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Da un’idea del sociologo napoletano Vincenzo Moretti, “La notte del lavoro narrato” il 28 aprile 2017 è alla quarta edizione.

18199008_1873952906251161_7392486144161630670_nA Potenza sono stata invitata a partecipare presso il Laboratorio 3D Art Revolution, che organizzava all’interno della manifestazione, un evento condotto dalla giornalista Angela Di Maggio, in cui si prevedevano diversi interventi per declinare, ciascuno secondo le proprie inclinazioni, il tema del lavoro.

18157364_1873953236251128_5327958674575535310_nIo so parlare solo di libri e allora sono andata alla ricerca di una storia che coniugasse tre parole: notte, lavoro e narrazione.
Il caso Kent Haruf le conteneva tutte, a partire da notte, parola non solo contenuta nel titolo del suo ultimo romanzo, “Le nostre anime di notte”, ma elemento fondamentale nell’economia del romanzo. Non basta, la notte allude alla morte, che incalza Kent Haruf nei mesi frenetici e febbrili che gli restano per scrivere quello che può essere considerato il suo testamento, il lascito ai lettori, che grazie a NN in Italia hanno potuto conoscerlo e amarlo con “La trilogia di Holt”. 

Inoltre il caso Haruf si prestava a essere la narrazione di un lavoro ben fatto, che nel mondo editoriale non è così scontato come si può credere ed è dimostrato dal fatto che “Canto della pianura”,  il primo romanzo in ordine cronologico ma secondo in ordine di pubblicazione per i tipi NN (e poi scopriremo il perché) era già stato pubblicato da Rizzoli senza fare nessun scalpore.31tnDv8Xz-L._BO1,204,203,200_

La casa editrice NN, fondata da un gruppo di tre amici nel 2014, (anche la storia di questa casa editrice indipendente meritava di essere narrata nella notte della manifestazione, come esperienza di un lavoro consapevole, originale ed entusiasmante) sceglie lo scrittore americano come capolista del nascente, e al momento della scelta ancora non esistente, catalogo.

Cosa si intende per il caso Haruf? La dimostrazione che nonostante le cifre allarmanti sulla lettura e i lettori, il passaparola, fenomeno imprevedibile ed eccezionale, è ciò che segna il successo strepitoso di un libro. Senza cadere in facili generalizzazioni: il caso Haruf è la prova che i lettori sanno scegliere, selezionare ed evidenziare una storia di spessore, se accompagnata da un progetto consapevole e nitido.

eugenia-dubini-nn-editoreEugenia Dubini, una dei tre editori che hanno dato vita a NN, spiega che l’ultimo libro di Haruf, uscito il 13 febbraio 2017 nelle librerie italiane, non scala le classifiche, ma atterra direttamente sulla montagna dei libri più venduti, un miracolo, una cosa rara e impossibile per una casa editrice nata da soli due anni, un adynaton come direbbero i Greci e i critici letterari. Uno di quegli adynata che solo la Letteratura, la Grande Letteratura, sa e può compiere.

haruf-anime-kJnB-URGgzglmEZYLkZd-1024x576@LaStampa.it_“Le nostre anime di notte” rimane primo in classifica per settimane e per mesi tra i primi.

Un miracolo, che Dubini riesce a descrivere con parole meravigliose: perché era un libro atteso dai suoi lettori, non li ha traditi e tramite loro sta andando a trovarne altri. Forse anche perché lì dentro c’è un messaggio necessario, e necessario soprattutto oggi: puoi sempre darti un’altra occasione per essere felice, se trovi in te stesso un po’ di coraggio.

Lo stesso coraggio fiducioso ed elettrizzante che NN ha messo nel dare una casa definitiva all’opera di un grande scrittore, inspiegabilmente trascurato in Italia. Come questo lavoro  sia avvenuto era mia intenzione narrare nel corso della notte.

Il 19 marzo del 2015 NN pubblica i suoi primi due titoli: uno è Benedizione di Kent Haruf. Un inizio romanzesco che vale la pena narrare, perché il fascino della storia di NN è che sembra essa stessa un romanzo, avvincente e fulminante come quelli che pubblica.

NN viene fondata nel febbraio 2014, ma ad aprile non ha ancora un titolo che possa essere considerato il tuffo nella nuova avventura, tale da dare l’idea della stessa.

Poi, poco prima della Fiera di Londra, la prima grande fiera dell’editoria a cui partecipa il marchio NN, un titolo colpisce l’attenzione di Eugenia Dubini: Benediction di Haruf.

Cominciano a leggerlo in tre: Dubini stessa, l’editor della casa editrice Gaia Mazzolini, e un traduttore Fabio Cremonesi.

L’annullamento del volo di ritorno da Londra, concede a Dubini e Mazzolini dieci ore di attesa sufficienti per terminare il libro, guardarsi negli occhi commosse e comprendere che hanno trovato il loro primo libro, che possa definire l’identità della casa editrice. A suggello dell’intuizione giunge la mail del traduttore Cremonesi che si dice commosso e innamorato dalla lettura del romanzo. 

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NN acquista i diritti prima di Benedizione e poi dell’intera Trilogia, in accordo con Haruf sceglie di non seguire l’ordine cronologico dei romanzi, perché lo scrittore stesso definisce la sua una trilogia slegata, che non ha un inizio e una fine, perché i tre libri hanno la stessa ambientazione, l’immaginaria cittadina di Holt, ma i personaggi e le situazioni cambiano e i rimandi da uno all’altro sono esili fili della memoria della cittadina. NN decide di pubblicare per primo il titolo in cui si era immediatamente riconosciuta, Benedizione, e lo affida a Fabio Cremonesi, che si rivela voce perfetta per Haruf, anche se di lì a poco dovrà prestare non solo la voce ma anche il corpo allo scrittore americano. 

Foto di Stefano Saporito, scattata alla Libreria Diari di Bordo di Parma
Foto di Stefano Saporito, scattata alla Libreria Diari di Bordo di Parma

Gli editori scrivono ad Haruf per comunicargli la felicità di cominciare la loro avventura editoriale con i suoi libri, che in maniera “magica” rispecchiano in profondità il loro progetto.

Kent Haruf risponde che è lieto di diventare uno degli orfani accolti tra le braccia del marchio NN.

Sì, perché NN è l’acronimo usato fino al 1974 sulle carte d’identità per indicare i figli di padre ignoto.

Anche il nome si presta ad essere il racconto di un lavoro narrato, con un tocco di magia.

Dubini lo presenta in maniera romanzesca: un giorno Edoardo Caizzi,edo_nn uno dei tre editori NN, nel chiudere una conversazione esclama: – Ti lascio perché devo andare a pranzo con quelli della casa editrice senza nome.

Gaia Mazzolini, presente alla scena, commenta chiedendo come si chiamassero i senza nome sulle carte d’identità: – NN, non è vero?

downloadAlberto Ibba ed Eugenia Dubini si guardano folgorati: è il nome che cercavano, quello giusto, e come per magia, dal nome, tutti i tasselli si sono composti in un mosaico: le scelte, la veste grafica, la costruzione del catalogo, e soprattutto il senso profondo della missione editoriale, la ricerca dell’identità del nostro tempo, che sia in grado di intercettare la rivoluzione in atto nella lettura e il nuovo modo di sentirsi lettori. A partire da una proposta editoriale innovativa, non più articolata in collane, suddivise per generi e nazionalità degli scrittori, ma in serie, ciascuna dedicata a un tema specifico. Alla base delle diverse iniziative editoriali targate NN e della multiforme funzionalità del libro, dalle pagine del frontespizio a quelle bianche finali, c’è un proposito forte che è quello di mettere in relazione l’identità dell’editore con quella del lettore.

Ma torniamo a Kent Haruf, per concludere la narrazione sul lavoro che è dietro questo strepitoso successo.

Abbiamo lasciato Cremonesi al lavoro sulla traduzione di Benedizione. Scrive ad Haruf per avere delle delucidazioni, ma non ha risposta, come non ha risposta Dubini che gli scrive proponendogli delle copertine.

Kent Haruf muore all’improvviso il 30 novembre 2014, ma ha fatto in tempo a consegnare al suo agente letterario americano “Le nostre anime di notte”. NN acquisisce immediatamente i diritti.

dsc_0464-e1488547567725Si apre un dilemma per gli editori: mantenere inalterato il progetto editoriale, pubblicando la Trilogia di Holt o anticipare l’ultimo libro in concomitanza con l’uscita in America?

Coraggiosamente NN sceglie di non cambiare rotta, di accompagnare i lettori alla scoperta di Haruf, libro dopo libro, fino all’opera conclusiva, che prefigurano come un dono per quanti avranno avuto modo di apprezzare uno dei più grandi interpreti della letteratura americana contemporanea.

Hanno avuto ragione, e il successo della Trilogia è coronato dalla bandiera sulle vette della classifica dei più venduti per l’ultimo romanzo, “Le nostre anime di notte” che grazie a NN possiamo come lettori apprezzare nel suo significato profondo e culminante di una carriera narrativa di grande spessore.

Il caso Kent Haruf dimostra con la narrazione di un lavoro ben fatto che persegue la bellezza, senza forzare i tempi ma concedendosi il tempo per poterla apprezzare, se non garantisce il successo, lo rende molto probabile.

Non può mancare, e anche di questo il caso Haruf è prova, quel tocco di magia e di fortuna che sempre devono accompagnare la perizia dei gesti con cui affidiamo ai venti le vele delle nostre imprese.

La notte del lavoro narrato: il caso Haruf