I Tre Colori di Michele Nenna

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VIOLA

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Il colore di uno dei libri a cui sono più legato è il viola, quello dell’edizione tascabile di Manuale per ragazze di successo di Paolo Cognetti. Una raccolta di racconti che mi ha entusiasmato per via della forza rivelatrice di gran parte – se non tutti – di loro. Due amici di scuola finiscono in una mansarda nel pieno di una festa fino a lasciarsi prendere dalla passione più umile che possa mai esistere. Una ragazza viaggia con il suo compagno dritta verso un matrimonio inutile, e tra sigarette e finestrini abbassati, le si rivelerà tutta l’instabilità che avvolge il proprio rapporto ormai alla deriva. Quando penso al viola lo associo subito a questa raccolta. E poi a Minimum Fax c’era Riccardo Falcinelli, una garanzia in fatto di design e copertine.

 

CAFFELLATTE

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Lolita di Vladimir Nabokov, forse il libro più amato e odiato di sempre. L’incipit mi stregò all’istante. Ogni volta che mi capita di leggero muovo le labbra e pronuncio le parole sottovoce, in modo da creare nella mia bocca quello che Nabokov descrive con affilata precisione. Un romanzo cruciale per la storia della letteratura – la questione di Walter Siti e del suo prete pedofilo è nulla in confronto allo scalpore messo su da Lolita. Adelphi ha ristampato diverse edizioni, ogni volta con colori diversi. Qualcuno l’ha trovato azzurro, qualcun altro verde. La mia edizione è caffellatte, scovata nei magazzini del Libraccio di Milano. La custodisco gelosamente, un po’ come quando mi capita di difendere il suo autore dalle insidie dei perbenisti rompi scatole.

 

AVORIO

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Era il mese di maggio di qualche anno fa quando acquistai la mia prima raccolta di racconti di Carver. In giro per il web ce ne sono a bizzeffe, ma io volevo la mia dannata copia cartacea. Non volevo più leggere quello che postavano i blog e siti vari. Così presi Cattedrale, l’edizione con la copertina realizzata da Alessandro Gottardo aka Shout. Quel giorno, quei racconti piccoli e insidiosi, si fissarono nella mia mente tanto da divorarla a più non posso. Poi ebbi finalmente la mia rivelazione: Raymond Carver sarebbe divenuto il mio amico, padre e modello a cui ispirarsi per qualsiasi evenienza che la vita avrebbe avuto in serbo per me. Riuscire a descrivere una cattedrale ad un non vedente non è una cosa da poco, ma lui con le sue parole è riuscito ad andarci abbastanza vicino, creando così una meraviglia narrativa. La sensazione di stupore che provo da qual giorno ogni volta che leggo un suo racconto – come una sua poesia, del resto – mi fa sempre il solito effetto del novellino alle prime armi con qualcosa di molto più grande. E poi da quel giorno è iniziata la mia personalissima collezione di edizioni carveriane firmate da Gottardo. Mica poco!

I Tre Colori di Michele Nenna
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