di Federica Pergola

Federica Pergola, lettrice, con la rubrica “Le amiche consigliano”
Federica Pergola, lettrice, con la rubrica “Le amiche consigliano”

 

 

 

 

 

Compagna di bevute

Foto di Federica Pergola
Foto di Federica Pergola

“L’ebbrezza non si improvvisa. Rientra nel campo dell’arte, che esige talento e cura. Bere a caso non porta da nessuna parte. (…) Per anni ho bevuto come tutti, a seconda delle serate, nella speranza di raggiungere il livello di ubriachezza che avrebbe reso l’esistenza accettabile: con il principale risultato di svegliarmi con i postumi della sbornia”

Basterebbe questo incipit per decidere di leggere – e immediatamente- Pétronille.

C’è tutta la Nothomb, in queste poche righe: il tono ironico che vira al comico; la scrittura sapiente che si traveste di apparente semplicità;  l’esplosione-spumeggiante-di un’acuta intelligenza che, scrivendo, si sta divertendo e vuole che si sappia.

Alla ricerca dello “spossessamento di sé” attraverso lo champagne –

Perché lo champagne? Perché la sua ebbrezza non ha eguali. Ogni alcolico possiede una particolare forza d’urto; lo champagne è uno dei pochi a non suscitare metafore volgari (…). Concede una grazia disinteressata, corredata di leggerezza e profondità al tempo stesso, esalta l’amore e conferisce eleganza alla perdita di quest’ultimo

– la scrittrice si ritrova di colpo una compagna così gradevole per se stessa da desiderare che anche qualcun altro condivida la sua compagnia.

“era l’unica imperfezione della mia condizione: avrei voluto poterla condividere con qualcuno (…) l’amore o l’amicizia sarebbero stati casse di risonanza ideali per tanto stupore”

E così, alla ricerca di una compagna di bevute, di una “convigna”, si ritrova quasi per caso  (alle firme delle copie del suo ultimo romanzo, in una libreria) ad intessere una nuova, straordinaria amicizia con Pétronille Fanto, una studentessa di letteratura elisabettiana con cui la Nothomb intratteneva da tempo – senza conoscerla personalmente- una fitta corrispondenza.

Quale sorpresa! Le sue lettere erano tenebrose e profonde, chi mai avrebbe potuto aspettarsi, invece “un’adolescente dallo sguardo di fuoco”, più simile a un ragazzetto di quindici anni, anziché a una donna di ventidue!

Dunque subito, da quel primo incontro, succede qualcosa

“in nome di quella strana forma d’amore, così misteriosa e così pericolosa, la cui posta in gioco sfugge continuamente: l’amicizia”

Perché sì, Pétronille è la storia di un’amicizia, di come stranamente – eppure così naturalmente- nasca; di quante gioie comporti, e di quali angosce.

Seguiamo le due amiche nelle loro un po’ folli serate, tra intrattenibili pipì mollate tra due auto nel pieno centro di Parigi; in un viaggio a Londra che ha qualcosa di magico e tutto di esilarante:

“Dalla finestra vidi levarsi quello che doveva essere l’equivalente del sole da questa parte della Manica: una minore oscurità” (…)

“-Ha visto la flemma di questa gente? La signora della colazione non ha fatto una piega quando le ha aperto la porta con il pigiama arancione.

-In vita sua, deve averne viste di peggio.

-Io no”

Le accompagniamo in una settimana bianca (che durerà molto meno di sette giorni) tra sciate ad occhi chiusi (o con una bottiglia in mano) ma in cui sempre, comunque, le due donne saranno brille, se non proprio ubriache.

E in questo elogio dell’”oro liquido” e del gusto del rischio, ricercato per dilatare il sentimento dell’esistenza (taccio sulle altre pericolosissime follie che Pétronille fa per mantenersi)

“un lampo di comprensione mi attraversò dalla testa ai piedi: quanto mi aveva così avvicinato a Pétronille era quella sensazione molto precisa, quell’ebbrezza che in mancanza di meglio chiamiamo gusto del rischio, che non corrisponde a nessuna pulsione biologica né ad alcuna analisi razionale…”

la Nothomb ci fa amare così tanto la bellezza di avere un’amica – e queste due particolari amiche in particolare; ammira così tanto i libri scritti da Pétronille che ovviamente ci si chiede: ma chi è Pétronille Fanto? Esiste davvero, ha scritto veramente questi romanzi che la Nothomb definisce “terribili” e “magnifici”?

E allora, alla ricerca di Pétronille, mi imbatto in una intervista rilasciata dalla Nothomb ad Angelo De Matteis  per il numero di aprile 2015 a L’Indice dei libri del mese e scopro che la vera Pétronille è Stéphanie Hochet, di cui avevo letto e ammirato il suo bel “Un romanzo inglese” (Voland edizioni). (QUI)

Ah, gli inaspettati, imprevedibili, magnifici giochi del caso!

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Pétronille, di Amelie Nothomb, Voland edizioni, traduzione di Monica Capuani, pp.115, €14,00

Federica consiglia: Pétronille
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