10 ragioni
di Vanni Santoni
per NON leggere “La stanza profonda“
– Credi che il romanzo non debba flirtare col saggio e col memoir, o peggio ancora ibridarsi a essi.
– Credi che la misura giusta per una frase sia mezza riga, una riga al massimo. E che nei romanzi non ci debbano essere immagini, note o appendici. O bibliografie. E che certo non debbano essere scritti in seconda persona.
– Ti spaventano le matrioske, le scatole cinesi, gli effetti Droste e le mise en abîme.
– Non vuoi andare in TV a difendere una sottocultura demonizzata dai media, e tantomeno nel Wisconsin a caccia di idoli e fantasmi.
– Sei convinto che la provincia italiana, negli ultimi trent’anni, sia rimasta assolutamente identica, e non vuoi minare tale certezza.
– Vuoi continuare a credere che i dadi siano soltanto a sei facce.
– Vuoi continuare a credere che i giochi di ruolo siano una cosa che si fa con le carte…
– …o al computer…
– …o vestendosi da elfi e andando nei boschi.
– Preferisci non sapere perché a Gianluca Didino vengano in mente certe domande.