Ibby Lampedusa

Dove ti darei appuntamento? In questo momento in Via Roma 34, a Lampedusa, la sede della Biblioteca che verrà: dove sto andando ora all’incontro con una V elementare e ho con me “La principessa e lo scheletro” e “Il Cavaliere Saponetta”, insieme a “Pioggia di Primavera” e “La Leggenda di Zumbi l’immortale”… vediamo cosa accade! Vieni con me?

Ma certo che vado con Ida Antonella, o meglio Della Passarelli, Presidente di Sinnos (casa editrice e cooperativa sociale)!

L’occasione giusta e lo sfondo ideale per fare gli auguri alla casa editrice Sinnos che quest’anno compie 25 anni, e infatti comincio subito con le domande.

Un traguardo importante per la casa editrice Sinnos: un quarto di secolo, con un piede nel secolo scorso. Era il 1990 quando uscivano le prime pubblicazioni. Ne sono passati di anni: 25! Auguri a voi.

Cosa è cambiato nel corso del tempo nel vostro modo di “fare” libri, cosa invece è rimasto immutato? Come si ci sente nella piena maturità dei 25 anni?

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

Grazie per gli auguri!

Sicuramente è cambiata la nostra professionalità. E’ un mestiere che abbiamo imparato facendolo, confrontandoci con gli altri, accogliendo le critiche che ci sembravano fondate. Oggi ci sentiamo più sicuri. Anche se non smettiamo di confrontarci e di imparare. Non è cambiato lo spirito. La scelta di essere cooperativa e di essere tutti coinvolti in prima persona. Responsabili. A volte mi chiedono se non sia difficile gestire le tante voci (siamo in 9). Se pure non tutto sempre fila liscio, e di discussioni ne facciamo, sono sempre discussioni che vedono tutti coinvolti in un unico obiettivo: fare dei bei libri, che portino senso, che lascino segni. E questa è un’altra cosa che non è cambiata. Siamo nati con il desiderio di far sentire ai ragazzi, attraverso storie scritte e illustrate, che conoscere, mettersi nei panni di qualcuno che non conosciamo, scoprire nuovi mondi, o “semplicemente” scoprire che non si è soli nel provare alcuni sentimenti, fosse importante per crescere cittadini consapevoli e capaci di partecipare. Persone dalla mente aperta, vigile e capace di immaginare e progettare.

Non si può non condividere il vostro obiettivo e farlo proprio.

(Mentre io e Della chiacchieriamo, siamo travolte e stravolte dai fatti di Parigi.)

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

Cara Giuditta grazie moltissimo. Il comprendersi vicendevolmente penso sia dato da comune passione, le tue domande hanno un senso. Oggi siamo un po’ più sgomenti e ci chiediamo come quello che stiamo facendo possa avere un senso. Ho scritto stamattina un messaggio a Silvana Sola della Giannino Stoppani perché presenteranno “Hai preso tutto?” ultimo nato della collana Leggimi prima. Un libro semplice, leggero ma spero ben fatto nell’uso della lingua e nel segno delle immagini. Unica illusione/consolazione è che onestamente, io, tu, Silvana e tanti altri compagni di strada, ci muoviamo per vaccinare le nostre bambine e i nostri bambini a lavaggi del cervello di ideologie folli. Questo le ho scritto e questo scrivo anche a te.

Della, condivido il tuo sgomento, ma ancora di più ti dico che ha senso quello che fate, proprio adesso, proprio in virtù di questo orrore. Non solo, ma a mio avviso, in questo momento, di fronte alla barbarie, prende maggiore senso e vigore il “come” lo fate, la vostra origine, il punto da cui siete partiti.

Grazie per aver condiviso con me questa riflessione, che mi fa sentire meno sola e smarrita.

Avete pensato da subito di essere una casa editrice per ragazzi oppure scelte casuali vi hanno portato a sentire la vocazione di avere i ragazzi come pubblico delle vostre scelte editoriali? Da cosa nasce la voglia e il desiderio di pubblicare in maniera specifica per loro? Quali sono i requisiti fondamentali perché un libro sia adatto per i ragazzi?

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

No, da subito abbiamo voluto essere editori per ragazzi. E il luogo dove siamo nati la dice lunga: il carcere di Rebibbia penale, 25 anni fa appunto (anche se il lavoro è iniziato ben prima…) Alcuni di noi erano volontari e alcuni detenuti avevano seguito un corso di impaginazione e editoria e volevano farlo diventare un lavoro. Avrebbero potuto fermarsi al service grafico/editoriale (allora l’impaginazione era ben altra cosa da oggi) ma invece hanno voluto diventare anche editori. Per ragazzi. Per dare loro libri che li facessero crescere più vigili e attenti. Dal carcere un ponte per la costruzione di futuri cittadini responsabili, è quel sovvertimento che cerchiamo sempre di mettere nelle storie che proponiamo. Mai fermarsi alla superficie: conosciamo e impariamo a diffidare di visioni precostituite. E così forse rispondo anche alla seconda parte della domanda: un requisito fondamentale per i libri per ragazzi è quello di dare loro punti di vista diversi, mettere la vita dentro, non voler enunciare messaggi, ma far sì che le storie li portino con sé.

 

Un progetto meraviglioso, di consapevolezza e maturità. Quando i libri diventano una chance, aiutano a crescere e a essere migliori.

Qual è stata l’esperienza più emozionante di questi primi 25 anni? e quale invece il momento più difficile? Quali sono “le delizie” che hanno costellato il cammino della Sinnos e quali invece le “croci” con cui dovete fare ancora i conti?

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

Emozioni tante. Posso cominciare dal giorno in cui inaspettatamente (era il 1992) le biblioteche della provincia di Roma ordinarono ben 500 copie dei nostri primi Mappamondi! Oppure quando Roberto Denti ci invitò a presentare il nostro progetto editoriale, nel 1995, nella sua mitica libreria milanese. O quando Silvana Sola, della Giannino Stoppani di Bologna, mi chiese un appuntamento per parlarmi di come avremmo potuto interagire nella libreria che stavano aprendo a Roma (e che purtroppo ora non c’è più). Noi che pensavamo di non essere assolutamente in grado di essere considerati, consapevoli di essere piccolissimi. E poi ogni nuovo libro che arriva in casa editrice è un’emozione. Sono stati un’emozione il premio Andersen al progetto editoriale, ma anche Giovanni Conso che ha scritto l’introduzione a “Lorenzo e la Costituzione”, insieme a Rodotà, e che è andato in giro per l’Italia a spiegare la Carta Costituzionale “insieme” a Lorenzo, con grande spirito di servizio. È stata un’emozione parlare con Fabio Stassi dei racconti dei giovani profughi che avevo ascoltato grazie a Civico Zero di Roma, e dopo il “no” alla mia idea che fosse lui a raccontarli (perché troppo vicino, mi ha detto) mi ha proposto però la “Leggenda di Zumbi l’immortale”, e mentre parlava, vedere la mano di Federico Appel che mi aveva accompagnato, iniziare a disegnare giungle e battaglie. E’ una grande emozione quella di vedere nascere un libro sotto i tuoi occhi, e un grande privilegio.

L’esperienza dolorosa più grande è stata quella di aver perso Antonio Spinelli, all’improvviso. Antonio ci accompagna ancora, per tanti motivi e per lui abbiamo dato vita al progetto Le Biblioteche di Antonio che non potevamo permettere che non fosse costantemente ricordato lui e il suo impegno per i libri.

Le croci: quelle di vivere in un paese che non ha biblioteche nelle scuole e le cui biblioteche pubbliche sono troppo poche e con pochi fondi. Quella di sentirti dire ogni tanto (per fortuna non così spesso, ma quel tanto che basta) da insegnanti o scuole o rappresentanti delle istituzioni, che non si può troppo sottolineare che i libri vanno acquistati, perché sennò diventa una operazione commerciale. Noi editori vogliamo essere liberi, non avere sostegni da alcuno, ma avere la certezza che i nostri libri possano essere visti, scelti e acquistati. Per questo, altro grande croce, è la fatica che fanno le piccole librerie indipendenti, capaci – perché fatte da librai esperti – di proporre cataloghi anche come quello di Sinnos.

Hai toccato in pieno il senso della mia domanda, delizie che accarezzano il cuore e croci che pesano sulle spalle.

Non ti chiedo di scegliere i libri preferiti, ma di raccontarci delle storie che riguardano i vostri libri. Il libro che avete pubblicato con più difficoltà, quello in cui avete sperato di più, quello che è legato a un incontro. Come i grandi amori, ogni libro ha un suo inizio, immagino, che lo rende speciale, ma tu tra tutti raccontaci i più speciali e spiegacene le ragioni. Se puoi.

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

25 anni, ogni libro una storia. Sto partendo per Lampedusa, progetto Ibby per una biblioteca per ragazzi, altra storia, che fa parte di noi. Partita dall’idea di una grande donna, Jella Lepman. Ne racconto ogni tanto su fb o su Huffington post.

Due anni fa mentre viaggiavo verso il mio primo campo Ibby, Federico Appel mi diede un libro in francese da leggere, “Délit de Fuit”, di Christophe Leon. Lo leggo d’un fiato. Arrivata a Lampedusa in uno dei miei primi incontri con i ragazzi delle medie racconto quella storia, appassionata. Già sapevo che in casa editrice mi avrebbero detto che era difficile, che la narrativa è difficile da vendere. I ragazzi della III A della “Pirandello” mi hanno ascoltata a bocca aperta. Forte di questo sono tornata a Roma, e dopo molte discussioni, finalmente “Reato di Fuga” è nel nostro catalogo.

Quando una libraia, Teresa Porcella, ci portò “La prima volta che sono nata”, scorrendo il libro nella mia stanza tutte noi ci siamo ammutolite e molte di noi si sono commosse. Abbiamo detto subito sì, proviamoci! Consapevoli delle difficoltà di un libro per tutti, non solo per piccoli, anzi. È una grande gioia oggi vedere le stesse nostre reazioni quando proponiamo il libro in qualche fiera oppure quando vediamo video come quello fatto dai ragazzi di fuorilegge.

La scelta di un libro non è facile, anche perché non è da tutti i giorni ricevere libri che ti sorprendano, ti emozionino, aggiungano qualcosa a te stesso e al tuo modo di vedere gli altri.

Poi ci sono i progetti che nascono proprio da noi, come la collana Nomos. Del primo, “Lorenzo e la Costituzione” (quanto è bella la nostra Costituzione!), ne ho già accennato. Ci fu proposta da due ragazze giovanissime: Daniela Longo, laureata in Giurisprudenza, e Rachele Lo Piano, grafica e illustratrice. Era il nostro primo libro a colori, e ci mettemmo un po’ per riuscire a farlo, perché l’investimento era alto.

Dopo abbiamo cercato autori esperti per i successivi Nomos, che – nonostante siano libri di divulgazione – ci hanno dato grandi soddisfazioni. “Nina e i diritti delle Donne”, che ha aggiunto e aggiungerà senso che non farà sentire nullatenenti le ragazze e i ragazzi di oggi, come ha scritto Mariella Gramaglia, che ci manca.

Salvo e le Mafie”, che per fortuna Riccardo Guido ha accettato di scrivere: che con passione gira l’Italia a raccontare che si può cambiare, che il nostro Paese è migliore di un tempo: oh sì diamo speranza che questo dire che tutti sono uguali e nulla cambia è pericolosissimo. In casa editrice è appena arrivata Lena: che parla di scienza ma in realtà parla di cittadinanza e nel suo fare timido e riservato la sua giovane autrice, Maria Nicolaci, è così determinata nel pretendere che informazione si trasformi in conoscenza. E quando la ascolto parlare agli adulti e ai ragazzi la vedo trasformarsi in donna tenace e sicura.

Ogni libro è seguito, con amore e spero pazienza. Ogni autore è prezioso. E speriamo di saperglielo dimostrare.

 

Una storia più bella dell’altra che confluiscono nell’unicità di Sinnos. Vi auguro davvero di proseguire così sempre più lontano.

Vorrei soffermarmi su un piccolo dettaglio del vostro “fare” libri che mi ha colpito. Perché ritengo che sia nell’attenzione e nella cura degli aspetti minimi, ma fondamentali che la qualità e la consapevolezza di un progetto viene alla luce. Voi non usate una font normale per la maggior parte dei vostri libri, ma avete fatto una chiara scelta di campo. All’insegna dell’inclusione, perché ciò che facilita alcuni, è di certo una facilitazione per tutti.

Ci spieghi le motivazione che hanno portato all’utilizzo della font Leggimi?

Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE
Passarelli Della, editrice © 2018 Giliola CHISTE

Siamo partiti dalle tante lingue, dall’idea di voler accogliere bambine e bambini arrivati da altri paesi i cui genitori avevano scelto di venire a vivere qui. Oggi a pensare a questo, con quello che sta accadendo fa venire i brividi: in quel finire degli anni ’80, molti migranti arrivavano per fermarsi, pensavano di trovare nel nostro paese futuro. I migranti. Ieri una persona di Lampedusa ci diceva la sua rabbia, in uno stato di emergenza perenne che rende i migranti una massa informe da accogliere per i “buonisti”, da cacciare per i “razzisti”, dimenticando che sono persone. E che l’emergenza lede i diritti di tutti: delle persone migranti e delle persone che vivono nei luoghi dove si “insedia” l’emergenza. È un discorso lungo e complesso.

Comunque, abbiamo voluto accoglierli con la loro lingua madre: perché potessero avere accesso ai libri, alla lettura, non avessero paura e si aprissero al nostro mondo.

Quando abbiamo iniziato a sentir parlare di dislessia e ci siamo incontrati con la casa editrice Biancoenero che ci chiese di accompagnarle nella loro nascita e di condividere una collana, Leggimi, siamo stati ben felici di poter lavorare su una font, ma anche su una redazione, su caratteristiche grafiche e tipografiche, perché la lettura fosse accessibile a tutti. Anche a chi aveva paura di quelle pagine fitte di segni e parole che li confondevano. Con un team di neuropsichiatri e logopedisti, l’aiuto di insegnanti, abbiamo sviluppato la font Leggimi, nel 2006 che ha caratteristiche che la rendono ad “alta leggibilità” grazie ad uno spessore che evita assottigliamenti che possono provocare confusione, una spaziatura particolare, più larga, accorgimenti che riducono al minimo gli effetti di confusione che deriva soprattutto dalla lettura di leggere speculare (d-b; q-p). Accanto alla font ci sono caratteristiche particolari di formattazione del testo, maggiore spazio per l’interlinea e una giustificazione “a bandiera” che non spezzi le parole e segua il ritmo delle frasi. Abbiamo scoperto una casa editrice anglosassone, la Barrington Stoke, che da moltissimi anni lavorava con grandi autori sui libri accessibili e sulla dislessia. Convinti anche noi che non ci può essere alta leggibilità senza una bella storia, che abbia scrittura, forma, stile. E così molti dei libri della collana Leggimi sono libri dei quali acquistiamo diritti. E grazie a questo è accaduto che – per concessione di Salani che in Italia ha l’esclusiva sulle opere di David Almond – abbiamo potuto pubblicare “Klaus e i ragazzacci”, che Almond aveva scritto per loro.

La collana Leggimi è rimasta a noi, e Biancoenero, contando sul nostro avviamento, ha proseguito la sua strada in autonomia. E così abbiamo proseguito: nel 2012 abbiamo, grazie alla collaborazione dell’Università di Camerino e all’impegno della curatrice della collana, Laura Russo, con due nuove font: LeggimiPrima, in stampatello maiuscolo e LeggimiGraphic, perché anche le nostre graphic novel siano il più possibile accessibili a tutti.

Il lavoro del team con i neuropsichiatri, logopedisti e insegnanti prosegue e a volte ci richiede di cambiare piccole cose, è un lavoro in continuo sviluppo e crescita. E poi abbiamo i lettori in anteprima! che leggono in bozza le storie che proponiamo e così ci mettono in guardia da eventuali errori..

Attenzione però, alta leggibilità non vuol dire semplificazione! Abbiamo a che fare con bambini svegli, attenti: dobbiamo solo cercare di fargli venire voglia di leggere, dar loro il libro giusto, per iniziare una storia d’amore che dura tutta la vita, quella con i libri…

Sono innamorata pazza di Sinnos! Leggete, leggete e fatevi un bel regalo: un libro edito da Sinnos per festeggiare 25 anni di belle letture, piene di progettualità e consapevolezza.

Chiacchierando con… Della Passarelli, Presidente di Sinnos