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Ma quanto è carina Lucilla Scintilla?

Con Luigi ci innamoriamo subito dei suoi codini rossi e della zazzerra fulva che spicca nella pagina bianca, evidenziata dai tratti neri dei disegni  di Charles Dutertrelillustrateur-charles-dutertre-expose-lautre-lieu

alex-cousseau-rencontre-les-enfants-de-cm1-et-cm2Il testo di Alex Cousseau in “ Lucilla Scintilla e il suo cucciolo” (Sinnos) è allegro e sbarazzino. La protagonista parla in prima persona e questo io fa scattare l’immedesimazione del mio piccolo monello, che è attratto dalle imprese di Lucilla e subito si appassiona alla ricerca. La cagnetta del nonno è sparita, perché sta per dare alla luce i cuccioli, uno dei quali sarà di Lucilla. Proprio al futuro cucciolo di sua proprietà Lucilla si rivolge con il tu che rende la lettura piena di brio. Quando poi li vedremo disegnati (ma non possiamo rivelarvi dove si sono nascosti, per non rovinare la sorpresa piena di ironia della penna di Alez Cousseau) sarà subito chiaro dalla matita di Charles Dutertre quali dei tre cuccioli è quello di Scintilla (anche se lei ancora non l’ha scelto.)

La traduzione dal francese di Angela Attolini conserva verve e briosità. L’avventura di Lucilla accarezza il segreto più grande con cui un bimbo deve fare i conti: il mistero della nascita, e riesce a raccontarlo con un sorriso pieno di meraviglia, senza risolverlo fino in fondo, perché come ci insegna la saggezza spavalda di Lucilla: è sempre così. Quando i segreti sono ben maturi, li cogliamo e ne arrivano altri.

Io e Luigi non resistiamo: l’avventura di Lucilla ci è tanto piaciuta che siamo desiderosi di condividerla con le altre lettrici di casa, Nuccia e Giusi, perché i libri che sanno riempire gli spazi dell’incanto e dell’allegria non hanno età e vanno bene per tutti coloro a cui si vuole bene.

Si prestano bene alla rilettura sia il testo con la sua allegra brevità, sia le immagini che non solo interpretano  l’ironia sottile del dettato narrativo, ma anche aggiungono dettagli spassosi, interpretano  i sentimenti dei personaggi e amplificano le imprese e la simpatia di Lucilla Scintilla. Per il finale, poi, non ci sono parole, ma solo l’icasticità del disegno che suscita un sorriso di divertimento e di complicità.

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Libro particolarmente adatto in virtù del font leggimiprima di Valentina Mazza e Sara Riccobelli, in maniuscolo, ai lettori in erba che lasciano l’ascolto per sperimentare le prime letture solitarie. Il testo è così carico di dolcezza che il piccolo lettore vi ritroverà forte quel senso sentimentale che sempre accompagna la lettura ad alta voce della mamma o del papà, o di chiunque  si presti,  e che forse è la rinuncia più importante ma fondamentale per diventare un vero lettore “in proprio”.

Io già so che questo libro diventerà il mio personale classico per tutti quei bimbi che si accingono a diventare fratelli o sorelle maggiori e che nella cagnetta del nonno di Lucilla potranno intravedere l’assenza momentanea e non preoccupante della propria mamma.

Me l’ha detto  il mio nonnino. Mi ha detto che fanno spesso così, le cagnoline. Spariscono per qualche giorno e poi tornano con i piccoli.

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Proprio come accade a noi mamme, di ogni specie. Ma soprattutto attraverso l’impazienza di Scintilla di avere nel cagnolino un compagno e un socio di fantastiche avventure, comprendano che anche per loro sta iniziando una nuova stagione, ricca di sorprese:

 Voglio trovarti e voglio vederti quando nasci, cucciolino mio.

Lucilla Scintilla
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