Dieci Buoni Motivi
per NON leggere “I piccoli fuochi”
- Se pensate che un commissario come Maigret o un suo omologo in divisa (persino nell’uniforme più sbagliata del Novecento) sbaglino a usare con riluttanza la pistola, e che un buon poliziotto dovrebbe passare subito alle vie di fatto anziché perdere tempo ad ascoltare, non leggete I piccoli fuochi.
- Se ritenete che Ernst Jünger, tra i più grandi scrittori tedeschi del XX secolo (oltre che eroe di guerra pluridecorato, entomologo dilettante, filosofo eterodosso e libertino impenitente), sia stato “un fottuto nazista che ha cambiato casacca solo per opportunismo”, non leggete I piccoli fuochi.
- Se non credete che un sacerdote spretato e alcolizzato possa essere un acuto indagatore dell’anima altrui, non leggete I piccoli fuochi.
- Se vi piacciono i gialli tutta azione e niente riflessione, non leggete I piccoli fuochi.
- Se vi pare inaccettabile che gli elementi del paesaggio e del clima possano stare alla pari coi personaggi di un racconto, per di più di carattere giallo, non leggete I piccoli fuochi.
- Se siete convinti che la globalizzazione, l’omologazione culturale e l’annientamento dei patrimoni locali costituiscano luminosi esempi di progresso della civiltà umana, non leggete I piccoli fuochi.
- Se trovato bizzarro che la coscienza inquieta dell’investigatore possa essere il vero motore della detection, non leggete I piccoli fuochi.
- Se pensate che in un giallo, tutto, ma proprio tutto (psicologie, dialoghi, atmosfere, digressioni ambientali), debba essere sacrificato alla soluzione del mistero, non leggete I piccoli fuochi.
- Se trovate la musica dell’arpa celtica nobilmente tediosa e siete persuasi che il passato non possa rivivere nel presente (magari sotto forma di entità semi-fantasmali), non leggete I piccoli fuochi.
- Se l’osservazione di Simenon: “Nessun colpevole è tale fino in fondo; nessun innocente ha le mani totalmente pulite” vi sembra troppo assolutoria, non leggete I piccoli fuochi.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “I piccoli fuochi”