di Antonello Saiz

Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”
Libraio a Parma con Alice Pisu di “Libreria Diari di bordo”

 

 

 

 

 

 

 

“Non è vero che se alzi il livello il pubblico diminuisce”.
Nicola Lagioia

Letture spumeggianti e dotate di un grande ritmo da destinare a giovani lettori.

18644725_10213651013538289_1187430732_n
Sabato 20 maggio ai Diari, poco prima di partire per il Salone del libro di Torino, abbiamo presentato il nuovo romanzo “Come una canzone” di un giovane scrittore di nome Luca Giachi.

18624891_10213651013218281_1869273614_nDa più parti si sente dire che i giovani non leggono più, che non si interessano più della cultura che i libri portano con sé e che si accontentano di restare “nella loro ignoranza”, nel senso che ignorano ciò che di buono un libro, che sia di narrativa o di qualsiasi altro genere, regala a chi lo legge. Sono stato, appunto, al Salone del Libro di Torino e ho incontrato all’entrata, in giornate magnifiche di sole, file di giovani che venivano da tutta Italia, code di ragazzi agli stand per comprare libri, facce belle di giovani ragazzi alle presentazioni. Non solo non è vero che se alzi il livello il pubblico diminuisce, ma riesci a intercettare, a quanto pare, pure il pubblico dei Giovani. Se a un ragazzo giovane (NON LETTORE) venisse offerta la possibilità di leggere un libro come quello di Luca Giachi siamo proprio sicuri di non destare il suo interesse? I libri dovrebbero essere parte integrante della vita di un uomo giovane, ne preservano la fantasia oltre che accrescerne la cultura. I libri in un giovane dovrebbero alimentare sogni e speranze, aprire la mente all’accettazione di ciò che è altro da sé e alla capacità di ragionare e immaginare. Chi ha detto che il tempo passato a leggere non possa essere leggero? Assodato tutto questo e l’importanza della lettura nella vita di ciascuno di noi, si potrebbe pensare di tracciare un percorso di libri e titoli interessanti per i ragazzi. Provo a metterne assieme in questo Zaino qualche titolo. 

18716429_10213651013658292_1441780703_nTrovare libri che affrontano temi profondi senza mai essere retorici non è complicato. Regalare ai ragazzi giovani storie delicate che affrontano anche temi spinosi, può essere, invece, una soluzione per catturare la loro attenzione.
Proprio come gli ultimi due scritti dal giovane musicista e scrittore romano Luca Giachi, “Oltre le parole” e “Come una canzone”. Due libri scritti molto bene, con una trama brillante ed esilarante, un bel ritmo incalzante tale da rendere la lettura frizzante e spumeggiante. Due storie, senza grandi pretese, di vite giovani, due bei racconti capaci di descrivere dettagliatamente una realtà senza essere mai noiosi, libri dotati di un gran ritmo e di una grande capacità fotografica nelle descrizioni di una città come Roma.

18716798_10213651013978300_662714776_nUn paio di anni fa ero rimasto colpito dalla semplicità di una storia romantica e commovente, ma soprattutto ben scritta. Il titolo era appunto “Oltre le parole”. Qui tutto ha inizio quando una 500 gialla, come quella raffigurata magnificamente in copertina, cade dal cielo in una calda giornata estiva a Roma. Ed è qui che conosciamo la prima protagonista, Alessia, una trentenne che vive un momento delicato della sua vita in cui vorrebbe cambiare tutto, ma le manca il coraggio e la forza e si lega ad un fidanzato che neanche ama, con un lavoro che non la soddisfa e gli studi che non riesce a portare a termire. Il primo protagonista maschile invece è Matteo, un neolaureato che lavora in polizia grazie ad una raccomandazione. La seconda protagonista è Nadia, l’autrice delle lettere trovate nel cruscotto della 500 caduta dalle nuvole, mentre il secondo è il destinatario delle lettere, Federico, un uomo di cui non sappiamo quasi nulla fino a quando non sarà Nadia stessa a parlarci di lui. Storie d’amore che si intrecciano con i due ragazzi che riusciranno a rintracciare Nadia e a fare chiarezza su tutta la storia. Un libro d’amore che va oltre la morte, che continua a vivere grazie a parole scritte molti anni prima, da due ragazzi innamorati e destinati a rimanere legati per sempre. Bisogna aspettare le ultime pagine per sapere come la 500 sia potuta precipitare dal cielo, per scoprire se sia accaduto veramente oppure no.
18685486_10213651013698293_413560304_nLuca Giachi ha pubblicato di recente e sempre per Hacca edizioni “Come una canzone”, un altro bel romanzo di formazione con una profonda riflessione sul disagio di una intera generazione. Un bel romanzo giovane che parla a tutti. Questa storia comincia quando Mattia, trentacinque anni, che lavora in una agenzia immobiliare, con lo sguardo perennemente rivolto oltre la finestra per vedere quando smetterà di piovere, decide di ricominciare a suonare. Suonare musica indipendente, o, come la chiama lui, musica per disadattati. Nel romanzo c’è poi Letizia, che escogita piani per fuggire. Fuggire da Roma, dalla sua famiglia. Dal mondo. Dietro questa voglia di uscire dall’Italia nasconde ovviamente altri problemi ben più complessi e poco chiari. Roma fa da sfondo a questa storia con la vivacità di città eterna e ombelico d’Italia, ultimo approdo di una gioventù che fatica a realizzarsi, e dopo il quale non resta che espatriare. E poi c’è un gruppo musicale che fa le prove all’istituto “Peni infranti e vagine complessate” creato dalla mitica “Strabusso”, basagliana e sessantottina. “Come una canzone” è una fabbrica di sogni, che si fanno fatica a realizzare, che si rimpiangono, o che semplicemente ci tolgono il fiato.

A proposito di letture giovani e che si leggono tutte di un fiato, rimandendo sempre dalle parti della casa editrice marchigiana Hacca, segnaliamo il terzo romanzo di Roberto Delogu “L’amore come le meduse”. Siamo nella piccola isola di Carloforte e ci vengono narrate le vicende di Vincenzo e Teo, cresciuti con la convinzione di essere gemelli, finché un giorno si separano. Teo, verso una carriera di magistrato e una relazione sentimentale che sfiora il masochismo. Vincenzo a crescere una figlia che vede sua madre andarsene di casa, e che si rifugia nel suo mondo virtuale, cadendoci dentro come fosse un burrone.Vincenzo e Teo sanno di essere fratelli, anche se qualcosa non torna. Per loro non è un dramma: sono abituati a ignorare i bisogni, a non dare fastidio, a essere felici con poco. 
18685448_10213651013938299_1506218700_nSi può attrarre un giovane lettore anche raccontando la vita, con le sue miserie, attraverso quello strumento complesso che è la comicità nella scrittura. Per la casa editrice Del Vecchio ci hanno provato Ivan Baio e Angelo Orlando Meloni con “Cosa vuoi fare da grande”, un romanzo tragicomico sul futuro dell’istruzione italiana.
Guido Pennisi e Gianni Serra sono due bambini strani; nessuno sembra accorgersi di loro nella Scuola elementare Attilio Regolo di Milano. Figuriamoci il giorno più atteso dell’anno, il giorno in cui l’anonimo istituto si prepara ad accogliere il più famoso e ricco inventore del mondo, colui che ha dato alla luce il “futurometro”, una macchina destinata a cambiare il futuro dei ragazzi e il sistema dell’istruzione italiana. È tutto pronto nella palestra: festoni appesi, mamme in ghingheri, autorità tirate a lucido. Un’Italia da sempre provinciale è accalcata in quello stanzone, un Paese di adulti mancati pronti a lavarsi le mani del futuro dei loro pargoli con la benedizione della tecnica. La sfida finale alle fantasie infantili è cominciata, ma, forse, gli adulti non hanno fatto i conti con i terribili gemelli Smargotti della terza F. “Cosa vuoi fare da grande” è un romanzo divertente e avventuroso in cui i sentimenti sono trattati con delicatezza e verità. Una storia che semina ironia e malinconia, lasciandoci alla fine, sbalorditi, di fronte alla domanda che non dovremmo mai smettere di porci. Come è stato detto da molti critici “Cosa vuoi fare da grande” è un romanzo comico, visionario, eccessivo, divertentissimo con una sorprendente satira sociale sul nostro presente, sui difetti e le mancanze della pubblica istruzione.

Sempre la casa editrice Del Vecchio ha pubblicato qualche anno fa un romanzo carico di ironia e scritto da Gianni Agostinelli dal titolo “Perchè non sono un sasso”. Nel libro, il protagonista Matteo Gemmi, lasciata la facoltà di filosofia, con poca convinzione e nessuna ambizione, cerca lavoro: vende prima abbonamenti alla tv satellitare, poi assicurazioni sulla vita porta a porta. Infine opta per dei corsi di formazione con scarsi risultati e nessuna conseguenza. Ma è proprio durante i due periodi di prova, un po’ per invidia, un po’ per capire come “recuperare lo svantaggio”, che comincia a ” curiosare nei microcosmi altrui”, soprattutto quelli delle persone “normali”, con un posto fisso, un mutuo, una famiglia e le vacanze da organizzare. La curiosità diventerà presto la sua occupazione principale: Matteo decide di passare la vita a pedinare le persone, con regolarità, annotando eventi e impressioni. Ed è durante uno dei suoi pedinamenti che incontra l’anziano signor Alunni, in un bar, che lo guiderà in esperienze ai limiti del parossismo, e forse anche verso una svolta decisiva. Sullo sfondo, un mondo fatto di luoghi comuni, (come quelli sugli immigrati: «Che i sudamericani secondo le regole del pensiero comune sono privilegiati rispetto agli altri stranieri perché meno pericolosi e più creativi. L’unico neo è che delle volte gli prende la saudade e allora sono tristi»). La narrazione penetra in un mondo di disparità e ipocrisie sociali, evidenzia mediocrità e volgarità, ridicolizza il mondo della televisione. Afflitti dall’incapacità di costruire rapporti, dal precariato che non è solo lavorativo ma esistenziale, legato a doppio filo alla ricerca ossessiva del posto fisso, di una felice stabilità che è mito e narrazione di un’Italia che fu. Leggiamo di competizione e odio insensati, conformismo e disperato bisogno d’appartenenza. Tutto raccontato senza mai una punta di patetismo, ma con la lente del distacco e dell’ironia.

18644246_10213651013618291_1412631784_n

A gennaio di quest’anno per la casa editrice Nottetempo è uscito il romanzo di Ida Amlesù dal titolo “Perdutamente”.
downloadNel libro, una donna di cui non viene mai detto il nome racconta la propria giovanissima vita: l’infanzia bizzarra nella casa dei genitori con un padre fatto d’aria e una madre sempre in pantofole, le conversazioni con gli oggetti, la passione per il misterioso musicista Volodja, il tentato e tragicomico suicidio, l’improvvisa partenza per la Russia alla ricerca dell’amore, la disillusione, l’incontro con il Diavolo a Pietroburgo e in ultimo la fuga a Saratov. Compagni di un viaggio che porta a un’approssimativa e molto umana conoscenza di sé, alcuni personaggi inconsueti ma familiari: il fantasma di Marx, san Catello, il gatto parlante Varenucha, un dio a forma di uovo e un diavolo danzante. Un esordio comico e tragico, miscellaneo come la sua giovane autrice che ha cominciato inventandosi una biografia pericolosamente somigliante alla sua vita.
Sempre edito da Nottetempo è il romanzo di Giorgio Ghiotti, “Rondini per formiche”.
Tommaso e Nicole Ciabatti sono fratelli e complici. Vivono in una bella casa dentro la quale, però, il padre è fuggito e la madre è impazzita. Tommaso e Nicole studiano e si curano dei genitori, responsabili e precisi come talvolta sono i bambini. Certo, vedono cose che gli altri non vedono, e si innamorano di persone che altri non guardano e di libri che altri non leggono, barattando la realtà con le storie, come rondini per formiche, si affacciano alle finestre aperte su una Roma seducente e leggono i giornali a voce alta per incorniciare le loro vicende familiari con lo spazio e il tempo di tutti. Come i ragazzi di Prevert, anche quelli di Giorgio Ghiotti, “si baciano in piedi e non ci sono per nessuno” ma non sempre hanno un letto dove stendersi e stare abbracciati. Al suo esordio nel romanzo, Ghiotti con un tono sognante e visionario e una lingua possente, racconta i disastri e gli amori dei ragazzi che, seduti su un motorino, corrono per viali e vicoli fino a diventare grandi.

downloadNella collana Penne di LiberAria, una giovanissima casa editrice barese che si è finora distinta per la sua filosofia all’insegna della qualità letteraria e della cura per l’oggetto-libro, è uscito da qualche mese il libro di Azzurra De Paola. Una madre e un figlio sono il nucleo attorno al quale ruota la narrazione del fulminante romanzo d’esordio di Azzurra de Paola, un microcosmo chiuso e autarchico in cui un giorno appare il Dottore, un uomo “perbene” e dalla singolare capacità d’amare, la cui presenza sconvolgerà per sempre i destini dei protagonisti. Grazie a una prosa poetica, dolcissima e violenta insieme, Il peso minimo della bellezza racconta, con forza straordinaria, i piccoli drammi e le enormi sofferenze di questo triangolo amoroso, rivelando al lettore i lati oscuri e taciuti della forma d’amore più pura che esista, quella tra madre e figlio.
Qualunque ragazzo giovane non potrebbe non essere catturato dai diciassette racconti che compongono la raccolta “Stelle ossee” sempre pubblicata da LiberAria editore e scritta da Orazio Labbate. Innamorati nell’Apocalisse, becchini sepolti vivi, incendiari di anime, demoni meridiani, cimiteri e atmosfere crepuscolari sono le figure e le suggestioni che animano “Stelle Ossee”. I racconti di Orazio Labbate evocano un territorio arcaico e ancestrale, in cui le tradizioni più tipicamente meridionali, legate al mistero e al sacro, trovano un terreno comune con la letteratura e l’immaginario d’Oltreoceano, ideando un microcosmo archetipico, atopico e peculiare al tempo stesso. Labbate conferma l’originalità di una voce ibrida e profondamente personale e la complessità del suo universo narrativo, ispirato al Southern Gothic americano e alla migliore letteratura Siciliana, dando vita a un Sud che si fa luogo letterario, in cui si fondono le suggestioni di scrittori come Flannery O’ Connor, McCarthy, Faulkner, Poe, insieme a Bufalino, Consolo, D’Arrigo, Sciascia. Diciassette racconti che trascineranno il lettore in un mondo onirico, immaginifico e suggestivo, diciassette frecce scoccate al lato oscuro che alberga in ogni essere umano.

A conclusione del Salone del Libro di Torino Nicola Lagioia ha detto : ” Non è vero che se alzi il livello il pubblico diminuisce. Se alzi il livello e lo fai in una ottica di vera inclusione e di vera partecipazione può capitare, non che il pubblico si allarghi, ma che il pubblico smetta di essere pubblico; rompa il guscio odioso che separa la società dello spettacolo dalla vita vera. E, non più pubblico si trasformi di nuovo in una comunità di fratelli e sorelle felici di esserci e di vivere tutto questo insieme.”
Le letture spumeggianti che trovate nel mio zaino oggi sono:

"Come una canzone" di Luca Giachi, Hacca Edizioni.
“Come una canzone” di Luca Giachi, Hacca Edizioni.
"Oltre le parole" di Luca Giachi, Hacca Edizioni.
“Oltre le parole” di Luca Giachi, Hacca Edizioni.
"L'amore come le meduse" di Roberto Delogu, Hacca Edizioni.
“L’amore come le meduse” di Roberto Delogu, Hacca Edizioni.
"Cosa vuoi fare da grande" di Ivan Baio e A.O.Meloni, Del Vecchio editore.
“Cosa vuoi fare da grande” di Ivan Baio e A.O.Meloni, Del Vecchio editore.
"Perchè non sono un sasso" di Gianni Agostinelli, Del Vecchio Editore.
“Perchè non sono un sasso” di Gianni Agostinelli, Del Vecchio Editore.
"Perdutamente" di Ida Amlesù, Nottetempo edizioni.
“Perdutamente” di Ida Amlesù, Nottetempo edizioni.
"Rondini per formiche" di Giorgio Ghiotti, Nottetempo edizioni.
“Rondini per formiche” di Giorgio Ghiotti, Nottetempo edizioni.
"Stelle Ossee" di Orazio Labate , LiberAria editore.
“Stelle Ossee” di Orazio Labate , LiberAria editore.
Nello Zaino di Antonello: letture da destinare ai giovani lettori