Chiara Ruggiero
Chiara Ruggiero

 

 

 

 

 

 

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GIALLO

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Il giallo è il colore che solitamente associo a John Fante, perché questo è il colore che mi piaceva sin da piccola ed è in qualche modo, il colore che associo alla giovinezza.

Ma John Fante non è di certo uno scrittore di libri per ragazzi o per adolescenti, perché la sua è una scrittura densa e matura, che riesce a scavare a fondo e raggiunge le corde dell’animo, non a caso è in assoluto il mio autore preferito.

Nello specifico, penso al giallo e penso ad un romanzo bellissimo e intenso come “Chiedi alla polvere”, che narra una storia d’amore complicata e sbagliata e allo stesso tempo, racconta le mille peripezie vissute da Arturo Bandini – il protagonista del capolavoro di John Fante – per diventare lo scrittore più bravo e più famoso d’America.

Nel bel mezzo della trama, ci sono le inevitabili cadute di questo bizzarro protagonista e le sue vorticose discese, segnate dagli stenti, dai lunghi digiuni e dai violenti rifiuti di Camilla Lopez, la bellissima e diabolica cameriera di cui Arturo Bandini si è follemente innamorato.

Chiedi alla polvere è un libro intriso di dolore, di humor, di ironia e di pura poesia ma allo stesso tempo, è un libro che fa bene all’anima e al cuore perché dimostra cosa si è realmente disposti a fare pur di raggiungere i propri obiettivi e poco importa se si insegue il successo, la gloria o una bella donna.

 

ROSSO

carne-viva-merritt-tierce-librofiliaIl rosso è invece il mio colore preferito e se penso a questo colore, non posso non associarlo a “Carne viva”, il romanzo d’esordio di Merritt Tierce: un libro sincero, spietato e molto brutale, nel quale il fascino e lo sbigottimento di cui sono intrise le pagine, creano un senso di stordimento e disorientamento che accompagna il lettore, dalla prima all’ultima pagina. Insomma un libro nel quale non esiste e non è previsto alcun lieto fine.

Quella narrata nel romanzo di Merritt Tierce è la storia di un vuoto abissale o meglio, è la storia di una ragazza brillante e piena di belle speranze, che, al ritorno da un viaggio di volontariato in Messico, scopre di essere incinta e l’umiliazione, la vergogna e il senso di inadeguatezza, accompagneranno la ragazza per tutto il resto della sua esperienza di madre, di moglie e soprattutto di donna.

Insomma, “Carne viva” offre uno spaccato di vita molto reale e sincero, fatto di ottima scrittura e di una potenza narrativa quasi vivida, intrisa di ferocia, di sensibilità e di vulnerabilità, che ovviamente non può e non deve essere mai giudicato dal lettore, nemmeno quello più pudico e severo.

 

BIANCO

bandiera-usa-librofiliaIl bianco è il colore che mi fa pensare alla letteratura che io amo e prediligo, ovvero la letteratura nordamericana (non a caso, nel mio blog, mi occupo quasi prevalentemente di quella), probabilmente perché i 2/3 della bandiera nordamericana sono occupati proprio da questo colore, che solitamente viene associato alla purezza e al candore.

Quello che gli Stati Uniti rappresentano da sempre nell’immaginario collettivo è piuttosto indefinibile e in continuo divenire, poiché ognuno di noi troverà una motivazione valida e variegata per spiegare e per alimentare il proprio “american dream” anche se qualcuno, ha cercato di assassinare proprio questo bel sogno americano.

Mi riferisco proprio a “Il grande Gatsby”, il capolavoro di Francis Scott Fitzgerald, pubblicato per la prima volta nel 1925 e ancora amatissimo da tutte le generazioni. Insomma, un libro che porta in scena una storia triste e amara, seppur apparentemente sfavillante e luccicante, intrisa di ipocrisie, complotti e tradimenti su quelli che furono definiti gli “anni ruggenti” (1919-1929), dimostrando come gli ideali dell’epoca quali il successo, il benessere, i soldi, l’emancipazione e l’avanguardia culturale, si siano letteralmente frantumati dinanzi alla corruzione e allo scontro con la realtà dei fatti. Si squarcia quel velo fatto di ricchezza e di sfarzo e al suo posto restano l’indifferenza, la solitudine e l’amoralità.

I Tre Colori di Librofilia