Ancora, ancora – ha urlato la mia piccola ciurma di pirati, – un altro libro, ce l’hai?

Perché con i libri della collana Sottosopra (Giralangolo) non si smetterebbe mai di leggere, e si sa un libro tira l’altro.

La richiesta iniziale era partita per Luigi di 2 anni. La noia stava prendendo il sopravvento e quando si è annoiati, si finisce per essere birbanti. Per arginare l’eccessiva vivacità, che finisce per fare danni, gli ho proposto di leggere una storia. Come tradizione casalinga vuole, la risposta è stata sedersi sul divano dello studio, e guardarmi con occhi accesi di curiosità.

Avevo in serbo una sorpresa: Chi trova un tesoro trova un pirata scritto da Francesca Bossini e illustrato da Agnese Baruzzi. Storie da maschietti, direte voi, ma mostrerete di non conoscere la collana Sottosopra di Giralangolo di cui fa parte. Infatti il libro ha vinto il premio “Narrare la parità” 2015.

Se di solito i pirati sono fatti a forma di pirata, non è difficile scoprire che possono essere fatti anche a forma di bambina, come Lilla, che ama urlare frasi strane e ha una missione da compiere che è quella di cercare un tesoro, perché quando l’avrà trovato la sua ciurma verrà a prenderla per portarla in oceani lontani. Non è un compito facile, soprattutto se la spiaggia in cui Lilla si trova è inquinata da rifiuti di ogni sorta, ma un pirata non si dà mai per vinto ed ecco che Lilla, richiesto con fare spavaldo l’aiuto dell’io narrante, “uno scansafatica da scoglio”, comincia a pettinare la spiaggia dorata che di fatto vuol dire raccogliere i rifiuti e renderla pulita.

Poi all’improvviso… no tranquilli, non lo svelo, vi dico soltanto che Lilla mette in pratica la terza legge della Filibusta che prevede: un pirata fa sempre a metà di tutto.

Nei disegni di Agnese Baruzzi è reso evidente l’omaggio, implicito nel testo, a Pippi Calzelunghe: treccia rossa, occhioni grandi e i colori sgargianti della maglietta a righe con il dettaglio delle scarpe colorate, che richiamano le calze multicolori con cui siamo abituati ad immaginarci la piccola svedese. I disegni sono lineari, didascalici, chiari nel loro dettato ed esaltano il tema in sottofondo legato all’attenzione per l’ambiente e alla denuncia contro i rifiuti e la sporcizia, con un invito, leggero e gioioso, a darsi da fare per rendere la spiaggia, o l’ambiente a nostra portata di mano, più accogliente e pulito.   

Mentre leggevo con Luigi, forse richiamata dai nostri urli pirateschi per imitare Lilla, ecco spuntare Giuseppina di 8 anni. Non basta rileggere la storia dei pirati, ma la richiesta corale è quella di un altro libro. È alla più grande che infatti leggo Il re che non voleva fare la guerra, scritto da Lucia Giustini e illustrato da Sandro Natalini.

Una favola moderna di un re che non vuole fare la guerra, nonostante i suggerimenti dei suoi consiglieri. Quando alla fine dovrà partire per la guerra, non si sa come, non si sa perché, ma a quei tempi succedeva sempre, nell’ultimo regno del suo viaggio scoprirà che cosa vuole fare per il resto dei suoi giorni e di certo non sarà la guerra.

Testo e immagini ci riportano nell’atmosfera fiabesca. Colori pastello spalmati a piena pagina, animali dallo sguardo e dai dettagli umani, attenzione per i particolari che rendono espliciti i dettagli del testo come l’offerta del topino al re “invasore” nel regno Piccino. C’è la migliore tradizione di Jonathan Swift nella storia proposta: la favola, l’inverosimile usato come mezzo per svelare l’attualità e le consuetudini da sfatare per vivere in un mondo migliore, ma Lucia Giustini colora il suo racconto di ottimismo e positività, che è quello che serve ai nostri piccoli perché imparino che il mondo può essere migliore se ciascuno di noi lo vuole.

Il racconto propone insegnamenti di immediata lettura: non dar retta ai cattivi consiglieri o non fare ciò che ci sembra ingiusto solo perché lo fanno gli altri, oppure seguire il nostro istinto e lasciarsi sorprendere dalla bellezza. Nel testo non vengono mai presentati come precetti, ma con la leggerezza della favola e della fantasia. Più di tutto è importante sapere, questo il finale poetico del libro, che al mondo ci sarà sempre qualcuno che ci assomiglia moltissimo e con il quale sarà bello fermarsi in silenzio a fare ciò che piace ad entrambi, diventando così più saggio.

 

Un libro tira l’altro e con Sottosopra io e i miei bimbi riusciamo a vedere sempre le cose da un punto di vista capovolto, nuovo, insolito, e a farlo nostro. Gli insegnamenti tratti insieme ai figli hanno il pregio della condivisione, che li rende speciali. Questa per me la magia di leggere con loro, ancora più che per loro. Lilla e re Fiorenzo, grazie anche ai bei disegni che ne restituiscono il ritratto, entrano a far parte della galleria dei personaggi che ci insegnano con il sorriso ad essere migliori, grandi e piccini. 

Lilla e re Fiorenzo