Dieci Buoni Motivi
per NON leggere “L’arrivo di Saturno”
- Perché parla dell’amicizia di due ragazze che erano ragazze negli anni Settanta e del racconto degli anni Settanta non se ne può più. Però quell’amicizia era vera.
- Perché una di quelle ragazze è sparita nel nulla quando era ragazza ancora, e questo sembra un giallo. Però è vero.
- Perché in quella sparizione converge la storia peggiore del nostro paese: i servizi segreti, il lodo Moro, la P2. Sembra una sceneggiatura. Però è vero.
- Perché il caso Toni-De Palo (la ragazza sparita era Graziella De Palo) è stato già raccontato in molte inchieste. E’ vero. Però non è cambiato nulla.
- Perché non crederete davvero che la strage di Bologna, Gladio, il traffico d’armi, le navi dei veleni siano argomenti che hanno a che fare con la letteratura? Invece sì, se la letteratura intende guardare al mondo che ha intorno, e con quelle vicende non ha ancora fatto i conti.
- Perché questo romanzo ne contiene un altro, e questo altro racconta la storia di un falsario chiamato a dipingere un Giudizio Universale in un santuario delle Marche. Il santuario è vero, il falsario anche, tutto quello che avviene nel romanzo è falso.
- Perché come si fa a credere che in un paese sperduto la morte di una giovane pittrice abbia causato sciagure e maledizioni? Infatti non è vero. Forse.
- Perché cosa ha a che vedere con la storia di Graziella De Palo l’arrivo di un agente del controspionaggio inglese, figlio di un’illusionista, nel carcere dove è rinchiuso il falsario? Nulla, e molto. Perché anche la storia di Graziella è piena di falsari e di agenti segreti.
- Perché non bisogna mescolare realtà e finzione, non fiction novel e letteratura fantastica e autofiction. Ah, no?
- Perché la letteratura mente anche quando dice la verità. E allora, di cosa parla questa storia? Di realtà o finzione? Di tutte e due, e allora è meglio non leggerla, giusto?
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “L’arrivo di Saturno”