio collettivo, Massimo è l’unico a non premere il grilletto. Eppure la fine è vicina, per tutti. La guerra incombe, e i Naufraghi stanno arrivando. In pochi mesi, quello che inizialmente sembrava soltanto un gruppetto di invasati è cresciuto in modo inarrestabile, tanto da sovvertire l’intero ordine globale. L’unica caratteristica che lega i suoi componenti è l’abbandono di ogni comunicazione verbale. I Naufraghi si esprimono mediante le loro azioni, azioni che sono violente, distruttive, definitive. Per uccidersi o farsi ammazzare, un posto vale l’altro, Massimo lo sa bene. Ma all’ultimo momento decide di trascorrere il poco tempo che gli rimane con Piero, suo padre, confinato all’Hospice San Giuda, un sanatorio incastonato tra le valli di un entroterra che somiglia molto a quello ligure. Massimo non è mai riuscito ad accettare la malattia del padre, ma ora, sentendosi ugualmente spacciato, è lui ad avere bisogno della sua presenza. Un analogo cambio di prospettiva consentirà anche agli altri abitanti dell’Hospice di resistere al peso della disperazione. Che si tratti del Dottor Malandra, timido chirurgo morfinomane; di Guido, infermiere, alcolista, ultras; di Olga, suora in lotta contro la felicità e contro il proprio passato, tutti comprenderanno l’ultima, possibile verità: che ci può essere speranza senza speranza.
Con uno stile potente e attraverso continui sconfinamenti nel fantastico, Orso Tosco riesce a darci una rappresentazione quanto mai reale delle motivazioni segrete che ci spingono a vivere, fino all’ultimo respiro. E, forse, persino dopo.

Orso Tosco è scrittore e sceneggiatore. Ha pubblicato racconti in Watt e in altre riviste. “Aspettando i Naufraghi” è il suo primo romanzo.

Nello Zaino di Antonello: Novità da Leggere per l’estate