Dieci buoni motivi per NON leggere
di Andrea Maggi
1. C’è un solo episodio di sesso esplicito;
2. non c’è nessun anatomopatologo;
3. non si parla di teoria del gender;
4. tra i personaggi c’è una madre rompicoglioni;
5. si parla anche di cucina, ma si preparano per lo più pietanze rivoltanti;
6. l’autore non è una star della TV;
7. ha un ritmo vergognosamente incalzante, ai limiti della moralità;
8. leggendolo ci si fa prendere talmente dalla trama che si rischia di dimenticare il cellulare o la borsa in treno;
9. la protagonista è una donna dell’antichità dotata di grande fascino, ma (e sottolineo, ma) pensa, ragiona e agisce. Uno schiaffo al velinismo imperante;
10. il più importante: l’autore ritiene più grave la seguente dichiarazione di Bruno Vespa della partecipazione a Porta a Porta dei Casamonica.
Vespa dichiarò, infatti: “la lingua greca è troppo ostica per la maggior parte degli studenti perché possano mai assaporare davvero in originale i versi di Omero, i Dialoghi di Platone, le commedie di Aristofane, le favole di Esopo, (…) non hanno senso gli studi immutabili nel tempo. Sostituire lo studio della lingua greca con quello di una lingua moderna può essere soltanto di giovamento ai nostri ragazzi“. (“Fuori Porta”, Panorama, 7/02/2012,  p. 31)
L’autore ritiene che una simile dichiarazione non possa essere stata formulata nel pieno possesso delle facoltà mentali da parte dello stimatissimo giornalista di Rai Uno e pertanto auspica una smentita o, quanto meno, una rettifica. Il problema è che, essendo passati ormai quasi tre anni, l’autore incomincia a sospettare che lo Stimatissimo dicesse drammaticamente sul serio.
Tremate di paura.
Dieci buoni motivi per NON leggere “Il sigillo di Polidoro”
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