di Maria
Al decimo romanzo di Joe R. Lansdale, “Bastardi in salsa rossa” (traduzione di Luca Briasco, Einaudi) dedicato a Hap e Leonard sembra proprio di conoscerli come dei vecchi amici.
L’abilità dello scrittore texano nel dipingerli ormai attempati (ma inossidabili) è notevole. E la lettura regala momenti di puro divertimento.
In questo ultimo libro Hap e Leonard si cimentano con un’indagine – come di consueto, intricata e densa di scoppiettanti colpi di scena e personaggi fantasiosi e caratteristici – svolta per conto della madre di un giovane nero ucciso in circostanze misteriose.
Anche le ambientazioni sono quelle a cui Lansdale ci ha abituati, come in una sorta di moderno western.
“Facemmo un giretto in campagna. La luna era stata oscurata da alcune sfacciate nuvole nere e stava cominciando a piovere. Pensai: oh, diamine. Questo film già l’ho visto e non ha un lieto fine. Gli alberi neri dall’altra parte della strada, nell’oscurità, sembravano profili di montagne. I fari illuminavano foschia e nebbia.”.
Dopo Honky Tonk Samurai, dunque, Lansdale non ha deluso il folto gruppo di fedeli lettori tornando a raccontare nuove avventure della stramba coppia di investigatori.
Infatti, il filone è forse il più riuscito del prolifico ed eclettico scrittore americano, che riesce anche questa volta – come sempre – a strappare non poche risate nel dipanarsi degli inverosimili episodi dei due.