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Chi crede che l’infanzia sia una sola, stretta in un termine anagrafico ben determinato, si sarebbe ricreduto durante la manifestazione organizzata a Potenza da Gianluca Caporaso e da “La luna al guinzaglio”, per il quinto compleanno di “Punteville” (Lavieri), il libro scritto da Caporaso e illustrato da Rita Petruccioli, che ha visto nascere una vera comunità sparsa per l’Italia dal grandissimo seguito di lettori, che si sono costituiti cittadini onorari delle città immaginate dalla fantasia e dallo sguardo poetico dello scrittore.Compleanno Punteville

“Le città delle infanzie” è  il titolo scelto per dare un nome a due giornate fitte di eventi, in cui piccoli e grandi si sono ritrovati insieme per le strade e nei luoghi della città di Potenza a festeggiare la loro voglia di storie e racconti, ma anche momenti di riflessioni e di incontri ricchi di spunti, per cercare di dare un significato al senso di raccontarsi e di ritrovarsi.

21740322_1976439632669154_3921336650886275290_nPrimo appuntamento venerdì 15 settembre,  alle 20.30, a “Il Salone dei Rifiutati” gestito da La luna al guinzaglio, un  posto pieno di incanto in cui gli oggetti “rifiutati” vengono ri-fiutati, fiutati di nuovo, per trovare nuova vita. Massimo Gerardo Carrese ha spinto a fantasiare per arrivare a fantasticare, che è recuperare la capacità di sguardare la realtà, in cui è possibile affermare e dimostrare che “la mia casa è anche un gelato”.

Lungo pomeriggio, quello di sabato 16 settembre, tra incontri parolai alla Libreria Kiria, teatro delle ombre dedicato a una delle città di Punteville riproposto da Domenico Colucci, sempre capace di meravigliare, i racconti itineranti sempre da Punteville affidati alla suadente voce di Fabio Pappacena, coniugati con la realtà e scoperta dei luoghi cittadini, Piazza Prefettura Largo Duomo La torre Guerava, narrati da Domenico Colucci, nella veste ufficiale di guida turistica, sapiente e leggera. Ma anche un momento per fermarsi insieme a ragionare, alla Libreria Mondadori, con Claudio Tosi e Rosita Forastiere sulla valenza del gioco, considerato erroneamente legato all’infanzia ma invece modalità sempre in uso nella nostra esistenza,  come elemento ineLUDIbile appunto.

21764880_10211853986157934_8666869973333141295_nGran finale con il clown Sonetto, interpretato magicamente da Raffaele Messina, con uno spettacolo di bolle in cui piccoli e grandi hanno ritrovato le loro infanzie.

Una città che accoglie gli ospiti e che si sente comunità, nella consapevolezza che la città delle infanzie non è un luogo dove i bimbi vivono felici, ma un posto dove tutti insieme stiamo bene. – parole con cui, sabato ormai calata la notte, Gianluca Caporaso ha salutato tutti i suoi ospiti, dando appuntamento per la giornata seguente.21462575_1977004265946024_4309766446956743430_n

Si insiste sul plurale, infanzie, che credo racchiuda la poetica di Gianluca Caporaso, scrittore per l’infanzia, che già con “Appunti di geofantastica” (Lavieri)  aveva dimostrato come un libro scritto per bambini possa prestarsi a una molteplicità di letture e lettori, che leggono lo stesso libro ma sono capaci di portarvi interpretazioni ed esperienze differenti. Elemento di approccio narrativo ancora più evidente nel nuovo libro, “Catalogo ragionato delle Patamacchine”, in cui sono gli adulti i principali interlocutori, a cui Caporaso si rivolge con l’incantamento adatto ai bambini, che comunque sono fortemente trattenuti nell’orizzonte narrativo per la leggerezza immaginifica del raccontare, e per la bellezza onirica delle illustrazioni di Sergio Olivotti.

Ma quel plurale, infanzie, si associa anche al senso profondo di Festa, con cui è stato concepito quello che a tutti gli effetti è stato un Festival della letteratura per l’infanzia, in cui si è discusso dei temi e degli elementi fondanti di essa. Un Festival sulla letteratura per l’infanzia, e sul suo contributo a farci vivere le infanzie della vita.

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Livio Sossi e Angela Alfano, alla libreria Senzanome, attraverso la figura carismatica e ineludibile del Lupo, Marco Petrella e Ilaria Cairoli, alla libreria Ubik, attraverso le recensioni di libri per l’infanzia, hanno percorso e valicato libri, temi e contenuti, nella mattinata di domenica.

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Nel pomeriggio da Comicstore, Rita Petruccioli ha presentato la sua prima graphic novel, “Frantumi” (Bao Publishing) scritto da Giovanni Masi, dichiarando la gioia di tornare nello stesso luogo in cui cinque anni prima aveva presentato Punteville. Un percorso che denota anche il suo crescere e le nuove esperienze narrative che si sono susseguite in questi anni. Da lettrice dei libri illustrati da Rita Petruccioli, mi sono sentita particolarmente coinvolta in questa affermazione, perché con lei sta crescendo anche Nuccia, trasformandosi in una piccola donna, come le dediche dell’illustratrice sembrano evidenziare.

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Dedica del 2012 a Punteville
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Dedica del 2017 a Frantumi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non solo parole, ma anche il tentativo di trasformare le parole in fatti e in pratiche condivise. Questo il senso dell’incontro di domenica alle 12.15 da Comicstore, che mi ha visto facilitare, insieme alla basilare guida di Luigi Catalani, bibliotecario della Biblioteca Provinciale della città, un incontro aperto al pubblico, e sostanziato dalla presenza degli ospiti della manifestazione, in cui provare a stilare un Carta di propositi per promuovere la lettura.

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Gianluca Caporaso ha promesso di riprovarci il prossimo anno, a trasformare, come ha fatto dal 15 al 18 settembre 2017, Potenza nella città delle infanzie. Io in prima fila applaudo a lui, alla Luna al guinzaglio, ai suoi amici, forestieri e cittadini, alla casa editrice Lavieri che hanno creduto nella nozione portentosa di infanzie, di cui la manifestazione si è fatta portavoce, e che Gianluca, (e se non lui, chi mai) ha saputo chiarire come meglio non si potrebbe:

spesso confondiamo bambini e infanzie, perdendo di vista il fatto che gli stupori e la disponibilità alla meraviglia non hanno un’anagrafe. l’infanzia si avvera ogni volta in cui qualcuno mette un esclamativo in fondo ai tragitti che percorre, continua a spalancare il respiro per un’alba che ritorna, tende la mano per chiedere all’altro di portarlo lontano. 
infanzia è il momento in cui il suono diventa parola e la parola incontro. 
questo è il motivo del nome #lacittàdelleinfanzie: vivere le narrazioni come pretesto per ritrovarsi insieme e scoprire che i luoghi che abitiamo, sono ancora capaci di provocare bellezza e meraviglia.

E allora non ci resta che dire: buon compleanno Punteville!

Potenza è la città delle infanzie