di Maria
Una nuova avventura degli strampalati poliziotti del commissariato di Pizzofalcone a Napoli.
“Pane” (Einaudi) affronta temi drammatici, come la violenza della camorra, il pizzo, la vita nei quartieri malfamati di Napoli, stemperandoli con l’ironia e la simpatia con cui vengono descritti i personaggi ed anche con le poetiche ambientazioni partenopee.
La storia è semplice ma avvincente ed è resa leggera e godibile dallo stile lirico e scorrevole di De Giovanni, che, come sempre, in maniera equilibrata e garbata ci trasporta con i suoi “Bastardi” negli anni ’80 per farci trascorrere momenti distensivi di piacevole lettura. 
La vita quotidiana dei singoli componenti il commissariato di Pizzofalcone, così ben descritta, cela piccoli e grandi drammi tipici della più variegata umanità, in modo tale che ognuno di noi vi si possa immedesimare.
Temi di fondo restano – ed a ciò De Giovanni ci ha ormai abituati – l’amore, la famiglia, l’onore, l’amicizia, i sogni, la fame. Il tutto simboleggiato, questa volta, dal pane, che da il titolo al libro: pane fatto rigorosamente col lievito madre.
Non mancano, infatti, anche questa volta deliziosi riferimenti culinari, in particolare alla cucina napoletana.
“Ma la domenica ha di buono che prima o poi finisce.
Le cose ricominciano come sempre, si riprende la corsa e ciascuno ritrova la propria faccia arcigna e la propria cravatta.”.